Archiviato il capitolo Cactus, la Citroën C4 torna alla nomenclatura originaria e si ripropone nel segmento C conservando, nel design come nella progettazione, l’originalità tipica del Double Chevron. La francese rappresenta uno dei debutti in concessionaria più attesi del 2021: a fianco delle tradizionali proposte a benzina e a gasolio, imprescindibili nonostante un futuro sempre più alla spina, la novità offre anche una variante completamente elettrica. La nuova C4 introduce stilemi che ritroveremo sui futuri modelli della Casa, come il taglio delle luci diurne a Led e della mascherina. Il suo look da un lato strizza l'occhio al mondo delle Suv, grazie all'assetto rialzato e alle plastiche grezze su passaruota e paraurti, dall'altro a una clientela che ama linee sportiveggianti, grazie ai grandi incavi sul cofano motore e dietro ai passaruota anteriori, allo spoiler posteriore e al taglio dei gruppi ottici. Di serie, su tutte: climatizzatore automatico bizona, cerchi da 18" Aerotech, i gruppi ottici Led Vision con fendinebbia a Led dotati della funzione cornering, le sospensioni Progressive Hydraulic Cushions, il Safety Pack 3 con i principali Adas e l'infotainment con display da 10" comprensivo di MirrorScreen, Radio Dab e impianto audio con sei diffusori. Sull'allestimento intermedio si aggiungono, fra l'altro, i sedili Advanced Comfort, la retrocamera di parcheggio, il Citroën Connect Nag, l'head-up display a colori, i cerchi da 18" Aeroblade e il supporto Smart Pad. Sulla top di gamma, infine, è incluso anche il sistema Keyless e il Pack Drive Assist con gli Adas aggiuntivi, tra cui spicca per i modelli a cambio automatico il Cruise Control con la funzione Stop&Go.
Come va. Abbiamo guidato la nuova C4 PureTech, con l’1.2 turbobenzina da 130 CV, e poi in versione a emissioni zero, la ë-C4. Per entrambe, la parola d’ordine al volante è confort, per diversi aspetti. Un po’ per la silenziosità con cui è isolato l’abitacolo da fruscii e rumore di rotolamento pneumatici, un po’ per il buon lavoro delle sospensioni a smorzamento idraulico Progressive Hydraulic Cushions. La seduta più alta rispetto a quella delle classiche due volumi fa godere di una migliore visibilità sulla strada. L’abitacolo, poi, è ampio e molto luminoso grazie al grande tetto di vetro e offre una buona visuale in quasi tutte le direzioni. Su strada si apprezzano il comportamento prevedibile e la presenza di tanti assistenti alla guida. L’ormai noto tre cilindri 1.2 turbobenzina è brillante e ha un bel caratterino: corposo in basso, permette di riprendere rapidamente velocità, anche senza scalare. Passando alla C4 con il motore elettrico da 136 CV, batterie da 50 kWh (per 350 km teorici di autonomia, va detto innanzitutto che non cambiano le misure di abitacolo e bagagliaio. In base alle necessità ci sono tre modalità di guida: Normal, Eco e Sport e si può impostare, attraverso un tasto vicino al selettore del cambio, un freno motore più vigoroso per aumentare il recupero dell'energia. Buone le sensazioni delle prime impressioni di guida, mentre la prontezza dell’elettrico è confermata dallo 0-100 km/h dichiarato in 9,7 secondi. Infine, dovrebbe arrivare anche la versione turbodiesel la BlueHDi 110 con l'1.5 diesel, abbinabile anche alla trasmissione automatica Eat8, combinazione già provata e apprezzata nella gamma PSA.