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Nuovo Quattroruote
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Il numero di gennaio di Quattroruote, in edicola dal 3 gennaio e già disponibile in Digital Edition, dedica la copertina alla prova su strada della Volvo EX30, una sport utility compatta che punta tutto sul minimalismo, nello stile come sotto il profilo funzionale. Le altre vetture testate sulla nostra pista di Vairano sono l’Ineos Grenadier, ovvero l’erede spirituale della vecchia Land Rover Defender, la Hyundai i10, una delle poche citycar rimaste sulla piazza, e la KGM Torres, imponente Suv che è anche il primo modello del marchio coreano, un tempo noto come SsangYong. Largo spazio è poi dedicato ai - lusinghieri - risultati finali della prova di durata dell’elettrica Audi Q4 e-tron Sportback, che in sedici mesi ha completato il suo percorso di 100 mila chilometri previsto dal test (qui trovate un riassunto approfondito del servizio). A proposito di prove, vi presentiamo il nuovo test che si aggiunge a quelli che svolgiamo abitualmente a Vairano per simulare manovre di emergenza: un impegnativo doppio cambio di corsia ad alta velocità. Passiamo all’Attualità, dove, tra l’altro, si analizza la situazione dei trafori stradali alpini, sempre più in sofferenza, e si fa il punto sulla pirateria stradale e sui modi con cui i nuclei specializzati della Polizia la combattono. Il servizio di punta delle Autonotizie, che mostrano anche il tanto atteso Tesla Cybertruck, è dedicato agli errori dell’Unione Europea in tema di transizione ecologica, che rischiano di avere effetti esiziali, se non si rimedia in tempo. Non vi sono invece le Anteprime, ma soltanto perché in allegato gratuito al numero di Quattroruote c’è QNovità 2024, un allegato di 72 pagine nel quale presentiamo le nostre ricostruzioni dei modelli che usciranno sul mercato o saranno presentati nel corso dell’anno (per maggiori informazioni, leggere qui).

Volvo EX30: PRO e CONTRO, CONSUMI REALI dalla prova STRUMENTALE

Volvo EX30. Il nuovo corso (elettrico) della Casa svedese passa da lei: costruita sulla piattaforma Sea del gruppo Geely, la Volvo EX30 si pone come entry level delle Bev di casa. Anche se, a guardare i connotati della versione in prova, non si direbbe: la monomotore con batteria grande (64 kWh netti) e l’allestimento Ultra, il più ricco, costa 48.200 euro (per inciso, va detto che la gamma parte da quota 35.900). Scegliendo questo livello, tra l’altro, si ha pure il caricatore di bordo a 22 kW: un bell’aiuto, quando devi usare le colonnine in corrente alternata, quelle più diffuse nei centri urbani. Sul fronte efficienza, in media si percorrono 4,2 km/kWh: in altre parole, l'autonomia è pari a 315 km, destinati a scendere a 230 in autostrada. I progettisti hanno rivoluzionato gli interni, minimalisti (ed ecofriendly) come mai prima d’ora su una Volvo. Prendendo ampiamente spunto da ciò che ha fatto la Tesla: tutto o quasi è demandato al monitor centrale da 12,3”, che gira su Android Automotive, quindi ambiente Google. Con angeli custodi elettronici molto solerti. Così, finisce che è la stessa macchina a richiamarti all’ordine, tramite l’assistente che sorveglia l’attenzione, quando lo sguardo indugia un attimo di troppo sullo schermone. Grande attenzione anche per i portaoggetti: fra vani a scomparsa e cassetti (apribili soltanto dallo schermo) c’è posto davvero per tutto. Su strada, la EX30 è godibile e i suoi 272 cavalli (posteriori) garantiscono prestazioni eccellenti. Condite con un buon livello di confort, sia acustico sia sospensivo.

