Alejandro Mesonero-Romanos avrebbe lasciato dopo pochi mesi il gruppo Renault per assumere un incarico decisamente ambito e irrinunciabile per chiunque lavori nel design automobilistico: la responsabilità dello stile dell’Alfa Romeo. Per ora non ci sono conferme di tali indiscrezioni, ma negli ultimi giorni le voci su un suo approdo al Biscione si sono intensificate. Sono state, soprattutto, alcune testate francesi a parlare dei motivi che avrebbero spinto Mesonero-Romanos a lasciare la Dacia nonostante la sua assunzione sia stata voluta espressamente da Luca De Meo, suo ex capo alla Seat e attuale numero uno del costruttore transalpino. Automotive News aggiunge un ulteriore dettaglio: il suo approdo in Italia, o meglio a Torino, sarebbe previsto per il mese di luglio. Lo spagnolo dovrebbe sostituire Daniele Calonaci, destinato a mantenere la responsabilità del design della Jeep per i mercati europei.
Aspettative deluse. Mesonero-Romanos è stato uno dei protagonisti del rilancio della Casa catalana, disegnando modelli di grande successo commerciale. A lui sono legate le tre Suv del marchio spagnolo (Ateca, Tarraco e Arona), nonché la quinta generazione della Ibiza e l'ultima Leon. Mesonero-Romanos ha inoltre partecipato alla creazione del marchio Cupra e alla progettazione della Formentor e della Born. Nato a Madrid e formatosi tra Barcellona e Londra, inizia la sua carriera professionale alla Seat nel 1994. Nel 2001 passa alla Renault e dieci anni dopo torna a Martorell. Nel 2020 un altro ritorno, questa volta a Boulogne-Billancourt per seguire il nuovo corso stilistico della Dacia. Evidentemente, la breve permanenza in Francia è la prova di una certa insoddisfazione rispetto ad aspettative almeno inizialmente elevate. Il marchio rumeno ha una gamma caratterizzata da cicli di vita estremamente lunghi: Mesonero-Romanos avrebbe quindi capito, dopo i primi mesi di lavoro, che non avrebbe potuto lasciare il segno sul corso stilistico del brand perché alcuni modelli, tra cui la Bigster, non usciranno di certo a breve (si parla di almeno altri quattro anni per il debutto della nuova Suv). Inoltre, lo spagnolo non avrebbe accettato di buon grado che la responsabilità del marchio Renault sia stata affidata a all’ex Peugeot, Gilles Vidal. Insomma, la Dacia si sarebbe rivelata una sfida non sufficientemente allettante per Mesonero-Romanos.
Il richiamo dell’Alfa. D’altro canto, per un designer del suo calibro è difficile non cedere al richiamo di una Casa come l'Alfa Romeo, per la quale si parla con insistenza di un rilancio in grande stile sotto la supervisione dell’amministratore delegato Jean-Philippe Imparato. Secondo indiscrezioni provenienti dalla Francia, l'uscita di Mesonero-Romanos da Boulogne-Billancourt dovrebbe essere annunciata a breve, forse già a maggio. A tal proposito, si parla di una separazione amichevole con la Renault per i buoni rapporti in essere con la dirigenza, nonostante il continuo trasferimento di manager e tecnici che ha interessato negli ultimi mesi la Casa della Losanga e il gruppo Stellantis. Basta citare un esempio per tutti: l’ad del costruttore nato dalla fusione tra FCA e PSA, Carlos Tavares, non avrebbe apprezzato affatto l’approdo di Vidal alla Renault. Mesonero-Romanos, che alla Dacia sarà sostituito da David Durand (l’avvicendamento annunciato pochi giorni fa ha rafforzato l’ipotesi di un’uscita verso altri lidi del designer madrileno), potrebbe rappresentare un grande acquisto per l’Alfa Romeo, non solo per i risultati che lo spagnolo ha raggiunto alla Seat: Mesonero-Romanos, infatti, è considerato un discepolo di Walter de Silva. Il designer lombardo ha rinnovato lo stile dell’Audi e impresso la sua firma su decine di modelli di successo dell’intero gruppo Volkswagen, ma i suoi capolavori stilistici di maggiore fama risalgono al suo lungo passato all’Alfa Romeo: sono opera sua gli ultimi grandi successi del Biscione, tra cui le 156 e 147, premiate Auto dell’anno. Secondo Automotive News, Mesonero-Romanos dovrebbe firmare i suoi primi modelli Alfa, quelli successivi alle Suv Tonale e Brennero, non prima di giugno del 2023.
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