Lunga 4.395 mm, larga 1.795, alta 1.530 e con un passo di 2.655 mm, sulle orme della media di Casa, la Mazda 3, l'inedita Sport Utility del marchio giapponese evolve il Kodo design, ponendosi nel mezzo fra la compatta CX-3 e la grande CX-5. Nell'abitacolo, lo spazio è commisurato alle dimensioni esterne: si sta comodi in quattro, senza essere mai costretti, neppure nella zona posteriore. Per quanto riguarda il bagagliaio, la cubatura è discreta, con l'aggiunta di una trentina di litri sotto il piano di carico rispetto alla Mazda 3 e non manca il portellone elettrico di serie. Stessa filosofia per l'abitacolo, con linee pulite ed essenziali. Tutto è orientato verso chi guida, con una palpebra per il cruscotto a forma di ala e il massiccio mobiletto centrale, che ospita l’HMI Commander, tramite il quale si possono gestire diversi comandi secondari e l’infotainment, che supporta Apple CarPlay e Android Auto ed è gestibile attraverso un display da 8,8 pollici. Per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, il classico dispositivo che rileva la stanchezza e l’attenzione del guidatore, qui dispone di funzionalità avanzate: valutando espressione del viso, angolazione della bocca e movimento delle palpebre, nelle situazioni di pericolo attiva un cicalino per richiamare l'attenzione di chi è al volante. Ovviamente ricca e di ultima generazione anche la dotazione degli Adas, tra cui spiccano il Cruising e traffic support. Costruita attorno alla piattaforma Skyactiv-Vehicle Architecture e supportata da sospensioni anteriori MacPherson e posteriori a barra di torsione, la Mazda CX-30 adotta i motori a benzina e a gasolio della famiglia Skyactiv. Da segnalare la presenza della tecnologia Spcci, sigla che riassume il sistema di accensione per compressione controllata dalla candela, che promette di associare la capacità di salire di giri di un’unità a benzina alla coppia di un diesel. Tutte le motorizzazioni dispongono del sistema ibrido M Hybrid, che supporta il propulsore termico senza richiedere alcun intervento al pilota. Quanto poi alla trasmissione, i clienti avranno la possibilità di scegliere tra due sei marce, una manuale e un'automatica. Completa il quadro la trazione integrale, l’evoluta i-Activ AWD, che gestisce la coppia in base anche al carico verticale rilevato su ciascuna ruota, in combinazione con il dispositivo G-Vectoring Control Plus.
Come va: sicurezza al top, grazie alla dotazione Adas: oltre ai citati Cruising and Traffic Support gestiscono acceleratore, freno e sterzo nella marcia in colonna, c'è anche il radar frontale, che monitora il traffico in uscita dai parcheggi. Nella guida non sembra neanche una Suv: agile, maneggevole, con rollio ben frenato e una notevole stabilità. L'elettronica, poi, è tarata finemente, per essere poco invasiva. Per quanto riguarda lo sterzo, manca un po' di prontezza, ma è comunque leggero in manovra, piuttosto preciso e offre un feeling adeguato. Ottima l'insonorizzazione, efficaci le sospensioni, anche se un po' secche al posteriore.
Pregi: la cura rivolta all'insonorizzazione dell'abitacolo è notevole, con un ambiente ovattato anche nel caso delle versioni a gasolio. E il piacere di guida, con un cambio fantastico e poco rollio, resta uno dei suoi punti forti.
Difetti: gli spazi di arresto, quando l'aderenza è bassa e non omogenea, si allungano.