CX-5
Come va. Al volante della CX-5 ci si trova subito bene: si sta seduti in alto, però senza eccessi, su un sedile comodo e ben conformato, regolabile in modo millimetrico grazie ai comandi elettrici. La strumentazione classica è completata da un head-up display. Per quanto riguarda i motori, il 2.2 turbodiesel si era rivelato potente e, grazie al doppio turbo, anche elastico e pronto a ogni regime, garantendo una guida dinamica e divertente, con prestazioni di tutto rispetto. Al volante del due litri a benzina l’effetto nostalgia riaffiora dopo pochi metri: i 213 Nm a 4.000 giri del quattro cilindri aspirato chiedono un uso piuttosto intenso del cambio. Il sei marce, peraltro, è un vero piacere da manovrare, con innesti netti e precisi. Il quattro cilindri restituisce una certa sensazione di brillantezza ai bassi regimi, anche se non ci si può attendere un brio da turbo. Nemmeno nei sorpassi: bisogna scalare un paio di marce e non aver timore a esplorare tutta la gamma del contagiri, fino a lambire la zona rossa. Con consumi che risentono molto del tipo di percorso e dello stile di guida: guidando con attenzione, si può stare intorno ai 13-14 km/l (secondo il computer di bordo). A colpire, più che le doti prestazionali, è il fine tuning complessivo, di alto livello. La CX-5 è ben ammortizzata, non si corica troppo in curva e può vantare un buon confort acustico anche a velocità autostradali, con il motore che si fa sentire un po’ troppo soltanto in piena accelerazione. Gli Adas, dal canto loro, aiutano senza diventare pedanti: il mantenimento della corsia, per dire, entra in azione quasi in sordina. Lo sterzo non avrà forse l’efficacia di realizzazioni più recenti e affilate ma, a conti fatti, permette di pennellare con sicurezza le traiettorie, che si tratti di una rotonda, un misto collinare o un curvone autostradale. Le Suv capaci di far stare bene chi guida con tante piccole attenzioni non sono tante e la CX-5 è ancora tra queste.
Pregi. Motori: il 2.2 litri biturbo assicura prestazioni elevate e una buona vivacità; il due litri a benzina, aspirato, obbliga a qualche cambiata in più, ma è gradevole. Confort elevato, grazie all'abitacolo ben isolato dall'esterno.
Difetti. Frenata su fondi differenziati un po’ lunga. Consumi: la 2.2 turbodiesel, in prova, si è attestata sui 12-13 km/l. In autostrada risente della mancanza di marce più lunghe (di riposo).