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Industria e Finanza

Volvo
Allo studio la fusione con Geely

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Il 2020 potrebbe diventare uno degli anni di maggior rilievo per le fusioni in campo automobilistico. Oltre all'integrazione tra la Fiat Chrysler e il gruppo PSA, altri due produttori hanno deciso di intraprendere un'analoga strada facendo leva sui legami industriali già in essere: si tratta della svedese Volvo e della cinese Geely

Un comune azionista. Attualmente i due costruttori sono controllati dalla Zhejiang Geely Holding Group fondata dall'imprenditore Li Shufu, ma non hanno legami azionari diretti nonostante le collaborazioni avviate in campo industriale, tecnologico e commerciale, a partire dalla fusione delle rispettive attività nei motori endotermici. La Zhejiang Geely, in forza dell’accordo firmato con la Ford nel 2010, detiene il 99% del capitale della Casa di Göteborg (il restante 1% è in mano a investitori istituzionali svedesi) e il 44,2% della Geely (il 55,8% è scambiato sulla Borsa di Hong Kong). Alla holding cinese, inoltre, fanno capo diversi altri investimenti in ambito automobilistico: la società, infatti, detiene il 10% circa della tedesca Daimler, il 50% della Smart, il 49% della malese Proton, il 100% della britannica Lotus e il 100% della London EV Company (produttore dei famosi taxi neri londinesi). 

Le basi per la fusione. Ora la Volvo e la Geely Automobile Holdings hanno deciso di creare una squadra di manager con il compito di preparare una proposta di fusione da presentare ai rispettivi consigli di amministrazione. L’obiettivo è creare un gruppo globale più forte che sia capace di imprimere un colpo di acceleratore alle sinergie finanziarie e tecnologiche e, al contempo, di mantenere l'identità distintiva dei marchi attualmente in portafoglio (Volvo, Geely, Lynk & Co e Polestar). Con la fusione si concretizzerà anche quel progetto di quotazione della Volvo saltato per colpa dell'andamento sfavorevole delle Borse. Il nuovo gruppo, infatti, avrebbe accesso al mercato globale dei capitali attraverso la piazza di Hong Kong ma, nelle intenzioni dei vertici, figura anche la possibilità di uno sbarco sui listini di Stoccolma. L’annuncio della potenziale fusione, tra l’altro, segue di pochi giorni un’altra operazione finanziaria realizzata nel comparto auto: l’ingresso del magnate canadese Lawrence Stroll nel capitale della Aston Martin, la Casa britannica messa nel mirino dalla stessa Geely nelle scorse settimane. D’altronde, secondo analisti e osservatori di mercato, la fusione tra la FCA e la PSA potrebbe essere solo la prima di una lunga serie di operazioni di integrazione destinate a ridisegnare il volto di un settore messo a dura prova dal rallentamento della domanda e dalla necessità di investire nella transizione verso l’elettrico. 

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