Quando ci si trova di fronte a un’emergenza stradale, il primo istinto spinge ad aiutare chi si trova in difficoltà. Eppure ogni anno molti soccorritori occasionali restano feriti o subiscono conseguenze proprio perché sottovalutano i rischi soccorso presenti sulla scena. La sicurezza del soccorritore non è un optional, ma il punto di partenza di qualunque intervento efficace.
Un automobilista che si ferma per prestare aiuto diventa automaticamente parte della situazione e deve agire senza mettere a repentaglio la propria incolumità. Prima di toccare qualsiasi ferito, prima ancora di chiamare i soccorsi, serve verificare che l'area sia gestibile. Questo principio, sintetizzato nell'espressione safety first, è il fondamento di ogni manovra di primo intervento.
La prima azione di chi interviene su un incidente stradale non consiste nel verificare le condizioni dei feriti, ma nell'osservare lo scenario. Gli elementi da prendere in considerazione sono numerosi e spesso meno evidenti di quanto si pensi.
Una scena pericolosa va lasciata ai professionisti del soccorso. Se mancano le condizioni minime per operare, la decisione corretta è allontanarsi e limitarsi alla chiamata al 118. Nessun intervento vale la vita di chi lo compie.
In autostrada il margine di errore si riduce drasticamente. Bisogna indossare il giubbotto ad alta visibilità e posizionare il triangolo prima di qualunque altra azione. Gli altri conducenti devono poter individuare l'ostacolo in tempo utile per frenare.
Il concetto di autoprotezione si traduce in gesti concreti che riducono il rischio di contaminazione o lesioni. Ogni soccorritore dovrebbe avere a disposizione alcuni dispositivi di base, semplici da conservare in auto ma determinanti per la sicurezza personale.
I guanti rappresentano la prima linea di difesa contro il contatto con sangue e altri fluidi biologici. Vanno indossati sempre, anche in presenza di ferite apparentemente lievi. Le mucose e le eventuali lesioni cutanee del soccorritore possono diventare punti di accesso per agenti patogeni.
I guanti vanno rimossi con cura dopo l'intervento, sfilandoli dall'interno verso l'esterno. Una volta tolti, vanno gettati in un contenitore chiuso e non riutilizzati.
Il giubbotto catarifrangente è obbligatorio per legge e serve a rendere visibile il soccorritore anche a distanza. Va indossato prima di uscire dal veicolo. Il triangolo deve essere posizionato a distanza regolamentare: in autostrada almeno 50 metri, che possono aumentare in presenza di curve o scarsa visibilità.
Le luci di emergenza vanno attivate immediatamente per rallentare il traffico e segnalare l'ostacolo.
Ogni scenario presenta pericoli specifici che vanno riconosciuti immediatamente. La valutazione corretta dei rischi soccorso è determinante per la sicurezza del soccorritore. Sottovalutare questi elementi può trasformare chi soccorre in una vittima aggiuntiva.
La presenza di benzina o gasolio fuoriuscito aumenta enormemente il rischio di incendio o esplosione. Se si avverte odore di carburante, occorre evitare di usare telefoni cellulari nelle immediate vicinanze e impedire che qualcuno fumi.
Se le fiamme coinvolgono l’abitacolo, allontanarsi è l’unica scelta sensata. I veicoli moderni contengono materiali che bruciano rapidamente e rilasciano fumi tossici.
Un’auto rovesciata può spostarsi in qualunque momento. Prima di intervenire, verificare che il veicolo sia stabile. In caso di dubbio, aspettare i vigili del fuoco che hanno attrezzature specifiche.
Se un palo è abbattuto o i cavi penzolano a terra, il rischio di folgorazione è reale. Non toccare mai cavi che potrebbero essere sotto tensione. Allertare i servizi di emergenza e mantenere una distanza di sicurezza di almeno dieci metri.
La tensione emotiva che accompagna un'emergenza può compromettere la capacità di giudizio. Il respiro accelera, il battito cardiaco aumenta, il campo visivo si restringe. Queste reazioni fisiologiche sono normali, ma vanno gestite per evitare errori che potrebbero aggravare la situazione.
