Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con
Viaggio e rifornimento

Guida alle colonnine per la ricarica elettrica

SFOGLIA LA GALLERY

Parliamoci chiaro, ricaricare un’auto elettrica non è ancora semplice come inserire la spina di un elettrodomestico nella presa di casa (ma lo diventerà). Infatti, le infrastrutture (o stazioni) di ricarica, come si chiamano tecnicamente le cosiddette colonnine, non sono tutte uguali. E non sono (ancora) uguali nemmeno i cavi e i connettori che permettono il trasferimento di energia elettrica dalla rete alla batteria di trazione dell’auto. Dunque, per chi si avvicina all’auto elettrica, è indispensabile una mini guida con le informazioni fondamentali, quelle che tutti, anche chi non ha intenzione, per il momento, di fare il grande salto dall’endotermico alle Bev, dovrebbe comunque sapere.

Ricerca le colonnine di ricarica elettrica più vicine a te!

Premesse: il funzionamento della batteria di trazione

Il motore di un’auto elettrica è alimentato dall’energia fornita da una batteria di trazione. Ogni modello elettrico ha una sua specifica batteria di trazione, con una sua specifica capacità  (concettualmente la capacità di una batteria equivale alla capacità serbatoio di carburante delle macchine con motore endotermico). Questa capacità è espressa in kWh: indica la potenza elettrica (espressa in kW) che si deve impiegare per un certo tempo, espresso in ore (h), per ricaricare la batteria.

La batteria di trazione (come la batteria di avviamento) eroga corrente continua e, dunque deve essere caricata con corrente continua. Siccome nelle abitazioni (e quindi nei box in cui “dormono” le macchine) e anche nelle colonnine pubbliche fino a 22 kW arriva invece corrente alternata, sulle auto elettriche c’un caricabatteria che converte in corrente continua l’energia elettrica immessa in corrente alternata. La durata della ricarica, dunque, dipende dalla capacità di conversione del caricabatteria, indipendentemente dalla potenza fornita dalla colonnina. Per esempio: se una macchina ha una capacità di conversione di 11 kWh, anche se si collega a una colonnina da 22 kWh bisognerà fare riferimento agli 11 kWh del caricatore interno per calcolare il tempo di ricarica.

Le cosiddette colonnine fast e Hpc (High power charging) erogano invece corrente continua. Bypassando il convertitore, la ricarica può avvenire a potenze superiori (oggi fino a 350 kW) ma il tempo dipenderà comunque dalla potenza che la batteria dell’auto è in grado di accettare. Ciò premesso, vediamo nel dettaglio cosa bisogna sapere sulla ricarica.

Le modalità di ricarica

Come ogni cosa, anche la realizzazione delle colonnine è soggetta a norme tecniche internazionali. Ovviamente il semplice utilizzatore non è tenuto a conoscerle, anzi. Però per completezza è bene sapere che tutto dipende dalla norma IEC 61851-1. Che prevede quattro modalità di ricarica:

  1. Ricarica lenta in ambiente domestico (Modo 1)

    È ammessa solo in ambienti privati e il collegamento tra mezzo e rete avviene attraverso le normali prese domestiche monofase (ossia la normale corrente elettrica alternata presente nelle abitazioni e nei box privati a 220 V). Questa modalità può essere utilizzata solo per biciclette, monopattini e alcuni scooter e non è applicabile alle auto elettriche
  2. Ricarica lenta in ambiente privato (Modo 2)
    Si tratta di una modalità simile alla precedente in cui però il cavo di alimentazione (tipicamente da un lato con spina Schuko, dunque con potenza fino a 2,3 kW, dall’altro con connettore Tipo 1 o 2, vedere più avanti) è dotato di un sistema di protezione che garantisce la sicurezza della ricarica. Il Modo 2 è applicabile alle auto ma i tempi di ricarica, come è facilmente intuibile, sono molto lunghi.
  3. Ricarica in ambiente privato e pubblico (Modo 3)
    Sono wallbox o colonnine vere e proprie, private (condominiali o aziendali) o pubbliche, specificamente progettate e installate per la ricarica di auto elettriche o plug-in in cui la corrente alternata (monofase o trifase) è erogata in maniera intelligente e sicura (i connettori sono di Tipo 2, dotati di specifici pin per il controllo degli intervalli di corrente e tensione erogabili, la presa di erogazione è disabilitata in assenza di veicoli collegati, il pin "pilota" della spina controlla il dispositivo di sicurezza per l'interruzione della corrente, la stazione di ricarica comunica con l'elettronica di bordo dell'auto).
  4. Ricarica rapida solo in ambienti pubblici (Modo 4)
    In questa situazione la corrente è continua e, dunque, consente di bypassare il collo di bottiglia del convertitore dell’auto. La colonnina è già dotata di cavo (in questo somiglia a una pompa di carburante). Con questo sistema è possibile ricaricare i veicoli molto velocemente, in alcune situazioni in appena pochi minuti.

