Trovarsi davanti a un’emergenza sanitaria senza sapere come intervenire genera impotenza. La cronaca documenta incidenti in cui l’intervento tempestivo avrebbe potuto salvare vite. La formazione primo soccorso fornisce le competenze concrete per gestire queste situazioni, dalla valutazione della scena alla gestione del ferito.
Riconoscere un arresto cardiaco, liberare le vie aeree ostruite o controllare un’emorragia può determinare la sopravvivenza. Eppure la maggior parte degli italiani non ha mai frequentato un corso primo soccorso certificato, nonostante sia accessibile e di breve durata.
I programmi partono dalla valutazione dell’ambiente. Prima di intervenire occorre verificare che la scena sia sicura. Durante un incidente stradale serve indossare il giubbotto catarifrangente, posizionare il triangolo e controllare l’assenza di perdite di carburante.
La sequenza ABCDE (Airway, Breathing, Circulation, Disability, Exposure) guida la valutazione secondo protocolli internazionali. Il controllo delle funzioni vitali viene insegnato attraverso test pratici. Domande come “come si chiama?” verificano lo stato di coscienza.
Se il soggetto non risponde, si controlla la respirazione. La posizione laterale di sicurezza viene dimostrata per assistere chi è privo di coscienza ma respira autonomamente. Una preparazione adeguata contribuisce direttamente a salvare vite umane.
Il corso BLS (Basic Life Support) forma alle tecniche di rianimazione cardiopolmonare su adulti e bambini. La versione BLSD aggiunge l’addestramento al defibrillatore, dispositivo che aumenta le possibilità di sopravvivenza. Ogni minuto perso riduce del 10% le probabilità di salvezza. La durata standard oscilla tra 5 e 8 ore. Dopo la parte teorica, gli allievi si esercitano su manichini che riproducono caratteristiche anatomiche reali. Il massaggio cardiaco richiede un ritmo di 100-120 compressioni al minuto, profondità di 5 centimetri, rapporto 30:2 con le ventilazioni. Gli istruttori certificati seguono le linee guida dello European Resuscitation Council. Durante le esercitazioni si simula l’intero processo: chiamata al 118, rianimazione, uso del defibrillatore. Il dispositivo analizza il ritmo cardiaco e, se necessario, eroga la scarica elettrica guidata da istruzioni vocali.
Il Decreto Legislativo 81/2008 impone alle aziende di formare addetti primo soccorso tra i dipendenti. Il Decreto 388/03 classifica le aziende in tre gruppi di rischio e stabilisce durata e contenuti dei corsi aziendali primo soccorso. Le aziende del gruppo A (industrie, cantieri) devono garantire 16 ore iniziali con aggiornamento triennale di 6 ore. I gruppi B e C seguono 12 ore con richiamo di 4 ore. I contenuti coprono emergenze specifiche del settore, dalle ustioni chimiche ai traumi da schiacciamento. Gli addetti apprendono la chiamata corretta al 118, comunicando luogo preciso, numero coinvolti, condizioni apparenti e pericoli presenti. La comunicazione chiara accelera l’invio dei mezzi di soccorso.
Il PHTLS (Prehospital Trauma Life Support) è destinato a medici, infermieri e soccorritori professionisti. Integra i protocolli ATLS (Advanced Trauma Life Support) con le specificità dell’intervento extra-ospedaliero, dove le risorse sono limitate e le condizioni ambientali complicano le manovre. Il programma dura generalmente due giorni e richiede il superamento di un esame. Gli allievi imparano stabilizzazione pre-trasporto, gestione lesioni toraciche e addominali, trattamento fratture esposte, riconoscimento shock emorragico. La sequenza rapida di valutazione identifica condizioni critiche: ostruzione vie aeree, pneumotorace ipertensivo, emorragie massive che richiedono intervento immediato.
