La Kia Stonic è una urban crossover compatta dalla linea personale ma ben proporzionata, che in strada si fa notare. L’interno è altrettanto personale: punta sullo stile e sugli accostamenti cromatici per regalare all’abitacolo un tocco vivace, in particolare sulla plancia e nella console centrale, dove le plastiche sono comunque rigide. Dietro il look sbarazzino si nasconde comunque un ambiente ordinato e razionale, dai tasti sul volante alla disposizione dei vani portaoggetti per arrivare al sistema di infotainment con schermo touch da 7”, con i comandi fisici che fanno da cornice al display. L’interfaccia risente degli anni, ma si possono comunque collegare dispositivi Apple e Android (anche in modalità wireless). Ampio il posto di guida, con una buona visibilità sulla strada; discreto lo spazio per i passeggeri, anche quelli che si accomodano sul divano posteriore: lo spazio per gambe e testa non manca, e un eventuale quinto passeggero beneficia anche dell’assenza del tunnel centrale. Non molto capiente il bagagliaio (290 litri misurati dal Centro prove), ma la forma regolare e il doppiofondo lo rendono ben sfruttabile.
Come va. Disponibile anche a benzina e gpl, la Stonic è venduta soprattutto in versione mild hybrid, nelle versioni da 100 e 120 CV, con cambio manuale o iMT con frizione elettroidraulica: una soluzione che gestisce bene coasting e ripartenze per ridurre i consumi. A prescindere dal motore, la Suv coreana è agile e facile da guidare, grazie anche a dimensioni e peso ridotti che la rendono particolarmente adatta per gli spostamenti in città. Un’auto che si comporta in maniera sincera e prevedibile anche nelle situazioni di emergenza, con un impianto frenante efficace, ben modulabile e resistente alla fatica. Per contro, le sospensioni sono un po’ rigide (in particolare al posteriore) e l’insonorizzazione non è delle migliori, soprattutto a velocità autostradali. Di serie la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo e l’assistente al mantenimento di traiettoria.