Carta di Circolazione

Immatricolazione di un'auto estera


Immatricolazione di un'auto estera
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Nell’Unione Europea, in teoria, vige la libera circolazione delle merci. Purtroppo per gli appassionati, però, comprare un’auto non equivale all’acquisto di un qualsiasi altro bene. Soprattutto in Italia, dove le vetture sono beni mobili registrati e, pertanto, risultano ingabbiate in una certa burocrazia.

Nuovo o usato. Per prima cosa è opportuno chiamare con il termine preciso ciò che si sta acquistando. Perché per esempio, in base alla norma, una vettura nuova può essere non soltanto un veicolo appena uscito dalla fabbrica, che non ha mani messo le ruote in strada, ma anche uno già immatricolato nell’Unione Europea, con meno di 6.000 chilometri e meno di sei mesi di età, caratteristiche che da noi la identificherebbero già come usato. Quest’ultima definizione, invece, si attribuisce a tutti i veicoli con più di 6.000 chilometri e sei mesi di vita.

Fai-da-te. Chi decide di non rivolgersi a un operatore professionale e provvedere da sé, deve recarsi in un ufficio provinciale della Motorizzazione e presentare la documentazione tecnica e quella fiscale relativa all’auto (per esempio, il pagamento dell’Iva). Ottenuto l’assenso, si può richiedere l’immatricolazione alla Motorizzazione e poi procedere con l’iscrizione al Pra. La procedura cambia a seconda che il veicolo sia comunitario oppure extra UE.

All’interno dell’UE. In alternativa alla richiesta alla Motorizzazione (e dietro il pagamento del servizio) in genere basta rivolgersi a un’agenzia di pratiche auto abilitata STA (Sportello telematico automobilista). All’agenzia vanno presentati: copia di documento di indentità del compratore; dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente; i modelli NP2C e NPSD disponibili online o presso gli STA; l’atto di vendita redatto da un notaio, con il bollo; il certificato di conformità del veicolo rilasciato dal costruttore; il modello TT2119 (si trova in Motorizzazione). Se la vettura è usata, oltre ai documenti già visti per il nuovo, va aggiunta la copia della carta di circolazione estera. Esiste una variante che riguarda i veicoli usati provenienti dalla Germania immatricolati prima del 31 maggio 2004, per i quali la carta di circolazione va consegnata in originale.

Importare da fuori UE. Se il veicolo proviene da Paesi non membri della Comunità Europea, ci si deve rivolgere alla Motorizzazione, presentando questi documenti: dichiarazione di proprietà con firma autenticata da un notaio (o presso gli sportelli STA); atto di vendita con firma autenticata dal notaio; fotocopia del documento d’identità del compratore; dichiarazione sostitutiva della certificazione di residenza; modello NP2D (disponibile online oppure presso gli Sta o la Motorizzazione); copia della carta di circolazione estera.

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