Audi Q4 e-tron: prova di durata

Prova di durata. I test di durata sono da sempre il fiore all’occhiello delle prove su strada di Quattroruote: la prima risale addirittura al 1957, appena un anno dopo la nascita della rivista, quando una Fiat 500 percorse 20.000 km tutti d’un fiato. Oggi, con una punta d’orgoglio, possiamo finalmente mostrarvi i risultati dell’ultimo test che abbiamo portato a termine, 100.000 km in 16 mesi che rappresentano una primizia in quanto fatti a bordo di una Bev: l’Audi Q4 e-tron Sportback. Quella della Q4 e-tron è una prova estremamente, importante perché ci ha dato modo di esplorare a fondo un mondo nuovo, quello delle full electric, dove abitano pregiudizi e incertezze, da sfatare o da confermare. Ebbene, per più di un anno i giornalisti di Quattroruote e i collaudatori del Centro prove si sono alternati al volante di questa Bev e, una volta raggiunto il fatidico traguardo dei 100 mila, abbiamo letteralmente fatto a pezzi la Bev (e poi rimontata, per carità…) per analizzare lo stato di salute di tutte le componenti a partire da quella più delicata, la batteria. Per farlo, ci siamo anche avvalsi del supporto di strutture scientifiche in grado di avvalorare il nostro lavoro. Il risultato? Problemi, pochissimi per non dire nulli; condizioni della batteria, ottime; spese di manutenzione, pari a quelle di una buona cena per due a ristorante. Insomma, ben oltre le nostre più rosee aspettative.

Sfida 4X4: GRENADIER vs JIMNY vs BRONCO vs DEFENDER vs WRANGLER.

Passaporto inglese, nasce in Francia in un ex stabilimento della tedesca Mercedes-Benz e ha l’ambizione di colmare il vuoto, sentimentale e materiale, lasciato dalla vecchia Land Rover Defender: con questi presupposti, la Ineos Grenadier si è presentata alle porte della nostra pista di Vairano per sottoporsi a una prova completa e incontrare le rivali d’elezione: Jeep Wrangler, Ford Bronco e Defender (quella nuova, però). Fra sassi e fango, l’habitat per cui è stata progettata, la Grenadier ha dimostrato di cavarsela alla grandissima. Le aspettative erano molto elevate, ma lei non le ha disattese e possiamo serenamente affermare che in questo ambito, considerati tutti i test a cui l’abbiamo sottoposta, è il nuovo riferimento in materia, sebbene le rivali abbiano davvero poco da recriminare. Su strada, invece, la musica è diversa: sul powertrain nulla da dire, il 6 cilindri turbobenzina della BMW è straordinario come pure la trasmissione automatica. Lo sterzo, invece, patisce parecchio la vocazione (quasi a senso unico) all’off-road. E pure i pneumatici limitano l’aderenza sull’asfalto.

Hyundai i10

Parlando della Hyundai i10 N Line, la specifica dell’allestimento è quanto mai opportuna: l’aggiunta del turbo al tre cilindri 1.0 delle altre versioni ne fa quasi un modello a sé stante. Parliamo della vettura più piccola della casa coreana, lunga appena 3 metri e 68, ma con 101 CV e una mirata caratterizzazione estetica che la distingue, senza scadere in eccessi. Diverse sono le unicità della i10 N Line, a cominciare dalla taglia che la fa rientrare in quel segmento delle citycar ormai spopolato e soppiantato dalle Suv più compatte: lo dimostrano le dirette concorrenti Fiat Panda e Toyota Aygo che si sono "inventate" rispettivamente le varianti rialzate Cross e X per stare al passo. In ogni caso, se il budget per l’auto nuova è di 20 mila euro, è in questo ristretto perimetro che bisogna cercare: la i10 N Line ci rientra per un soffio, e regala anche qualche soddisfazione. Nella crescente ondata di auto ibride e a batteria, fa quasi notizia la i10 che si affida solo al suo motore termico, senza ricorrere ad alcuna forma elettrificazione. La semplicità delle "auto di una volta" qui è, però, unita alla pura tecnologia meccanica per ottenere buone prestazioni senza incidere sui consumi: i quasi 17 km/l verificati dai nostri strumenti lo dimostrano, a fronte di uno scatto sullo 0-100 km/h sotto i 10 secondi. Merito della cavalleria, di certo non esagerata ma che riesce a fare bella figura dovendo spostare una massa contenuta. La compattezza aiuta, ovviamente, a districarsi nell’ambiente urbano. Però non penalizza l'abitabilità, almeno in relazione alle misure esterne; così l’unico punto debole diventa il bagagliaio.

