Caratterizzata dalla nuova griglia esagonale, con la cornice cromata che arriva a toccare i gruppi ottici, a listino la Hyundai Tucson ha preso il posto della ix35. Con il montante arretrato il cofano è lungo, la fiancata scolpita e i passaruota muscolosi. Studiata per offrire buone doti di ergonomia, accoglie agevolmente quattro passeggeri, anche quelli che si accomodano sul divano posteriore, a cui non manca spazio per le gambe e aria sopra la testa, mentre in cinque si sta un po' stretti. Il vano bagagli è basso (solo 42 centimetri) e questo comporta una capienza di 376 litri effettivi rilevati dal nostro Centro prove, una capacità inferiore a quella delle concorrenti, ma è comunque ben sfruttabile e, a richiesta, non manca il portellone con sensore di prossimità per l'apertura automatica. Con l'aggiornamento di metà carriera, la Tucson ha subito modifiche al frontale, un nuovo paraurti e ai fari con tecnologia a Led. Nuove linee anche al posteriore, che monta gruppi ottici dal design inedito abbinati a un portellone modificato, a un nuovo paraurti e a terminali di scarico ridisegnati. Un rinnovamento generale che è ancora più evidente una volta saliti a bordo, dove spicca la nuova plancia con la parte superiore morbida, rivista per ospitare l'ultima variante del sistema multimediale della Casa coreana (compatibile con Apple CarPlay e Android Auto), gestibile attraverso un display touch simile a un tablet. Ai lati sono stati aggiunti otto tasti e due manopole, per accedere alle funzioni più comuni e scorrere rapidamente gli elenchi. Fatta eccezione per la fascia centrale della plancia a effetto carbonio, non ci sono elementi ornamentali, ma solo funzionali, a cominciare dal portaocchiali sul padiglione, passando per le due prese di corrente e le due Usb (una davanti e una dietro) per collegare smartphone o tablet. Fra i sistemi di assistenza alla guida, spiccano la frenata d'emergenza con tre modalità di funzionamento (pedonale, cittadino e interurbano), il Lane Keeping Assist System, il Rear Traffic Cross Alert, il Blind Spot Detection, lo Speed Limit Information e l'Active Hood per la protezione di pedoni e ciclisti in caso d'urto.
Come va: l'1.6 a gasolio si rivela silenzioso, progressivo, anche se non particolarmente vigoroso, ben accompagnato dal doppia frizione, con la vettura che risponde senza ritardi ai comandi dell'acceleratore. Il risultato è che alle andature da buon padre di famiglia si scivola via comodi e con poco rumore, mentre quando si mette giù tutto le prestazioni sono quelle che ci si aspetta da una sport utility di questa stazza e cilindrata, quindi buone ma non entusiasmanti. Quel che serve, comunque, per muoversi con disinvoltura in ogni condizione. La Tucson resta votata principalmente al confort di marcia: è sufficiente spingere un po' sull'acceleratore per rendersi conto che l'assetto è morbido e lo sterzo non brilla per precisione e progressività. In ogni caso la sicurezza non viene mai meno, con il controllo della stabilità sempre puntuale ed efficace (anche se talvolta un po' brusco). Per quanto riguarda la frenata è migliorabile, soprattutto su fondi ad aderenza differenziata.
Pregi: il confort resta il suo principale punto di forza. Silenziosa e ben molleggiata, garantisce viaggi comodi. L'impianto multimediale è facile da usare ed è ricco di funzioni.
Difetti: gli spazi d'arresto sono lunghi quando l'aderenza non è omogenea. Il volume del bagagliaio non è ai vertici della categoria.