Enyaq iV
Come va. L'accumulatore che abbiamo provato è il più capace. Il fatto che sia una "tuttodietro" (motore e trazione sono posteriori) favorisce la manovrabilità nello stretto, grazie a un contenuto diametro di volta. In mezzo al traffico si riesce poi ad avere sempre la situazione sotto controllo, perché i montanti sottili non ostruiscono nelle svolte e la vetratura è ampia. In città, si apprezza l'assoluta indifferenza della Enyaq nei confronti dei cambi d'asfalto. Che sia un pavé, un lastricato o si attraversino le rotaie del tram, le sospensioni restano pressoché impassibili: l'assorbimento è notevole. Nella guida tutta stop&go delle aree cittadine, la Enyaq, come del resto tutte le elettriche, offre il meglio di sé: quello che spendi in un'accelerazione al semaforo, lo riguadagni in buona parte in prossimità dello stop successivo, quando devi frenare. Il livello di rigenerazione, tra l'altro, può essere aumentato con la posizione B del selettore. Oppure si può lasciare fare in automatico: grazie al navigatore che prevede svolte o rotatorie e al radar che rileva le vetture che precedono, il sistema decide in autonomia l'intensità del regen, sebbene non si arrivi mai a un vero e proprio one pedal drive. Fuori città, si apprezzano ancor più le doti di confort: la silenziosità resta elevata anche a velocità sostenute e le sospensioni assorbono che è un piacere. Certo, il rovescio della medaglia è rappresentato da un rollio abbastanza evidente in curva, ma mai tale da infastidire il comportamento, sempre omogeneo e sicuro anche nelle condizioni più critiche.
Pregi. Confort elevato. Finiture di pregio, con attenzione ai dettagli.
Difetti. Lo sterzo ha calibrazione piuttosto turistica, con un feedback migliorabile.
Enyaq
La Skoda Enyaq è la prima Suv elettrica della Casa di Mladá Boleslav, realizzata sul pianale Meb che muove quasi tutte le Bev del gruppo Volkswagen (di cui la Skoda fa parte). Il recente restyling ne ha svecchiato soprattutto il frontale, con l’introduzione del design Modern Solid. Pressoché invariate le dimensioni: la Enyaq è lunga 466 cm, con un passo di 277 cm, che si traduce in una generosa quantità di spazio per tutti, anche per chi siede dietro. Gli interni, semplici ma razionali, sono realizzati con materiali di buona qualità e una notevole attenzione per dettagli e finiture. Piccola la strumentazione dietro il volante, ma l’infotainment da 13” è facile da utilizzare e veloce nella risposta, e mette a disposizione anche la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Il bagagliaio offre 486 litri reali, misurati dal Centro prove, distribuiti in un vano dalle forme regolari e sfruttabili (e molto ben rifinito). Non mancano le consolidate soluzioni Simply Clever sparse qua e là, come l’ormai celebre ombrello nel pannello porta anteriore.
Come va. La gamma di motorizzazioni prevede per il momento tre powertrain da 150 kW (204 CV) e 210 kW (285 CV), quest’ultima anche con un secondo motore sull’asse anteriore per offrire la trazione integrale. Due i tagli di batteria disponibili, da 59 kWh (per la versione meno potente) e da 77 kWh netti. Nei test del Centro prove effettuati su questi accumulatori, la percorrenza reale rilevata è di 388 km, che diventano 466 in città, dove la Enyaq può contare anche su un diametro di volta molto contenuto. L’erogazione del motore è molto fluida, brillante quando serve ma senza essere brutale. Notevole il confort di marcia, dato dalla silenziosità a bordo e dall’ottima capacità di assorbimento delle sospensioni su tutte le condizioni di asfalto. Il rovescio della medaglia è un rollio abbastanza evidente in curva, ma mai tale da infastidire il comportamento, sempre omogeneo e sicuro anche nelle condizioni più critiche. L’impianto frenante è ben dimensionato e garantisce spazi d'arresto contenuti in tutte le condizioni. La guida assistita di livello 2 è di serie su tutta la gamma.