Con il restyling di metà carriera, che avviene a quattro anni di distanza dal debutto sul mercato europeo, la Suv compatta della Ford si è rinnovata a livello estetico e tecnologico, senza perdere quel giusto compromesso fra contenute (è lunga 4 metri e 10 centimetri) e un'abitabilità non così comune per la categoria. Con questi cambiamenti, la EcoSport si avvicina al family feeling delle sorelle maggiori Kuga ed Edge, senza cambiare troppo la sua natura di urban crossover. Già di per sé ricca la dotazione di serie, che nell'allestimento top di gamma ST-Line aggiunge le sospensioni dedicate, i retrovisori ripiegabili e riscaldati, l'accesso e l'avviamento senza chiave, senza dimenticare il Confort pack, che include retrocamera, monitoraggio degli angoli bui e sensori di parcheggio anteriori e il sistema d'infotainment Sync3 con touch screen da 8 pollici, che ha la navigazione integrata e sette speaker (a richiesta c'è anche il sistema della Bang & Olufsen). Lo schermo, che nella forma ricorda un tablet, ospita un'interfaccia chiara, razionale e semplice da utilizzare. I comandi vocali sono adeguati, ma è sempre possibile ricorrere anche agli assistenti di Apple CarPlay e Android Auto. Il quadro strumenti, invece, ha un'impostazione molto tradizionale, con il contagiri e il tachimetro disposti ai due lati. Al centro c'è il display da 4,2 pollici dal quale è possibile configurare anche le funzioni di assistenza alla guida. La ruota di scorta è disponibile a richiesta, mentre su tutte resta il portellone incernierato a sinistra (la maniglia è integrata nel gruppo ottico destro), una soluzione che non si rivela particolarmente pratica per i parcheggi in città. I sedili della sport utility Ford hanno regolazioni manuali e consentono di trovare abbastanza velocemente la posizione di guida più adatta alle proprie esigenze, senza dimenticare il volante adattabile sia in altezza sia in profondità. Oltretutto ci si accomoda a 65 centimetri da terra, con una buona visibilità complessiva, che contribuisce ad aumentare la sensazione di sicurezza. Solo il montante sinistro tende a limitare la percezione dei pedoni: i grandi specchietti non migliorano la situazione e poco può fare la piccola vetratura triangolare, quasi nascosta alla vista. Per quanto riguarda lo spazio a bordo, invece, davanti non ci si sente costretti e dietro il divano accoglie bene due persone, anche più alte della media. In media alle gambe sono mediamente riservati 29 centimetri, misura che non sfigura di fronte ad auto di segmenti superiori.
Come va: su strada l'EcoSport rivela un carattere affabile, complice un'elettronica discreta e pronta a entrare in punta di piedi per mettere tutto in sicurezza. Allo sterzo, dal giusto carico, che pur non essendo prontissimo offre un feedback più che discreto, si abbina il cambio dalla leva corta, con innesti precisi anche in situazioni al limite. Buona la maneggevolezza a bassa velocità e in manovra (il diametro di sterzata è pari a 11,2 metri, con uno sforzo al volante abbastanza ridotto) e più che discreto il confort acustico, contraddistinto da una rumorosità generalmente contenuta, anche al crescere della velocità, con qualche fruscio di troppo solo a velocità autostradali. Le sospensioni vengono messe un po' in difficoltà da alcune tipologie di ostacoli, che trasmettono degli scossoni soprattutto a chi siede dietro. I 16 centimetri di altezza minima da terra, infine, sono sufficienti per garantire una buona protezione dai piccoli ostacoli.
Pregi: l'infotainment Sync3 conferma le sue qualità e la nota facilità d'uso; l'abitabilità è molto buona, a dispetto delle misure esterne contenute
Difetti: la ripresa non è certo il punto di forza dell'EcoSport: i tempi sono oggettivamente lunghi, anche considerando la presenza del cambio manuale; la frenata sui fondi differenziati genera spazi d'arresto piuttosto lunghi