Le tipologie di colonnine di ricarica

Nella pratica e nel linguaggio comune le colonnine pubbliche si dividono in

  • Stazioni di ricarica lenta
    di potenza fino a 22 kW in corrente alternata. In genere hanno due prese per collegare contemporaneamente altrettanti veicoli;
  • Stazioni di carica rapida
  • Di potenza maggiore di 22 kW in corrente continua. A loro volta, quelli di ricarica rapida si dividono in:
  1. Fast: fino a 100 kW
  2. Ultrafast o HPC (high power charging): oltre 100 kw (fino a 350 kW)

Attenzione, se le stazioni fast e ultrafast caricano a corrente alternata, la potenza massima è inferiore

I connettori

Le stazioni di ricarica lenta (ossia con potenza minore o uguale a 22 kW) e quelle di ricarica rapida (ossia con potenza maggiore di 22 kW) in corrente alternata sono prive di cavi. Dunque, bisognerà utilizzare i cavi volanti in dotazione alla vettura. In questi cavi i connettori possono essere di due tipi:

  • Tipo 1
    monofase, e quindi per potenze limitate (il connettore ha impronta circolare ed è utilizzato storicamente dai veicoli elettrici provenienti dall’America e dall’Asia);
  • Tipo 2
    Monofase e trifase (leggermente più grande del tipo 1, di impronta circolare schiacciato nella parte superiore, utilizzato in Europa e sempre più riferimento per le ricariche in Modo 2 (Schuko) e Modo 3 (wall box o colonnina standard);

Le stazioni di ricarica rapida in corrente continua hanno già i propri cavi, che dunque devono essere semplicemente collegati alla vettura. I connettori, in questo caso, sono di due tipi:

  • CCS Combo 2
    il nome stesso ne rivela le caratteristiche, essendo davvero la combinazione di due connettori, uno superiore analogo al Tipo 2 e uno inferiore simile a un’ellisse schiacciata.
  • CHAdeMo
    connettori di impronta circolare per la ricarica rapida adottati da auto meno recenti, prevalentemente asiatiche ma non solo.

In sintesi, su una macchina sarà presente solo un CCS Combo 2 (nelle vetture più recenti, non solo europee), utilizzabile sia per la ricarica lenta sia per quella rapida, oppure (prevalentemente sulle auto asiatiche meno recenti) due connettori, in genere uno di Tipo 1 e uno di tipo Chademo da utilizzare, rispettivamente, per la ricarica lenta e rapida.

I bollini identificativi

Per evitare ogni possibile collegamento improprio, dal 2021 in Europa, sia sulle auto sia sulle colonnine, deve essere presente un bollino esagonale (nero sull’auto, bianco sulla colonnina prive di cavo di ricarica) che consente di individuare il tipo di connettore da utilizzare. In pratica sintesi:

Corrente alternata

  • Lettera B esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo Tipo 1 fino a 250 V;
  • Lettera C esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo Tipo 2 fino a 480 V;
  • Lettera C esagono bianco: spina e presa di corrente Tipo 2 fino a 480 V;
  • Lettera D esagono bianco: spina e presa di corrente Tipo 3A fino a 480 V;
  • Lettera E esagono bianco: spina e presa di corrente Tipo 3C fino a 480 V.

Corrente continua

  • Lettera K esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo FF con tensione 50-500 V;
  • Lettera L esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo FF con tensione 200-920 V,
  • Lettera M esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo AA con tensione 50-500 V:
  • Lettera N esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo AA con tensione 200-920 V;
  • Lettera O esagono nero: connettore mobile e connettore del veicolo Tipo 2 con tensione 50-500 V.

