In un periodo in cui tutti i costruttori di fuoristrada si dedicano alle sport utility, accumulando consensi e profitti, ce n'è uno che va controcorrente: Jeep.

Con la nuova "Cherokee", completamente rivista nello stile e nella meccanica, la Casa americana rivendica, e non solo nelle intenzioni, lo storico (e legittimo) ruolo di leadership nel settore delle "off-road" dure e pure. Così, chi s'aspettava una "Cherokee" civile e addolcita dovrà rivedere i propri piani, perché questa non è, ne ci è parso che volesse esserlo, una Suv.

Nel corso del nostro test, la "Cherokee 2.5 CDR Sport" (105 kW-143 CV, Euro 3) ci è parsa a proprio agio sugli sterrati impegnativi, sui fondi viscidi e fangosi, sulle pendenze ripide, più che nella giungla urbana.

In effetti, ci capita sempre più raramente di assegnare cinque stelle alla voce "In fuori strada": la "Cherokee" è ben attrezzata e affronta qualsiasi tipo di terreno senza complessi, contando sulle ridotte, sulla notevole coppia motrice (343 Nm a 2000 giri/min) e sull'ottima trazione integrale.

Buone, in generale, tutte le prestazioni, con un particolare riferimento alle doti di accelerazione e ripresa: la "Cherokee" è un veicolo brillante, capace di sfoderare un'inaspettata grinta, quando serve.

Sull'asfalto, però, questa Jeep accusa un po' di ritardo rispetto ad alcune emergenti concorrenti (tedesche e giapponesi, soprattutto) e se il fuori strada non rientra nelle vostre abitudini di guida è meglio rivolgersi a vetture meno specializzate della "Cherokee". A meno che non vogliate rendere più "avventuroso" il tragitto casa-ufficio.