La Croce Rossa Italiana organizza corsi attraverso i comitati locali con attestati riconosciuti a livello europeo. Il sito ufficiale pubblica calendari aggiornati con date, orari e modalità di iscrizione. Le Aziende Sanitarie Locali propongono formazione gratuita con medici e infermieri del 118. Le organizzazioni di volontariato (Misericordie, Pubbliche Assistenze, protezione civile) offrono percorsi certificati. Prima dell’iscrizione occorre verificare che l’ente sia accreditato presso gli organismi nazionali. Un attestato non riconosciuto non ha valore per gli obblighi aziendali né per l’aggiornamento professionale.
Il controllo delle emorragie si basa principalmente sulla compressione diretta della ferita, il metodo più efficace e immediato. Nei casi di perdite ematiche massive, quando la compressione risulta insufficiente, si ricorre al laccio emostatico, da applicare esclusivamente in situazioni estreme per evitare complicazioni.
Per quanto riguarda l’ostruzione delle vie aeree, la manovra di Heimlich prevede tecniche differenziate: nei lattanti si utilizzano colpi dorsali alternati a compressioni toraciche, mentre negli adulti si praticano spinte addominali dal basso verso l’alto.
I traumi cranici e spinali richiedono particolare attenzione, poiché qualsiasi movimento scorretto può provocare danni irreversibili. È fondamentale evitare di spostare la vittima o rimuovere dispositivi di protezione come il casco senza le competenze specifiche necessarie. In questi casi, il primo intervento deve concentrarsi sulla messa in sicurezza dell’area circostante, l’immediata attivazione del 118 e il monitoraggio costante dei parametri vitali.
Infine, coprire il ferito con una coperta termica è essenziale per prevenire lo shock ipotermico, una complicanza frequente nei traumi gravi.
Tutti gli attestati di primo soccorso hanno una validità temporale limitata e richiedono aggiornamenti periodici per mantenere la certificazione attiva. Per i corsi BLS e BLSD è necessaria una ricertificazione ogni due anni, mentre i corsi aziendali seguono le disposizioni del Decreto 388/03 che prevede aggiornamenti triennali.
È importante rispettare le scadenze: chi lascia scadere la certificazione è tenuto a frequentare nuovamente il corso completo, non potendo accedere al solo modulo di richiamo. Durante gli aggiornamenti vengono presentate le novità emerse dalla ricerca scientifica nel campo del soccorso, garantendo così l’allineamento alle pratiche più efficaci.
Le linee guida internazionali dello European Resuscitation Council vengono riviste e aggiornate ogni cinque anni, comportando modifiche ai protocolli e alle procedure operative. Mantenere attivo l’attestato richiede un investimento di tempo contenuto, ma è un impegno fondamentale per conservare competenze realmente efficaci e aggiornate in situazioni di emergenza.
La chiamata ai soccorsi deve avvenire immediatamente dopo aver messo in sicurezza la scena dell’emergenza. Durante la telefonata è fondamentale comunicare in modo preciso e ordinato: il luogo esatto dell’evento, il numero di persone coinvolte, le condizioni apparenti dei feriti e l’eventuale presenza di pericoli ambientali. Fornire queste informazioni con chiarezza accelera l’invio dei mezzi appropriati e può salvare minuti preziosi.
Gli operatori della centrale operativa forniscono istruzioni telefoniche su come intervenire nell’attesa dell’ambulanza. È essenziale restare in linea fino all’arrivo dei soccorsi: ciò permette di ricevere indicazioni specifiche adattate alla situazione in corso e di aggiornare gli operatori su eventuali cambiamenti nelle condizioni della vittima.
Per approfondire
Corsi di primo soccorso certificati - Croce Rossa Italiana
Le informazioni contenute in questo articolo hanno valore esclusivamente informativo e non sostituiscono la formazione professionale certificata in materia di primo soccorso. In caso di emergenza, contattare sempre il 118 e seguire le istruzioni degli operatori qualificati. Qualsiasi intervento diretto su persone ferite deve essere effettuato solo se si possiedono le competenze adeguate acquisite attraverso corsi certificati.
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