I cavi per la ricarica

Per la ricarica di un’auto elettrica in corrente alternata è necessario utilizzare i cavi forniti con la vettura oppure acquistabili separatamente purché siano specifici per l’auto che si sta utilizzando. Infatti, con la ricarica in corrente alternata, ossia con una wallbox o con colonnine standard o di media potenza, a comandare, diciamo così, è l’auto (vi sono auto che ricaricano a 7,4 kW monofase 32 A, a 11 kW trifase 16 A o a 22 kW trifase 32 A). Dunque, il cavo deve essere dimensionato in base alla potenza massima di ricarica. Un cavo dimensionato su una potenza superiore non potrà sfruttare al massimo il caricatore interno dell’auto, ma uno di potenza inferiore non potrà sfruttare al massimo la potenza erogata dalla colonnina, anche se il caricatore dell’auto ha una potenza superiore.

Come detto, le colonnine in corrente continua sono già dotate di cavo e, quindi, non è possibile utilizzarne uno diverso. In questo caso la potenza, a patto che la colonnina sia in grado di erogarla, dipende unicamente da quanto la batteria può accettare.

Le stazioni di ricarica

Una legge del 2023 ha introdotto in Italia la Piattaforma Unica Nazionale per i veicoli a energia elettrica. Si tratta di uno strumento che, quando sarà messo a disposizione del pubblico, consentirà di localizzare ogni infrastruttura di ricarica pubblica (o privata accessibile al pubblico) e di conoscerne:

  • data di entrata in servizio;
  • tecnologia utilizzata (tipologia di presa/e abilitazione a smart charging, V1G o V2G)
  • la tipologia di alimentazione (corrente continua o alternata) e la potenza massima erogabile;
  • la tecnologia utilizzata per l'accesso alla ricarica (per esempio card proprietaria o carta di credito);
  • presenza display;
  • abilitazione RFID/NFC;
  • disponibilità temporale dell'accesso;
  • costo del servizio di ricarica base (euro/kWh), da intendersi come un servizio di ricarica acquistato senza la necessità di registrarsi, concludere un accordo scritto o stipulare un rapporto commerciale di durata superiore a quella del servizio di ricarica stesso;
  • stato in tempo reale del punto di ricarica (quali, a titolo esemplificativo, occupato, libero, prenotato, fuori servizio, in manutenzione);
  • l'indicazione, con almeno cinque giorni di preavviso, delle eventuali chiusure programmate del punto di ricarica che incidano sull'orario di normale apertura al pubblico;
  • proprietario dell'infrastruttura (nome, indirizzo e-mail, web, riferimento telefonico eventuale call center) e modalità di segnalazione di reclami o disservizi relativi al servizio di ricarica;
  • mix energetico della fornitura con indicazione della quota di energia rinnovabile, consumo medio in stand-by, eventuali etichettature energetiche e certificazioni di eco-design, ove disponibili;
  • percentuale di tempo in cui il servizio di ricarica è effettivamente disponibile (up-time) ed energia erogata negli ultimi dodici mesi o, se più recente, dalla data di messa in servizio;
  • identificativo del punto di connessione (POD) dotato di smart meter per la misura dell'energia elettrica complessivamente prelevata, inclusa quella eventualmente utilizzata per altri usi diversi dalla ricarica, e di quella eventualmente immessa.

La piattaforma sarà accessibile in forma semplificata tramite app e sito web utilizzando i più comuni browser e sistemi operativi anche open source ed eventualmente, ove richiesto da esigenze di riservatezza e certificazione dei dati, mediante autenticazione degli utenti e tracciamento delle operazioni effettuate sulla piattaforma.

Premesso che nelle vetture di ultima generazione è la stessa macchina a segnalare le stazioni di ricarica (e a suggerire l’itinerario al conducente se necessario), in attesa della piattaforma unica nazionale sono già disponibili app indipendenti (come Nexcharge, Chargepoint o PlugShare) o dei singoli fornitori di energia in grado di fornire all’utente una mappa delle stazioni di ricarica. Analogo servizio è erogato dai fornitori di mappe o da sistemi di monitoraggio del traffico in tempo reale.

