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Nuovo Quattroruote
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Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 30 maggio, dedica la copertina alla Citroën C5 Aircross: la Suv francese cambia tutto, dallo stile - completamente rinnovato - allo spazio interno, incrementato rispetto alla generazione precedente. E, per la prima volta, si apre all'elettrico. Le Prove vi propongono "Bev: la formula del risparmio", ovvero i conti da fare e i parametri da tenere in considerazione (percorrenza annua, tipo di ricarica prevalente, etc.) per capire se un'auto a batteria fa davvero al caso vostro rispetto alla controparte termica. Poi c'è da celebrare un compleanno, quello della nostra pista di Vairano: inaugurata il 16 giugno 1995, oggi ferve di prove e test come il primo giorno, se non di più. Per festeggiarla, abbiamo messo a punto un esercizio inedito per le auto che "spremiamo": a 130 km/h, il tester inchioda e cambia corsia nello stesso istante. Vi raccontiamo cosa accade: le sorprese, statene certi, non mancheranno. Infine, vi spieghiamo tutti i dettagli di "Stop cellular", la nostra campagna contro la distrazione da smartphone, ma vi portiamo anche sulle strade dei più famosi vini italiani con l'allegato Qtour.  

Citroën C5 Aircross. Si vendono sempre più Suv, e di conseguenza l’offerta è quanto mai varia. Ma, per fortuna, le Suv non sono tutte uguali. Anzi, qualcuna l’originalità ce l’ha proprio nel Dna: la nuova C5 Aircross, da buona Citroën, è proprio una di queste. Attesa in concessionaria nella seconda metà dell’anno, la seconda serie si fonda su tre pilastri. Il primo è il confort. Giunta a Vairano con la promessa di un’abitabilità di riferimento per la propria categoria, la Suv francese è stata misurata in lungo e in largo dai tecnici del Centro Prove. Che hanno messo le mani su uno dei primi prototipi definitivi del modello: motivo per cui, per adesso, è ancora presto per dirvi come va. Il secondo cavallo di battaglia di questa sport utility è il design, che rispetto ad alcuni modelli recenti (vedi C3 e C3 Aircross) si fa più sofisticato nei dettagli. E presenta un abitacolo molto diverso da tutte le Suv di Stellantis, grazie soprattutto a una piccola e decisiva mossa: il touch screen dell’infotainment, bello grande, orientato in verticale. Terzo elemento cardine, la nuova piattaforma multienergia Stla Medium, che regala alla Suv una gamma di powertrain completamente elettrificata: si va dall’ibrido a 48V fino all’elettrico puro, passando per il plug-in. Dotazioni inedite, nuove tecnologie (compresa l’IA di ChatGPT) e Adas aggiornati completano il quadro della seconda serie della C5 Aircross.

Che prezzo immaginereste per una Suv di 4 metri e 74 cm, equipaggiata di tutto punto e, per giunta, ibrida plug-in? Probabilmente più dei 38.900 euro necessari per portarvi a casa la nuova Leapmotor C10 Reev nell’allestimento più ricco. Oltre a non costare una follia, questa novità made in Cina (che in Europa arriva attraverso la rete Stellantis) offre buone finiture e tanto spazio. L’acronimo Reev sta per "range extended electric vehicle" ma, vista la taglia della batteria 28,4 kWh (contro i quasi 70 della versione 100% elettrica) e soprattutto i 50 litri del serbatoio di benzina, è più giusto considerare questa Suv una plug-in, riconoscendole una notevole autonomia in modelità Ev: il nostro Centro Prove ha rilevato 146 km in media e ben 158 in città. La trazione è sempre data da un motore sincrono collegato alle ruote anteriori, mentre l'1.5 a benzina aziona solo un generatore quando occorre ricaricare la batteria. E lo fa senza farsi sentire troppo.  Proprio il confort è un’altra caratteristica della Leapmotor C10.

Con la Duster, la Dacia ha fatto breccia nel mondo delle Suv. Un successo che ora prova a replicare con la sua sorella maggiore, la Bigster, 23 centimetri in più per un totale di 457 cm: siamo in pieno segmento C. Tradotto, significa più spazio, soprattutto per i passeggeri posteriori, che beneficiano anche di bocchette del clima dedicate. Al maggior confort questa sport utility abbina anche i vantaggi dell’inedito 1.8 full hybrid da 156 CV, col quale il nostro Centro Prove ha rilevato una media vicina ai 22 km/litro. Scegliendo questo powertrain bisogna rinunciare alla trazione 4x4 (disponibile solo per la 1.2 mild hybrid da 131 CV), ma nell’affrontare gli sterrati già i 22 cm di altezza da terra sono un bell’aiuto. E, per i weekend nella natura, ecco il letto su misura (per la verità già disponibile - leggermente più piccolo - per la Duster), nonché una tenda da fissare all’auto.

