La Panda va bene, molto bene, e poi piace. E la nuova versione a Gpl è anche un affare, soprattutto fino a quando si potranno scontare dal prezzo di listino gli incentivi statali (12.451 euro, che diventano 10.451).

Si tratta di un prodotto direttamente sviluppato da Fiat in collaborazione con Landi Renzo, quindi gli intervalli di manutenzione non lievitano e la copertura della garanzia è totale. E rispetto alla versione a metano, quella a Gpl va più forte, esattamente quanto la sorella a benzina: i nostri collaudatori hanno battuto tempi fotocopia in accelerazione, ripresa e velocità massima raggiungibile. Nessuna differenza, dunque, fatta eccezione per i costi al distributore per il pieno: con la Panda a benzina si spende quasi il doppio, a parità di chilometri percorsi.

Ovviamente, la Panda a Gpl eredita anche i difetti delle sorelle alimentate a benzina e gasolio. I più evidenti sono la modesta capacità di carico, la sensibile rigidità sullo sconnesso e una certa rumorosità dentro l?abitacolo. Da segnalare anche l'assenza della ruota di scorta (al cui posto c'è il serbatoio del gas) e la scomoda posizione del tasto che commuta l?alimentazione da benzina a gas: piccolo, poco illuminato e nascosto nella parte inferiore della plancia, si individua e si aziona con difficoltà.

Difficile anche vedere le spie integrate che indicano il livello di gas nel serbatoio. E l?informazione non è nemmeno ripresa dentro il quadro strumenti. Per il resto, comunque, l?utilitaria torinese conferma tutte le apprezzate qualità. Innanzitutto la maneggevolezza e l?agilità nel traffico, poi la praticità. È piccola, ma spaziosa, essenziale, ma completa di tutto quanto serve.