Ricerca le colonnine di ricarica elettrica più vicine a te!

Quattroruote e Sorgenia "MyNextMove" ti forniscono una mappa interattiva
che mostra la posizione esatta delle colonnine di ricarica elettrica nella tua zona.

Filtra i risultati in base al tipo di ricarica desiderato.

Cosa succede quando si è “in riserva” con un’auto elettrica

Nelle batterie di trazione non esiste il cosiddetto effetto memoria, ossia la progressiva perdita di capacità in presenza di ricariche di breve durata o incomplete. Quindi non è mai necessario “svuotare” la batteria prima di ricaricarla né riportarla ogni volta al 100% della capacità. Nell’utilizzo di una Bev, la batteria avverte di essere “in riserva” (di solito quando si avvicina attorno al 10% di carica residua) e all'orizzonte non ci sono colonnine. Nell'attesa che si diffondano i powerbank su ruote, anche quando i numeri si avvicinano pericolosamente allo zero, qualche chilometro in più la Bev riesce a percorrerlo. Le prove di Quattroruote dimostrano che ad accumulatore dichiaratamente scarico ne fa altri 6,7 la Smart EQ fortwo e addirittura 21,2 la Peugeot e-208. Ancora più confortanti i risultati di un altro test, effettuato con 15 modelli, questa volta su strada, dal quale è emerso che la riserva strategica disponibile quando la strumentazione punta allo zero è quantificabile in almeno una quindicina di chilometri, con punte che si avvicinano ai 40. In ogni caso, a batteria esaurita è consigliabile fare immediatamente il pieno.

Come si ricarica

La potenza in Watt (un kW  corrisponde a mille W) è data dal prodotto tra la tensione (espressa in Volt) e l'intensità di corrente (Ampere). Quest'ultima rappresenta la circolazione della carica elettrica: a parità di altre condizioni, al suo aumento corrisponde un incremento del riscaldamento dei conduttori e della batteria. Tutto ciò per spiegare, come più volte scritto da Quattroruote, perché non si può aumentare a piacere la potenza della ricarica: oltre un certo limite, l'accumulatore si danneggia. Inoltre, quando ci si avvicina al 100%, l'intensità di corrente si riduce naturalmente. Per questo motivo, in viaggio non conviene andare oltre l'80% della capienza. Infatti, l'attesa per "riempire" il restante 20% sarebbe assai lunga rispetto a quella necessaria ad arrivare all'80%, visto che in tale fase la potenza di ricarica cala drasticamente. Il 20% è anche la soglia sotto la quale sarebbe meglio non far scendere mai il livello della batteria.

Infine, l’utilizzo delle stazioni di ricarica. In genere avviene con due tipologie di autenticazione:

  • Tramite app di un operatore, che oltre a permettere di individuare le stazioni di ricarica consente di gestire le varie operazioni di carica (alcune app includono più network per la ricarica. In questo modo è possibile usare una sola app e una sola tessera per la maggior parte delle colonnine).
  • Tramite card, da appoggiare su un’apposita piastra per l’identificazione dell’utente e lo sblocco del punto di ricarica.

In entrambi i casi, al profilo utente è abbinato un metodo di pagamento elettronico.

Alcune stazioni consentono la ricarica del veicolo direttamente con carta di credito o bancomat, cioè senza app o card.

Fiamm, batteria per auto Titanium L260, 60 Ah, 540 A, polo positivo a destra

4.6

Servizi Quattroruote

assicura

Assicurazione? Scopri quanto puoi risparmiare

Trova il preventivo più adatto alle tue esigenze in 4 semplici passi!

In collaborazione con logo

finanziamento

Cerca il finanziamento auto su misura per te!

Risparmia fino a 2.000 €!

In collaborazione con logo

usato

Cerca annunci usato

Da a

listino

Trova la tua nuova auto

Vuoi vedere il listino completo? Oppure Scegli una marca

prove pdf

Scarica la prova completa in versione pdf

A soli € 3,59 tutte le caratteristiche tecniche e le considerazioni di Quattroruote. Scegli la tua prova con un click!

Cerca