Quando si parla di elettriche il tema è sempre quello: è possibile viaggiarci senza eccessive scocciature? La sesta generazione dell’Audi A6, che per la prima volta in carriera si presenta in doppia veste, termica e Bev, è l’occasione migliore per provare nuovamente a rispondere al quesito. Così, a bordo di una 2.0 TDI Mhev+ e di una e-tron Performance, ci siamo bevuti un Milano-Cortina e ritorno in giornata, poco meno di 900 chilometri funzionali per scoprire la nuova wagon di Ingolstadt e provare a capire, appunto, le potenzialità di viaggiatrice della variante a batteria. Simili all’apparenza ma profondamente diverse nei dettagli e nella tecnica, le due A6 sono accumunate da uno straordinario confort (le nuove pneumatiche sono assai efficaci) e da un arredo interno pratico e funzionale. Cambia, naturalmente, l’esperienza di viaggio. Con la diesel che ci ha concesso di andare e tornare con un pieno di gasolio e l’elettrica, dal canto suo, che ribadisce un concetto fondamentale della mobilità a batteria: il prodotto auto c’è ed è solido (l'A6 e-tron carica a 270 kW di picco, in cinque minuti riprendi 100 km di autonomia e nel complesso è una vettura molto efficiente), ma se l’infrastruttura ha degli intoppi (come è capitato a noi) l’esperienza ne risente.

Esiste un metodo scientifico, se così vogliamo dire, o quantomeno oggettivo per determinare se possiamo vivere per sempre felici e contenti con una Bev? Per Quattroruote sì, e non c’è bisogno di credere alle favole. Serve, piuttosto, sottostare a determinate condizioni: non percorrere più di 15 mila chilometri all’anno (un ammontare piuttosto comune per molti italiani), ricaricare prevalentemente in casa e limitare i rifornimenti ad alta potenza alle situazioni di viaggi medio-lunghi, durante le vacanze o nei weekend. Soddisfacendo questi requisiti, si scopre un risvolto del tema dell’elettrificazione poco o mal comunicato dagli stessi costruttori e dalle loro reti commerciali: quello dell’economia di esercizio. Perché i risparmi, a confronto con modelli termici equivalenti, viaggiano tra il 15 e il 24%. Per sapere di più sulla formula della felicità "15 (mila), 70 (per cento), 30 (per cento)" - cioè, lo ricordiamo, la percorrenza annuale e le quote di ricarica domestica e pubblica Hpc rispettivamente - e su quali fattori incidono per le voci di spesa e di risparmio, leggete il nostro servizio.

Anche se all'apparenza la Mazda CX-60 2025 non cambia di una virgola, le novità ci sono e si nascondono tutte sottopelle. Dove debuttano inedite geometrie per le sospensioni anteriori (a quadrilateri) ma, più che altro, un retrotreno ammorbidito, con ammortizzatori maggiormente frenati in estensione, molle allungate ed eliminazione della barra antirollio. L'intento dei progettisti è semplice: rendere meno violente le reazioni del retrotreno, che ha sempre messo in mostra un'evidente vivacità nelle nostre tradizionali prove dinamiche. Anche grazie al nostro feedback, e per verificare la bontà delle nuove regolazioni, la Mazda ci ha dunque fornito una CX-60 "vecchia" (in bianco, nelle immagini) con la quale abbiamo ripetuto tutti i test. Vi anticipiamo che il miglioramento c'è stato, e pure in misura non del tutto trascurabile. Perché, in effetti, la tendenza sovrasterzante risulta un po' stemperata e, di conseguenza, il controllo al limite è più semplice, anche per tutti coloro che non sono esperti nella guida. Ciò appurato, la Mazda CX-60 2025 continua a piacere per il modo in cui affronta i viaggi (anche quelli molto lunghi), soprattutto se nel cofano si agita il 6 cilindri in linea di 3.3 litri da 249 cavalli. In grado, fra l'altro, di percorrere in media 15,2 chilometri con un litro di gasolio.