Respirare lentamente con il diaframma aiuta a rallentare il ritmo cardiaco. Bastano tre o quattro respiri profondi per recuperare calma e concentrazione. Parlare ad alta voce, descrivendo cosa si sta facendo, mantiene l'attenzione focalizzata.
Se il soccorritore si sente sopraffatto, può delegare alcuni compiti ad altre persone presenti. Chi si sente stordito o sul punto di svenire deve allontanarsi e sedersi in luogo sicuro.
Una volta che la scena è sicura e il soccorritore si è protetto adeguatamente, può avvicinarsi alle persone coinvolte. Anche in questa fase la cautela resta la linea guida principale. L’autoprotezione continua a essere prioritaria perché il contatto diretto con il ferito comporta rischi specifici.
I guanti vanno indossati prima di toccare il ferito. Se si strappano, vanno sostituiti. Dopo averli rimossi, lavarsi le mani con acqua e sapone o soluzioni disinfettanti a base alcolica.
Un ferito con sospetto trauma alla colonna vertebrale non deve essere spostato. La regola generale prevede che si lasci la persona nella posizione in cui si trova, salvo pericolo imminente. Se necessario allontanare il ferito, farlo sostenendo testa, collo e tronco. Questa manovra richiede almeno due persone.
Parlare con calma aiuta a mantenere il contatto. Domande semplici come “come ti chiami?” forniscono indicazioni sullo stato di coscienza. Evitare frasi allarmistiche. Meglio dire che i soccorsi sono stati chiamati e arriveranno presto.
Una volta che i professionisti hanno preso in carico la situazione, il ruolo del soccorritore occasionale termina.
Se i vestiti sono entrati in contatto con sangue o altri fluidi, vanno lavati ad alte temperature. In caso di esposizione su pelle integra, lavare con acqua abbondante. Se il contatto è avvenuto su una ferita o sulle mucose, rivolgersi a un medico.
Partecipare a un’emergenza può lasciare tracce emotive. Difficoltà a dormire, flashback o inquietudine sono reazioni normali che tendono a risolversi spontaneamente. Se persistono, parlarne con un professionista può essere utile.
Un kit ben organizzato può fare la differenza. La dotazione deve contenere gli elementi essenziali per garantire l’autoprotezione.
Questi elementi occupano poco spazio nel bagagliaio. Il kit va controllato periodicamente per verificare la scadenza dei prodotti e sostituire quelli deteriorati.
La preparazione teorica non sostituisce la formazione pratica. I corsi di primo soccorso certificati offrono l’opportunità di apprendere le tecniche corrette. La Croce Rossa Italiana organizza programmi BLS (Basic Life Support) che insegnano a riconoscere le emergenze e a intervenire in modo appropriato.
La formazione prevede moduli specifici sulla sicurezza del soccorritore e sui protocolli di autoprotezione. Gli aggiornamenti periodici sono necessari perché le linee guida cambiano e le competenze si affievoliscono se non praticate. Un corso dura poche ore e riduce i rischi soccorso.
L’articolo 593 del Codice Penale prevede sanzioni per chi omette di prestare soccorso quando può farlo senza rischio personale. La legge tutela chi interviene in buona fede, purché agisca con prudenza.
L’articolo 189 del Codice della Strada stabilisce l'obbligo di fermarsi e prestare assistenza. Non adempiere comporta sanzioni amministrative e penali. La legge riconosce che nessuno è tenuto a rischiare la propria vita. Il principio safety first trova pieno riconoscimento giuridico.
Il 118 va sempre chiamato in presenza di feriti, anche se le lesioni sembrano lievi. Durante la chiamata, fornire informazioni chiare:
Restare in linea fino a quando l’operatore non dà il via libera. Può fornire istruzioni e valutare la necessità di mezzi aggiuntivi.
EMERGENZA: Chiama sempre il
118
Numero Unico Emergenze: 112
Polizia Stradale: 113
Per approfondire
Corsi di primo soccorso certificati - Croce Rossa Italiana
Le informazioni contenute in questo articolo hanno valore esclusivamente informativo e non sostituiscono la formazione professionale certificata in materia di primo soccorso. In caso di emergenza, contattare sempre il 118 e seguire le istruzioni degli operatori qualificati. Qualsiasi intervento diretto su persone ferite deve essere effettuato solo se si possiedono le competenze adeguate acquisite attraverso corsi certificati.
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