KGM Torres

Dietro la sigla KGM (o KGMobility, se preferite) c’è l’ex Ssangyong: dopo varie vicissitudini, quattro anni fa il celebre marchio coreano è finito nelle mani del KG group, colosso impegnato nel settore dell’acciaio e della chimica. La KGM Torres è il modello della rinascita: il nome s’ispira a uno sperduto parco nazionale della Patagonia cilena, e la macchina nasce per soddisfare le esigenze di chi è alla ricerca di una Suv che possa cavarsela senza patemi anche nell’off-road leggero. In effetti, in gamma esiste la trazione integrale inseribile, con possibilità di bloccaggio manuale su una ripartizione fissa (50/50) fra davanti e dietro. Volendo, comunque, c’è anche la versione 2WD (prezzo di partenza 31.900 euro) e pure la variante Gpl (32.900). La Torres oggetto della prova, con il cambio automatico, la 4x4 e l’allestimento top, viene 43.500 euro. I 4,70 metri da un paraurti all'altro permettono di sfruttare un abitacolo spazioso, per le persone come per gli oggetti. Piace anche la posizione di guida alta, che consente di dominare bene la strada, però il sistema multimediale non è cristallino nelle logiche di funzionamento e presenta una grafica fin troppo semplice, così come lo sono le funzioni offerte. Inoltre, nell'1.5 turbobenzina da 163 cavalli  non c'è traccia di elettrificazione: i consumi, con una media rilevata dal Centro prove pari a 10,7 km/litro, stanno lì a dimostrarlo.

Quanto consuma il nuovo rotativo Mazda? Milano-Roma con la MX-30 R-EV

Mazda MX-30 R-EV. Se ne parla da mesi, abbiamo già avuto modo di toccarla con mano durante una breve presa di contatto, ma ora è il momento della verità: quali sono i veri numeri della MX-30 R-EV, ovvero la giapponese elettrica con il Wankel che funge da generatore? Questo mese trovate tutti i dati rilevati dal Centro prove, arricchiti da un'esperienza di viaggio: una classica Milano-Roma scelta non tanto per il fascino della tratta, quanto per omaggiare un’esperienza simile fatta nove anni fa con la BMW i3 Rex, anch’essa una elettrica con range extender. Su questa Mazda, a solleticare la curiosità degli appassionati (nonché a estendere l'autonomia complessiva) c’è proprio quel motore rotativo che da quasi mezzo secolo è il vessillo della casa di Hiroshima. Tuttavia, lo diciamo subito, i numeri che abbiamo rilevato sia durante il viaggio, sia a Vairano, non rispecchiano quelli promessi: l’autonomia in puro elettrico non è affatto male, almeno per una Phev (in media, si superano i 70 km), ma quando il rotativo inizia a lavorare pretende parecchio in termini di benzina.

Alfa Romeo Stelvio

Alfa Romeo Stelvio. Nella sezione dove torniamo a parlare di alcuni modelli già passati da Vairano, con articoli corredati dai numeri più importanti delle nostre prove su strada, ma anche con qualche approfondimento specifico, come i costi annui di gestione, la tenuta dell’usato e l’esame in officina, è il turno dell’Alfa Romeo Stelvio. Una macchina che ha cambiato le regole del gioco, portando l’handling a livelli mai vista su una Suv, e che a distanza di qualche anno dalla sua apparizione dice ancora la sua.

Primo Contatto con Cirelli 5: è sfida a DR?

Primo contatto con la Volkswagen ID.7, l’ammiraglia pro tempore - nell'attesa, non breve, della Trinity - della famiglia elettrica di Wolfsburg: una vettura comoda, equilibrata e anche in grado anche di sfoderare una bella brillantezza. Poi, per i fedelissimi dei pistoni, ecco la McLaren 750S, l’ultimo frutto del solito incanto made in Woking fatto di motore centrale, fibra di carbonio e leggerezza. Infine, ci siamo messi al volante della Cirelli 5, sport utility dal nome italiano, ma che deriva da un modello cinese. E, per l’occasione, abbiamo pure intervistato Paolo Daniele Cirelli, il patron di questa nuova realtà automobilistica.

