La BYD Atto 2 (con un nome che rimanda al mondo della lirica) è l’ultima arrivata sul mercato italiano: lunga 431 cm, larga 183 e larga 168, ha un passo di 262 centimetri, misure che la collocano nella parte alta del segmento B. Pur con linee semplici e quasi minimaliste, l’abitacolo presenta materiali ricercati - la parte alta della plancia è in plastica morbida - e assemblaggi precisi. Funzionale la strumentazione, con lo schermo da 12,8” (da 10” per la versione base) che ruota di 90”, affiancato a una serie di comodi tasti fisici e con la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Tanto lo spazio a bordo: quattro adulti viaggiano comodi, anche in virtù del pavimento piatto. Un eventuale quinto passeggero deve però tener conto dell’assenza dell’appoggiatesta centrale. Il bagagliaio, dalla forma regolare, ha il piano regolabile e una capienza di 319 litri reali, misurati dal Centro prove.
Come va. Realizzata sull’architettura e-platform 3.0, usata da altri modelli elettrici della Casa cinese, la Atto 2 monta un motore da 130 kW (177 CV) e 290 Nm, abbinato a una batteria al litio-ferro-fosfato da 45,1 kWh (lordi). Nei prossimi mesi arriveranno una versione Long Range con accumulatori di maggiori dimensioni e una con powertrain ibrido plug-in DM-i (già visto sulla BYD Seal U). Di serie la pompa di calore, che migliora l’efficienza della batteria in inverno. L’autonomia reale di questo modello, rilevata dal Centro prove, è di 270 km di media, con una punta di 380 in città. Più che discreto il confort: pochi i rumori provenienti dall’esterno, almeno fin quando si viaggia sotto i 100 km/h, mentre gli ostacoli brevi e secchi si sentono soprattutto dietro. Accentuato il rollio ed evidente la tendenza sovrasterzante nelle manovre d'emergenza, tenuta a bada da un’elettronica che interviene nei tempi e nei modi corretti. Buoni gli spazi di frenata sull’asciutto, migliorabili sulle superfici a bassa aderenza, così come la resistenza alla fatica dell’impianto.