Come va. La Focus Station, come la berlina, è disponibile con l’Ecoboost mille a benzina, tre cilindri turbo e ibrido, abbastanza brillante (da 125 CV), o con il diesel 1.5 EcoBlue, da 120 CV. Abbiamo provato l’ultima versione proprio con l'1.5 turbodiesel, abbinato a un cambio automatico a otto marce con convertitore di coppia. La Focus continua a essere una vettura bella da guidare, in grado di far emergere interessanti spunti di dinamismo: composta, sicura e agile, invita a fare strada trasmettendo una notevole dose di confidenza, avvalendosi del contributo di uno sterzo preciso e comunicativo. Insomma, qui si viaggia bene e ci si diverte. Le differenze tra la Station e le altre versioni (per esempio l'Active, stile crossover, un po’ più alta della berlina) sono piuttosto sfumate ed emergono più nelle prove in pista che nell'uso quotidiano, riportando le riflessioni del potenziale cliente nel solco delle necessità e del gusto personale. Anche i consumi, a parità di motore, si equivalgono: circa 15-16 km/litro. Il cambio automatico, generalmente fluido, continua a mostrare qualche limite nell'utilizzo più impegnato: un frangente, questo, in cui la prontezza della risposta cala un po'. Curiosa la scelta di avvicinare la seconda e la terza marcia, separate da un pugno di giri motore (al punto da rendere impercettibili i passaggi). Mentre risulta impeccabile il comportamento dei freni, potenti in tutte le condizioni.
Pregi. Impianto frenante fatto a regola d'arte, prestante e infaticabile in tutte le condizioni. Dotazione Adas al top del mercato, al momento al livello 2.
Difetti. Al cambio manca un po' di reattività quando si spinge sull'acceleratore.