Vendere un’auto d’epoca richiede competenze specifiche, attenzione ai dettagli e una conoscenza approfondita di un mercato molto diverso da quello dell’usato tradizionale. Capire come vendere un’auto d’epoca in modo corretto significa saper individuare la quotazione dell’auto d’epoca, effettuare una valutazione delle auto storiche coerente con il reale valore collezionistico e gestire con precisione i documenti delle auto storiche, evitando errori che possono compromettere la vendita.
In questo articolo analizziamo tutti gli aspetti chiave della transazione: dal valore storico alle certificazioni ASI e registri ufficiali, le differenze tra veicoli restaurati e originali, fino ai costi del passaggio di proprietà per un’auto d’epoca e ai principali rischi, incluse le truffe più comuni in questo settore, nonché come gestire in sicurezza la fase del pagamento.
L’obiettivo è fornire indicazioni chiare e pratiche per vendere in modo consapevole e sicuro, tutelando il valore del veicolo e la correttezza della transazione.
Un’auto è considerata d’epoca quando soddisfa specifici requisiti di anzianità e di status amministrativo, che sono stabiliti dalla normativa italiana. Sebbene nel linguaggio comune il termine “auto d’epoca” e “auto storica” vengono visti come sinonimi dal punto di vista legale hanno due significati differenti, come riportato dall’art. 60 del codice della strada.
In linea generale, si può dire che un’auto per essere considerata d’epoca:
La differenza tra auto storiche e auto d’epoca è fondamentale, e ha delle ripercussioni anche in fase di vendita:
Conoscere questa prima differenza è essenziale per una corretta valutazione dell’auto, per la gestione dei documenti auto storiche ma anche per affrontare senza errori il passaggio di proprietà.
Nel mercato delle auto d’epoca, le certificazioni ufficiali rappresentano un elemento molto importante per la valutazione del veicolo e per la sua rivendita.
Le certificazioni sono fondamentali nella vendita in quanto:
La vendita è comunque possibile anche in assenza di certificazioni, ma il valore dell’auto e l’interesse degli appassionati potrebbe risultare inferiore.
La certificazione ASI è la principale e più importante riconosciuta in Italia per le auto storiche, l’iscrizione comporta:
Il CRS viene spesso richiesto per il passaggio di proprietà dell’auto d’epoca, per la sua immatricolazione ma anche per la circolazione in deroga ad eventuali limitazioni (ad esempio limitazioni ambientali).
In Italia, oltre all’ASI, esistono anche altri registri ufficiali che sono riconosciuti dal nostro Stato, come:
Questi registri rilasciano certificazioni che possono essere ritenute equivalenti al CRS.
Il mercato delle auto d’epoca storiche è particolarmente esposto alle truffe, in quanto unisce valori economici rilevanti a scambi prettamente ed esclusivamente ad appannaggio di soggetti privati, il tutto coadiuvato da una forte componente emotiva e informazioni spesso difficili da verificare. Di seguito le principali truffe a cui prestare attenzione.
Questo caso riguarda auto che vengono presentate come d’epoca o certificate ASI, ma senza la reale iscrizione nei registri ufficiali, oppure veicoli venduti con documenti e certificazioni contraffatte
Veicoli modificati o assemblati con componenti non conformi o non originali o replica, vengono venduti come completamente originali per aumentare la quotazione.
In alcuni casi, certi veicoli vengono completamente restaurati con componenti non originali e messi in vendita come edizioni speciali per aumentarne il valore.
Manipolazione del contachilometri o ricostruzione incompleta della storia dell’auto, soprattutto per modelli molto richiesti e ambiti dai collezionisti.
A volte vengono nascosti o camuffati incidenti pregressi, telai saldati, ruggine, saldature o altri interventi di ripristino.
Richieste di caparre o pagamenti anticipati senza adeguate garanzie, con il rischio di perdere l’importo versato o di non ricevere il veicolo, oppure di consegnare il veicolo e non ricevere la somma pattuita.
La fase di pagamento è sicuramente quella più delicata, a causa della tipica fase di empasse dove:
Nessun metodo di pagamento tradizionale - come bonifici istantanei o assegni circolari - riesce a tutelare questa delicata fase.
Il bonifico istantaneo auto d’epoca, a differenza del pensiero comune, porta con sé rischi sia per l’acquirente sia per il venditore:
Anche l’assegno circolare auto d’epoca comporta numerosi rischi, come specificato in diverse sentenze anche dell’arbitrato bancario finanziario (ABF):
L’unica soluzione davvero sicura per pagare l’auto d’epoca è quella innanzitutto di evitare qualsiasi tipo di anticipo e affidarsi a una piattaforma di deposito a garanzia, detto anche escrow auto, infatti:
Nessun metodo di pagamento tradizionale (ne parliamo qui) può offrire questa garanzia, in Italia questo servizio è offerto dalla piattaforma di pagamento sicuro Owny (Owny.it) specializzata nella compravendita di veicoli.
Per garantire la massima sicurezza ad ambedue le parti Owny effettua specifiche verifiche documentali tramite database ufficiali ACI /PRA per verificare la corretta intestazione del veicolo all’acquirente, prima di rilasciare il denaro al venditore.
Il servizio può essere attivato sia online sia in negozi fisici, ovvero le agenzie di Pratiche Auto partner Owny presenti in tutto il territorio nazionale.
Se la controparte rifiuta l’utilizzo di un sistema così sicuro, evidentemente c’è qualcosa che non va, meglio non rischiare e passare al prossimo acquirente o venditore.
Nel mercato dell’auto d’epoca, la distinzione tra auto restaurata e originale è uno degli elementi che incide maggiormente sulla valutazione del veicolo, ma anche sull’interesse dei collezionisti e sul prezzo finale di vendita.
Un’auto originale è un veicolo che conserva la maggior parte dei componenti di fabbrica o comunque conformi alle specifiche dell’epoca di produzione, ovvero:
Un’auto restaurata invece è un veicolo che è stato oggetto di interventi più o meno profondi per riportarlo in condizioni meccaniche o estetiche ottimali. Il restauro si distingue in:
Il passaggio di proprietà di un’auto d’epoca beneficia di agevolazioni fiscali, a patto che la stessa sia ultratrentennale (ad eccezione della provincia di Bolzano che prevede l’agevolazione anche per le auto ultraventennali).
Quindi, nel caso di un’auto che abbia meno di trent’anni i costi del passaggio di proprietà restano invariati rispetto a quelli di un’auto più moderna, nel caso invece in cui l’auto abbia più di trent’anni l’agevolazione riguarda l’IPT che è ridotta a prezzo fisso di 51,65 €.
All’IPT poi devono essere aggiunte le altre componenti, quali marche da bollo (16 €), emolumenti PRA (27 €) e diritti di motorizzazione (circa 58 €). Se ci si affida ad un’agenzia di Pratiche Auto inoltre bisogna considerarne il compenso, di media in Italia oscilla tra i 50 € ed i 150 €.
Per gestire la compravendita di un’auto d’epoca davvero in sicurezza, le principali accortezze da avere sono due:
Scarica la Prova .PDF completa
a SOLI € 3,59 scopri tutte le caratteristiche tecniche e le considerazioni dei giornalisti di Quattroruote. Scegli la tua prova con un click!