Il titolo del principale servizio di questa sezione è eloquente: “Europa, apri gli occhi”. Perché il Vecchio Continente sembra procedere bendato, in tema di transizione ecologica (qui trovate un riassunto dell’articolo). Vi mostriamo poi il Tesla Cybertruck, che costa più del previsto e rischia persino di non ottenere le omologazioni europee, e una vettura di nicchia come la nuova coupé della Caterham, in una versione molto vicina a quella definitiva: è l’auto con cui il marchio inglese si apre all’elettrico. Una guidata in pista della DS di Formula E ci ha dato poi lo spunto per vedere qual è il grado di parentela tra la monoposto elettrica e la Bev medio-grande di serie del brand francese, in arrivo a fine anno. Infine, una sorta di gioco, l’Indovina chi? Legato alle automobili con una doppia identità o, meglio, nate con una veste in un ben determinato mercato e poi, dopo un imbellettamento, riproposte in un’altra parte del mondo, spesso con un diverso marchio. È il caso, per dire, della Polestar 4, derivata dalla cinese Zeekr 001, o della Dacia Spring, la cui origine va ricercata nella Renault Kwid, lanciata in India.

Monte Bianco, Gran San Bernardo, Fréjus: da questi grandi trafori stradali, cruciali per la nostra industria e le esportazioni verso l’Europa, giungono sempre più preoccupanti scricchiolii. E la situazione non migliora se si considera l’intero sistema dei tunnel alpini, compresi quelli oltrefrontiera, come il San Gottardo e il San Bernardino. Un’altra criticità è rappresentata dalla pirateria stradale: il numero degli automobilisti che, dopo aver causato gravi incidenti, scappano, in una dozzina di anni è raddoppiato. Per rintracciare i responsabili delle omissioni di soccorso, nuclei specializzati della Polizia indagano con tecnologie sofisticate, che vi raccontiamo. Un tema poi destinato ad assumere sempre maggiore rilevanza è legato alla seguente domanda: che cosa succede, a livello assicurativo, se scatola nera e dash cam offrono due diverse interpretazioni di un incidente? Facciamo il punto della situazione. Che è in divenire, anche perché i pareri degli esperti si dividono. Quindi, un reportage da Pontevedra, Spagna, una città in gran parte chiusa alle auto e circondata da posteggi. Siamo andati nella località galiziana per vedere se è un esperimento che funziona: in effetti, si può provare a replicare, in presenza di determinati contesti, ma soltanto nelle realtà medio-piccole. Infine, la nona puntata della nostra serie sulle dinastie dell’auto, nella quale incontriamo i discendenti dei più grandi nomi dei costruttori per raccoglierne aneddoti, impressioni e indiscrezioni. Questa volta il protagonista è Gregor von Opel, pronipote di Adam, il fondatore della Casa di Rüsselsheim.

QNovità 2024

Sarà un anno pieno di novità, il 2024. E, in molti casi, di novità di peso, riguardanti anche i settori medio-bassi del mercato, quelli più accessibili. Per avere un quadro completo dei modelli in arrivo, niente di meglio che consultare QNovità 2024, fascicolo di 72 pagine allegato - gratuitamente - al numero di gennaio e dedicato, appunto, alle auto che si affacceranno sul mercato o che verranno presentate nel corso dell’anno. Corredate dalle nostre esclusive ricostruzioni, che ne anticipano l’aspetto.  

LBX: la Lexus più piccola di sempre!

Si parte con un focus sui dieci modelli più significativi: dal mito italiano di nome Fiat Panda, giunta alla quarta serie, all’Alfa Romeo Milano, sport utility che consente al Biscione di riaffacciarsi nel segmento B; dalla Renault 4, con la quale la Losanga rispolvera un nome iconico, regalandogli una seconda vita a elettroni, alla Dacia Bigster, Suv con cui la Casa romena alza l’asticella della qualità. Spazio anche alla cover story, che ha come protagonista la nuova LBX, la Lexus più compatta della storia (qui sopra potete guardare anche il video del nostro test drive). Quindi si prosegue con tutte le altre novità, accuratamente ricostruite e suddivise in "Alte" – la categoria che inevitabilmente la fa da padrona, visto che le Suv sono tutte lì –, "Basse", ovvero le berline e wagon, e "Cattive", cioè le sportive vere. A inframmezzare queste tre sezioni, un paio d’interviste, che hanno come tema l’intelligenza artificiale e il design, trattati da due esperti dei rispettivi campi, Giovanni Miragliotta e Fabio Filippini. Infine, un calendario completo che riassume, trimestre per trimestre, tutti i debutti dell’anno. Le anticipazioni sulle auto di QNovità 2024 sono consultabili anche qui, nelle schede che abbiamo preparato per voi.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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