Come va. Facile da guidare e gradevole in ogni situazione, complice il cambio a doppia frizione, pur con un assetto morbido la Niro tiene la strada con sicurezza. Lo sterzo è leggero in manovra, ma dotato di buon feedback quando serve ed è pronto, progressivo e preciso. Il motore è silenziosissimo in tutte le condizioni di utilizzo, ma nell'abitacolo filtrano fruscii e rumori di rotolamento. L'impianto frenante è discreto, e consente decelerazioni costanti e regolari senza beccheggio, con spazi d'arresto corretti, che si allungano un po' sul ghiaccio e a pieno carico. Si avverte un leggero rollio, tipico delle crossover “morbide", ma non è fastidioso: in curva l'inserimento è rapido e si registra un buon valore di tenuta laterale (di 0,97 g). Sul bagnato, inoltre, si apprezza un comportamento impeccabile, che infonde sicurezza: spostamenti rapidi, ottima aderenza e soltanto un lieve sottosterzo, contrastato dall'Esp fluido e preciso. Soltanto alle alte velocità, sul rettilineo, il rollio diventa un po' fastidioso, ma l'elettronica tiene tutto sotto controllo.
Pregi. Marcia scorrevole e pronta, ben accompagnata dalle cambiate del doppia frizione; si veleggia spesso in modalità elettrica. I consumi sono sicuramente i suoi punti di forza, grazie al sistema ibrido.
Difetti. A pieno carico e sulle superfici con minore aderenza, le frenate si allungano. In generale, bisogna abituarsi alla sensibilità del pedale. Il rotolamento proveniente dal posteriore è molto percepibile, anche in città. Al crescere della velocità, prevalgono i fruscii aerodinamici.