
C3
Da poco arrivata sul mercato, la quarta generazione della Citroën C3 ha riscosso subito grande successo: è cambiata nelle forme, adesso più squadrate, e nell’impostazione generale, quasi da Suv urbana, mantenendo però l’originalità dello stile di carrozzeria e interni, così come la praticità. All’interno l’abitacolo è curato, con alcune raffinatezze come il rivestimento di tessuto di parte della plancia; le economie non mancano, ma la qualità costruttiva è elevata. I (pochi) tasti fisici sono riservati alle funzioni essenziali, come la climatizzazione, e si individuano facilmente, senza distrazioni. Pratici anche quelli sul volante. Dall’allestimento intermedio sono di serie i comodi sedili Advanced Confort e la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. La posizione di guida è confortevole: piuttosto alta, ma con le gambe abbastanza distese. Anche sul divano il confort è elevato, considerato che l’auto è comunque lunga 402 centimetri: per le gambe e in altezza l'agio non manca. Buono pure lo spazio per le valigie: 298 i litri rilevati dal Centro prove, in un bagagliaio interamente rivestito in tessuto. Lo schienale posteriore separato non è disponibile nell’allestimento base.
Come va. La Citroën C3 è disponibile al momento con il solo 1.2 PureTech da 101 CV, senza alcuna forma di elettrificazione: la versione ibrida arriverà solo più avanti. Adeguata la potenza alle dimensioni e all’utilizzo prevalentemente urbano dell’auto, che paga pegno solo in fatto di rumorosità in accelerazione. Buoni anche i consumi, con una media rilevata dal Centro prove di 16,3 km/litro, valore che si ritrova anche in città. La piccola francese si comporta generalmente bene, ma non è un’auto da strapazzare: in curva si avverte un marcato rollio, e nelle manovre brusche (come l'evitamento di un ostacolo) il servosterzo si indurisce di colpo, rendendo la gestione dell'auto complicata. Nella guida si apprezza anche il buon confort delle sospensioni con fine corsa idraulici, che smorzano molto bene le piccole irregolarità della strada. Gli Adas di serie si limitano a quelli obbligatori per legge e non c’è modo di ampliarli, neppure a pagamento.