C4 Cactus
Come va. La nuova C4 Cactus continua a puntare sul famoso effetto tappeto volante, tipicamente Citroën, ottenuto grazie alle inedite sospensioni con smorzatori idraulici progressivi , che rimandano alla mitologia delle DS. Gli ammortizzatori si rivelano capaci di assorbire le sconnessioni in modo più progressivo, attraverso un’azione smorzante idraulica supplementare in estensione e compressione (senza alcun tipo di gestione elettronica). L’azione filtrante delle sospensioni risulta decisamente efficace sui tratti ondulati e sui dossi rallentatori più marcati. Quanto alla guida, il turbobenzina conferma il suo modo di affrontare i trasferimenti, in modo fluido e “coppioso”. Il tre cilindri 1.200 nella versione più potente da 130 cavalli convince per la brillantezza e soprattutto per la prontezza di risposta. Il cambio manuale a sei marce lo asseconda bene, malgrado sia caratterizzato da una manovrabilità non sempre gradevole. Non delude nemmeno la versione col PureTech 110, che dispone di qualche cavallo in meno, ma che ha una risposta più omogenea, per certi aspetti più a misura della vocazione della Cactus, specie se viene accoppiato all’automatico, che ne enfatizza fluidità e piacevolezza. La Cactus è equipaggiata di sistemi di assistenza alla guida come la frenata automatica d’emergenza (Active safety brake), il riconoscimento dei limiti di velocità, l'avviso di superamento involontario della linea di carreggiata, il Driver attention alert, il sistema di sorveglianza dell’angolo morto, l'hill assist e il Grip control.
Pregi. Davvero apprezzabile l'effetto tappeto volante, soprattutto per un'auto destinata agli spostamenti di una famiglia. Motore: la sua elasticità permette di ricorrere poco al cambio, buona notizia per l'uso in città. Consumi ok.
Difetti. Adas: di base è possibile averli solo scegliendo l'allestimento top. E il radar attivo non è disponibile neppure a pagamento. Vetri a compasso: la Casa francese persevera con la scelta dei finestrini posteriori non discendenti.