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Le più belle guidate
Dopo la Ford Mustang Shelby GT350R torniamo in Europa con una nuova puntata della nostra rassegna Le più belle guidate, con la quale vi riproponiamo alcune delle auto più entusiasmanti che abbiamo provato negli ultimi anni, come le Porsche 911 R, Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio e Lamborghini Huracán Performante. Ora è il momento della Porsche 911 GT2 RS, impegnata in una prova in pista molto particolare. Sei ore di guida senza sosta tra i cordoli di Vairano con lo stesso esemplare protagonista del record al Nürburgring. Se vi siete persi questa prova (pubblicata su Quattroruote di agosto 2018), allora è arrivato il momento di gustarvela, anche con il video, la pagella e i dati rilevati dal nostro Centro Prove, che in questa occasione sono scaricabili gratuitamente.
La notte. Che in sé, a dirla tutta, si poteva anche evitare. Perché sei ore di guida avremmo potuto metterle in fila tra una mattina e un pomeriggio. Ma aveva un suo scopo, il buio: amplificare le emozioni, rendere più difficile un compito che già non pareva facile. In definitiva, portare al parossismo qualcosa che fin dalle premesse si presentava fantastico: una cavalcata con la più potente ed estrema delle 911. Settecento cavalli, che solo a contarli fa un certo effetto. Ma per scoprirne le virtù bisogna anche pesarli, per così dire. Tanto più che sono i 700 cavalli di una GT2 RS particolarissima. Unica. È infatti l'auto che al Nürburgring ha piantato lì quei sei minuti, 47 secondi e spicci perfetti per sopravanzare di ben cinque secondi la regina del momento (la Lamborghini Huracán Performante) e, tra le stradali, infilarsi in cima alla hall of fame del circuito più incredibile del mondo. Sì, a Vairano c'era quell'esemplare: googolare per credere, ché internet trabocca del video di quel giro di pista. E l'unicità della GT2 RS targata BB EM 4202 ci ha spinto a mettere in piedi qualcosa di diverso: una sei ore nel nostro piccolo inferno verde calato nella provincia pavese, con il Centro prove e la redazione che si alternano al volante.
Porsche 911 GT2 RS per sei ore senza tregua!
L'auto del Ring. Partenza intorno alle 19 di un giovedì qualunque di fine maggio, con turni di guida di circa un'ora, al netto di eventuali pit stop tecnici, in primis quelli per il rifornimento. Sono le 20.05 quando tocca a me. Ricevo la macchina dal direttore, che, forse per un'interpretazione portata all'oggi dell'antico ius primae noctis, aveva aperto le danze. E non nascondo che, nell'ora e passa del suo stint, ero preoccupato: temevo che la veemenza con la quale era partito, unita al suo incoercibile amore per i traversi, potesse avere effetti deleteri sulle gomme. E invece no, basta una rapida occhiata a macchina ferma per vederle lì ancora perfette. Mentre mi cede il volante, deduco dalla fotocopia della cintura a sei punti sulla sua camicia che sarà una guidata di fuoco sotto tutti i punti di vista. Per evitare sprechi di peso, non ci sono né l'impianto multimediale né il climatizzatore: del primo, dico la verità, non ho granché sentito la mancanza, del secondo invece sì. Anche se poi è stata questione di minuti, in realtà, perché appena trovi il ritmo e la concentrazione, ti dimentichi di tutto ciò che non ha rapporti diretti e primari con la gestione dell'asfalto che, vorticoso, ti scorre sotto. Oltretutto, salgo in macchina all'ora peggiore: è l'imbrunire, la luce cambia ogni minuto e prendere dei riferimenti significa ritrovarli diversi (e a volte non ritrovarli proprio) alla tornata successiva. Si gira con un passo definito, deciso nelle ricognizioni del pomeriggio, e l'ideale è stare attorno al minuto e 37, compromesso perfetto rispetto all'1 e 33 del quale la GT2 RS è capace.
Flat six fuori dell'ordinario. Il suo potenziale va gestito, non si può pensare di mettere in fila centinaia di giri chiedendole tutto. Che poi, in fondo, è quello che si fa anche nelle gare vere, perché pure con una F.1 o con una LMP1 a Le Mans sarebbe impensabile inanellare tutti i giri a cannone. Come dire che questa non è una gara, ma come una gara va gestita. E comunque, al muretto, le scommesse tra colleghi si sprecano peggio che in un pub londinese. Lei, invece, non ti costringe mai a sfoderare le tue doti di gambler: l'intera meccanica sembra messa lì nel suo insieme per rassicurarti. E ogni singolo componente trabocca di efficacia. Il flat six è fuori dell'ordinario: qui lo usi tra i 4 e i 7.000 giri e non c'è momento in cui la sua forza appaia meno che totale. La miglior prova di sé la dà ovviamente sul rettilineo, che è poi quando puoi allentare la concentrazione. Il che, a livello personale, il più delle volte significa essere attraversati dal pensiero di quanto sia incredibile trovarsi calati nell'auto del record al Nürburgring. Ancora un microsecondo ed è tempo di attaccarsi ai freni, di passare in un amen dai 245 orari ai 170 necessari per infilarsi nel cappio Nord, chiuso il quale si aggrediscono i curvoni dell'Handling. Già, l'handling, che se invece lo scrivi con l'iniziale minuscola ti porta a ragionare ancora della GT2 RS e della sua capacità magistrale di far dialogare un avantreno che morde sempre e un retrotreno che scivola quando e quanto vuoi tu. La curva della difficoltà s'impenna solo se decidi di fare qualche giro sull'1 e 33 di riferimento, giusto per vedere l'effetto che fa e capire dove s'incontrano, di preciso, le sue qualità e le tue capacità. Per danzare attorno al limite ci vuole manico vero, perché serve tutta la velocità, la scienza e la creatività di chi il volante non lo tiene in mano semplicemente per sterzare. Spia della riserva accesa: il tempo è volato. Freni e gomme sembrano ancora perfetti, bisognerà soltanto fare benzina. Mi consolo pensando che più tardi toccherà di nuovo a me. E sarà notte vera.
Prova ripresa da Quattroruote n. 756 di agosto 2018
911 3.8 GT2 RS
Prestazioni. Elevatissime, al top, capaci di segnare nuovi riferimenti nel rarefatto mondo delle supercar.
Freni. Tengono testa senza problemi all'enorme potenziale di questa Porsche, in termini sia di potenza sia di capacità di resitere alla fatica.
Visibilità posteriore. Si fatica un po' soltanto in manovra. D'altra parte, c'è poco da fere: gli aspetti meno edificanti della GT2 RS sono legati a questioni prosaicamente lontane da tutto ciò che ne definisce l'anima e la missione.
Velocità
Accelerazione
Ripresa
(a min/max carico)
Frenata
Dati dichiarati
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