Bayon
La Hyundai Bayon è una Suv compatta (è lunga 4,18 metri), realizzata sulla stessa piattaforma della piccola i20. Il look strizza l'occhio a un pubblico giovane, ed è ulteriormente accentuato dal recente restyling, con fari sottili e striscia a led tra cofano e paraurti, forti intagli nelle fiancate e portellone di forma diedrale. Nel complesso ben assemblata, la B-Suv coreana paga materiali rigidi e qualche inevitabile economia (comune a molte rivali del segmento). A bordo stanno comodi quattro adulti, e il guidatore trova la posizione giusta grazie alle tante regolazioni - manuali - e una seduta comoda e profilata. Lo schermo touch da 10,2” (reali) ospita un infotainment veloce e con connettività wireless per gli smartphone Android e Apple. Buona la dotazione per l’organizzazione dei bagagli, con alcune soluzioni originali come la cappelliera che si ripiega di lato nel vano, che ha una capacità di 290 litri (rilevati dal Centro prove), che scendono a 254 se si posiziona il piano sul livello più alto.
Come va. La gamma della Hyundai Bayon è disponibile in tre motorizzazioni: un 1.2 a benzina da 79 CV per neopatentati, un 1.2 a Gpl da 84 CV e una 1.0 mild hybrid a benzina da 100 CV, con cambio manuale o automatico. Quest’ultimo è anche il più interessante, per il buon compromesso raggiunto tra prestazioni ed efficienza, capace di districarsi nel traffico di tutti i giorni con disinvoltura (ma per riguadagnare velocità in fretta occorre mettere mano al cambio). In città si percorrono i 15,7 km/litro, che in statale sfiorano i 20. La guida è rilassante, anche se le sospensioni posteriori faticano un po’ ad assorbire gli ostacoli secchi. Il telaio sano e i controlli elettronici ben tarati infondono sicurezza, anche nelle manovre d'emergenza. La frenata è vigorosa, specie sull’asciutto, ma il pedale tende ad accusare la fatica. Completa la dotazione di Adas per un’auto di questo segmento: la guida di livello 2 è di serie sulla versione con cambio automatico.