Una sigla, una garanzia: ogni volta che la Porsche 911 GT3 riceve un aggiornamento, puoi star certo che questo si tradurrà, ruote sull’asfalto, in un miglioramento cronometrico. È il caso della 992.2, l’ultima evoluzione della sportiva “Born in Flacht” che, pur scostandosi di poco dalla serie 992.1 uscita nel 2021, presenta una lunga serie di modifiche telaistiche tese a migliorare ulteriormente il suo comportamento dinamico. Sì, perché lo scoglio da superare era rientrare nelle norme sulle emissioni con il 6 cilindri boxer 4 litri aspirato, che per continuare a erogare 510 cavalli ed esprimersi a novemila giri, nonostante abbia ricevuto in dote due catalizzatori in più (quattro in tutto), è stato profondamente rivisto utilizzando l’esperienza maturata con la GT3 RS. Da quest’ultima, tra l’altro, sono arrivate anche molte altre soluzioni che hanno contribuito ad alzare l’asticella. Per capire di quanto si è alzata, abbiamo portato la Porsche sul Vairanoring Pro, il layout lungo della nostra pista di handling. Scoprendo che, rispetto alla precedente, il miglioramento c’è stato.

Chi compra un’auto come la Kia Sorento, cerca spazio, confort e versatilità. Quest’ultima si esprime al meglio nella versione turbodiesel a trazione integrale, proprio quella del nostro test di (breve) durata: con lei abbiamo percorso oltre 4.000 km al mese da febbraio ad aprile 2025, alla caccia di conferme sulla sua vocazione di macinachilometri, ma anche di sorprese in termini di affidabilità. Le (cattive) sorprese, invece, non sono arrivate, perché in tre mesi non è emerso neppure un guasto, né meccanico né elettronico. Neppure un problemino all’infotainment o a uno dei tanti sistemi di bordo della sette posti. Che ha saputo, invece, far valere le sue doti, incluse quelle del motore, un 2.2 turbodiesel che oggi sembra quasi anacronistico, ma che è la scelta azzeccata per questo tipo di vettura.

Tanti auguri… a noi! Per una volta, vogliamo autocelebrarci e festeggiare il giorno in cui, 30 anni fa, è cambiato il nostro modo di lavorare: il 16 giugno del 1995, infatti, Giovanna Mazzocchi Bordone, editore di Quattroruote e figlia del fondatore, porge le forbici a Max Mosley, all'epoca Presidente della Fia, per tagliare il nastro inaugurale della neonata pista di Vairano. Perché ne siamo così fieri? Per il fatto che non esiste, al mondo, nessun’altra realtà editoriale che possa vantare un proving ground di proprietà, con tutto quel che ne consegue in termini di attendibilità, ripetibilità e autorevolezza in materia di prove su strada. Nel corso di questi tre decenni, l’impianto è cresciuto (dagli innesti delle piste di handling e off road), le prove si sono evolute (dalle prove di stabilità sempre più complesse ai test degli Adas), ma una cosa è rimasta immutata: quell’inimitabile mix di passione, rigore e impegno che è tale e quale al primo giorno.

Nel mese in cui celebriamo con orgoglio i primi 30 anni della nostra pista di Vairano (il tracciato è stato inaugurato il 16 giugno 1995), ci siamo regalati un nuovo test di stabilità, che va ad aggiungersi al già nutrito capitolato di prove finalizzate a saggiare il comportamento dinamico di ogni auto che arriva sul mercato. D’altronde, proprio la nostra storia ci insegna che le vetture sono sempre più evolute e sicure, ma che fra le pieghe di questa narrazione c’è ancora spazio per scovare quelle imperfezioni - ma anche le buone doti, per carità - che disegnano, nel bene o nel male, il carattere di un modello. Il nuovo test unisce due mondi: frenata e stabilità, con una manovra che va a mettere in crisi l’intera dinamica sui tre assi fondamentali, ossia il longitudinale per il rollio, il trasversale per il beccheggio e il verticale per l’imbardata. Si tratta infatti di una frenata d’emergenza a 130 km/h cui segue immediatamente una brusca sterzata, situazione che simula un evitamento ostacolo a velocità autostradale. Il nuovo test è stato inaugurato con dieci modelli, dall’utilitaria alla super sportiva passando per le Suv, senza discriminazione di powertrain, dal termico all’elettrico.

