L'evoluzione ha portato la quita generazione della RAV4 a modificare lievemente le proprie dimensioni. Ora la Suv giapponese sfrutta la piattaforma modulare Tnga e, rispetto alla precedente serie è più corta (4 metri e 59 in tutto), più larga (1,85 m) e con un passio di 2,69 metri (+3 cm). Al contrario si è radicalmente evoluta nell'impostazione stilistica, con tratti netti, linee tese e superfici scolpite che l'hanno trasformata, senza però nascondere le proprie origini off-road, riprese in diversi dettagli: dai passaruota squadrati alla maggiore altezza da terra, ai rinforzi di protezione sui paraurti. Il frontale ha un aspetto personale, a cominciare dalla calandra integrata in un paraurti, con tagli netti che sottolineano i fari a Led di nuova concezione. Un'evoluzione che prosegue anche in coda, con l'introduzione di stilemi ripresi dalle cugine Lexus. Parlando di spazio, vanno citati i 580 litri dichiarati (79 in più rispetto alla quarta serie) del bagagliaio, che ha una forma ben sfruttabile. Il posto guida mantiene un'impostazione alla giapponese, con la seduta alta e il volante relativamente basso, il che consente una visuale ampia e rassicurante. I pulsanti delle funzioni multimediali sono raccolti nella cornice del Toyota Touch con schermo da 8 pollici, montato a sbalzo, mentre il climatizzatore, con grandi manopole, occupa gran parte della console centrale. Ben fatto il quadro strumenti, dominato dal display multifunzione da 7", affiancato dall’indicatore dei flussi energetici del sistema ibrido, oltre che dalle lancette del carburante e della temperatura. Razionalità e pulizia si ritrovano anche nei comandi sul tunnel, che accoglie leva del cambio e selettore delle modalità di guida. E per facilitare le manovre, a richiesta ci sono il retrovisore digitale e le telecamere a 360°. Oltre ai powertrain ibridi THS, abbinati a un cambio Cvt, le nuove RAV possono sfruttare la trazione integrale AWD-i e il Multi-Terrain Select, un sistema elettronico che consente di selezionare alcune modalità di guida preimpostate per affrontare al meglio i tratti off-road. Fra gli accessori a richiesta, accanto alla ricarica wireless per smartphone e all'impianto audio JBL da 800 Watt, non mancano i sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione, oltre agli Adas del Toyota Safety Sense 2.0.
Come va: come altre ibride Toyota, la RAV4 è adatta a una guida rilassata, in cui l'endotermico e l'elettrico si avvicendano, anche nell'ottica di contenere i consumi, soprattutto in ambito urbano. In ogni caso, se lo si desidera la spinta non manca, come dimostrano le prestazioni dichiarate: 8,1 secondi per toccare i 100 km/h con partenza da ferma. Con il citato pacchetto Safety Sense 2.0, è nettamente migliorata la sicurezza: alla frenata automatica con riconoscimento dei pedoni e dei ciclisti, si aggiungono, infatti, il Cruise adattivo con funzione stop & go, la lettura della segnaletica stradale e agli abbaglianti automatici. Molto utile anche il lane assist, che consente alla RAV4 di mantenersi di seguire la traiettoria. Lo sterzo non brilla per sensazioni trasmesse, con un feedback sempre un po' artificiale e la consistenza poco variabile in base alle differenti situazioni di guida. Per quanto riguarda il confort, infine, la rumorosità rilevata è leggermente superiore alla serie precedente, mentre le sospensioni risultano più efficaci su qualsiasi fondo. Nel complesso la stabilità è garantita, anche grazie alla supervisione di un Esp molto presente.
Pregi: la forza dell'ibrido si sente soprattutto nelle percorrenze urbane; la dotazione di serie è ricca già dall'allestimento entry level.
Difetti: mancano gli standard di mirroring Apple CarPlay e Android Auto. Il pedale del freno è poco modulabile e gli spazi d'arresto sono lunghi, soprattutto sui fondi differenziati.