La Volkswagen Passat è un'auto che non ha bisogno di presentazioni: fino a oggi ne sono state vendute oltre 30 milioni di unità. Per la Casa di Wolfsburg, a partire dagli anni Settanta, si tratta di un modello strategico, come conferma il mercato europeo: è la seconda berlina più apprezzata del suo segmento, di cui rappresenta l'11% del totale, e la prima fra le wagon omologhe. L'evoluzione più recente ha puntato decisamente su elettrificazione e connettività. Sull’ultimo modello si trova una nuova disposizione dei Led che compongono i gruppi ottici, con quelli anteriori che ora possono essere a matrice attiva e quelli posteriori a diodi dinamici, sia per gli indicatori di direzione sia per gli stop, con questi ultimi che variano disegno in base all’intensità della frenata. Dentro, il comparto infotainment fa bella mostra della strumentazione digitale riconfigurabile e dell’impianto multimediale, dotato di comandi vocali intelligenti, ricarica e connessioni per smartphone senza fili e svariati servizi on line. Per il resto, la Passat conferma tutte le qualità già apprezzate sulle versioni precedenti: qualità costruttiva e attenzione al dettaglio notevoli, tanto spazio a bordo sia per le valigie sia per i passeggeri e un quadro dinamico di tutto rispetto. Quanto agli Adas, con l’introduzione di una nuova telecamera frontale si quale amplia le funzionalità della guida assistita, che ora è di livello 2: è in grado d'individuare con più precisione i margini della strada e la segnaletica e consente di viaggiare fino a 210 km/h (nei tratti senza limiti delle Autobahn tedesche) con acceleratore, freno e sterzo sotto controllo. Il sistema è un ottimo supporto soprattutto nelle marce in colonna, dove opera con una buona fluidità nella gestione di acceleratore e freno. Come pure le correzioni sullo sterzo, sempre omogenee; inoltre, c’è la corona capacitiva che percepisce il tocco delle mani (dopo dieci secondi d'inattività occorre infatti riprendere il controllo), perciò non è più necessario muovere il volante per far capire che ci sei.
Come va. Le doti dinamiche della Passat sono di assoluto rilievo: test di stabilità superati a pieni voti, con grande sensazione di fiducia trasferita al guidatore, e un propulsore, quello che abbiamo provato, il 2.0 TDI da 200 cavalli e 400 Nm, che ha messo in mostra un'efficienza notevole (in alternativa, lo stesso due litri è disponibile nelle versioni da 122 o 150 CV, mentre sul fronte benzina c’è l’1.5 TSI e non manca una versione plug-in hybrid, top di gamma, con l’1.4 TSI e l’elettrico che complessivamente erogano 218 CV). La spinta del due litri a gasolio è sempre molto corposa. In media, si coprono 16,7 km/litro e con un pieno si possono sfiorare i 1.200 chilometri. Gli si può perdonare, dunque, un pizzico di rombosità ai bassi regimi e, segnatamente al cambio Dsg, una certa pigrizia nello scalare rapporto, perché la logica di gestione ha sempre un occhio di riguardo verso l’efficienza. Il confort, infine, è elevato, sia a livello acustico sia di sospensioni.
Pregi. Notevole abitabilità per cinque persone e buona capacità di carico: difficile chiedere di più a una station di questa classe. Il motore 2.0 TDI spinge forte e beve poco. Uno dei migliori mix sulla piazza per prestazioni ed efficienza.
Difetti. Cambio Dsg caratterizzato da una certa pigrizia nell'inserire un rapporto inferiore, dettata dalla volontà di salvaguardare i consumi. Portellone elettrico e climatizzatore trizona optional: sarebbe stato meglio trovarli di serie.