Impressioni di guida

Questo mese vi proponiamo i test della Fiat Grande Panda ibrida, dell'elettrica Renault 4 e un primo confronto "in casa" e all'insegna della trazione integrale tra l'Alfa Romeo Junior Q4 e la Jeep Avenger 4xe.

Anteprime, Autonotizie

Il prossimo anno da Wolfsburg arriverà una nuova B-Suv elettrica, la Volkswagen ID.2X: l’abbiamo ricostruita in un’anteprima in cui vi proponiamo diversi dettagli esclusivi su di lei. Un’altra anticipazione è quella della nuova generazione (solo elettrica) della Cayenne, la grande Suv di casa Porsche, che presto potrebbe avere una sorellina termica pensata per colmare il vuoto lasciato dalla Macan a benzina. Nelle pagine dedicate alle Autonotizie troverete un approfondimento sul Salone di Shanghai e sui nuovi trend provenienti dalla Cina seguito da approfondimenti sulle Toyota Rav4, DS N°4, Mignatta Rina e sui nuovi modelli Subaru presentati al Salone di New York. Senza dimenticare la Jeep Compass, spiegataci nel dettaglio dal designer italiano che l’ha creata, Daniele Calonaci. Tra le storie, invece, un tuffo tra passato e presente con le auto con i fari pop-up entrate nell’Olimpo dell’automotive e il racconto degli ultimi sviluppi della microcar all’italiana, la Mole Urbana di Umberto Palermo.

Attualità

Quattroruote contro il caro-tassi: mentre la Bce riduce il costo del denaro prestato alle banche, le case automobilistiche, tramite le loro finanziarie, continuano a farlo pagare caro ai clienti che intendono acquistare l’auto con una rateizzazione classica, senza maxirata finale. È quanto emerge dall’inchiesta intitolata Quanto mi costi! condotta prendendo ad esempio 12 modelli dei segmenti più popolari del mercato, tra marchi generalisti e premium, in altrettante concessionarie, che ha rivelato tassi effettivi (Taeg) medi dell’8,7% con punte oltre il 10%. C’è una via di uscita? Non gli istituti di credito, mediamente più cari, ma le finanziarie indipendenti online. Altro discorso le formule con valore futuro garantito, che prevedono una maxirata finale e includono quasi sempre servizi accessori, dalla manutenzione all’assicurazione, la cui convenienza va valutata volta per volta: in questo caso ci siamo imbattuti anche in un paio di offerte a tasso zero: che sia l’anticipazione di un gradito ritorno? Dall’angoscia del processo d’acquisto a quella delle situazioni di guida il passo è breve: la fobia di mettersi al volante è una cosa seria, una vera patologia con un nome altisonante, amaxofobia, che – a quanto pare – colpisce un italiano su quattro. Ne raccontiamo tutti i risvolti, e i possibili rimedi, nel servizio Quando guidare è un incubo. Ma è un incubo anche il travaglio di un territorio glorioso, quello del Torinese, che ancora non trova pace: è notizia di metà maggio la messa in vendita dell’Italdesign da parte del gruppo Volkswagen. Siamo andati dentro a questa storia, scoprendo che la radice dei guai sta altrove e facendo parlare anche altri protagonisti dell’ambiente, a cominciare dall’uomo da cui quell’avventura prese il via nel lontano 1968, Giorgetto Giugiaro: trovate tutto in AAA offresi casa di design. Senza trascurare il sistema evoluto di Apple CarPlay (tutte le novità spiegate in Alla conquista dell’abitacolo), il calendario delle scadenze delle concessioni autostradali (nell’articolo Un sistema che non funziona) e il servizio dedicato alla nostra campagna Stop cellular, in collaborazione con la Polizia stradale, di cui abbiamo dato ampio risalto su questo sito.

QTour

La bellezza dell'Italia del vino raccontata in dieci itinerari, dal nord al sud del Paese, a bordo delle Hyundai Inster e Ioniq 6: è la proposta del nuovo Qtour, volume curato da Emanuele Barbaresi allegato a Quattroruote di giugno. Disponibile al prezzo di 5 euro in più, Qtour vi porta proprio nei luoghi delle eccellenze enologiche italiane, lungo percorsi di grande interesse paesaggistico e culturale. Qtour è disponibile anche in Digital Edition all’interno dello sfogliatore di Quattroruote, nella sezione Speciali, al prezzo di 4,99 euro per gli acquirenti della singola copia e a titolo gratuito per gli abbonati alla Digital Edition.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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