La Multivan è una super-monovolume, con una lunga tradizione alle spalle. Ora, con la settima serie della famiglia T di Volkswagen, segna una svolta epocale. Per la prima volta, il modello per trasporto privato di persone si stacca dal resto della gamma, ovvero da quella di furgoni e autotelai Transporter e persino dal camper California: entrambi questi modelli restano sulla piattaforma T6.1. La Multivan T7, invece, nasce sulla base dell’architettura MQB dalla quale prendono forma anche la Golf e il Caddy. La nuova Multivan è lunga 5 metri scarsi, è più larga di quasi 4 centimetri rispetto al Transporter, ma è più bassa di 5, pur mantenendo la stessa altezza interna (anzi, col tetto di vetro, una novità, c'è pure qualche centimetro extra). Se volete parcheggiarla in un box, sappiate che è alta 191 cm. In Italia, arriverà solo la versione a passo corto (497 cm di lunghezza). Quanto al design, il montante A è più inclinato, il parabrezza più ampio, mentre la calandra è molto piena, come se avesse ricevuto l’influenza stilistica elettrica della ID.3 e della ID.4. I fari sono più affilati che mai: di serie sono a Led, ma a richiesta si possono avere i Led Matrix IQ Light interattivi. All'interno, trovano posto fino a sette sedili singoli (addio panchetta posteriore): scorrono sulle guide del pavimento e possono essere fissati a piacere, oltre che ruotati di 180°. Il portellone può essere elettrico, così come le porte laterali (di serie dalla versione Style). La capacità di carico varia tra 469, 1.844 o 3.672 litri, rispettivamente dietro alla terza, seconda e prima fila di sedili. Nell'abitacolo si percepiscono la buona qualità di materiali e gli sforzi fatti per la ricerca della massima praticità. Sono tanti i vani a disposizione e il nuovo selettore del cambio (un piccolo cursore affogato nella plancia) lascia parecchio spazio fra i sedili anteriori. Si sta seduti in alto, ma le gambe sono distese, quasi come su un’auto, con il vantaggio di avere un’ottima visibilità. Il vetro anteriore è lontano, la palpebra superiore della plancia è molto sviluppata e questo rimanda al feeling che si prova a bordo di una monovolume.
Come va. Da noi vedremo la Multivan solo in due varianti: una con il powertrain ibrido plug-in da 218 CV e l'altra con il turbodiesel da 150 CV. La prima sfrutta un quattro cilindri 1.4 turbobenzina da 150 CV abbinato a un'unità elettrica da 116 CV alimentata da una batteria da 10,4 kWh, che consente di percorrere fino a 50 km in modalità elettrica (sopra i 140 km/h entra automaticamente in funzione il termico). Di serie è prevista una trasmissione Dsg a sei rapporti. La turbodiesel, invece, è un 2.0 litri a iniezione diretta con cambio Dsg - sempre di serie - che ha un rapporto in più, per un totale di sette marce. La variante ibrida si fa apprezzare per il confort e la silenziosità della propulsione (d'altronde, dopo uno stop si riparte sempre in elettrico) e il Dsg è lesto a mettere i rapporti, a patto di stare leggeri col gas: quando si cerca lo spunto, il cambio tiene a lungo la marcia, per far sì che l’1.4 giri alto e sopperisca alle quasi 2 tonnellate in gioco. L'assetto è composto, il rollio contenuto per questa categoria, lo sterzo leggero. La Multivan è perfetta per viaggiare, aiutati da un utile head-up display e coccolati da un impianto hi-fi Harman Kardon da 840 W con 14 altoparlanti. Anche la dotazione di sistemi di assistenza alla guida è completa, allo allo stesso livello di una Golf.
Pregi. Versatilità, grazie allo spazio abbondante e modulabile. Confort e dispositivi di assistenza alla guida aiutano in viaggio.
Difetti. Misure importanti: con i suoi 5 metri, l’agilità non è il suo forte. Cambiate non rapide per il Dsg a sei marce dell’ibrido turbobenzina.