La piccola di Ingolstadt è disponibile nelle versioni Sportback e allstreet (prima si chiamava citycarver), con passaruota allargati, protezioni in plastica e assetto rialzato di 35 mm. La grande calandra single frame e le tante prese d’aria le danno un look sportivo: è un’auto che non passa inosservata. L’abitacolo è realizzato con un’elevata cura costruttiva e materiali di qualità, anche se alcune plastiche sono dure al tatto. Il posto guida è ben studiato (e nella allstreet la posizione rialzata migliora la visibilità), con la strumentazione digitale da 10” di serie e lo schermo dell’infotainment orientato verso il conducente: il sistema è veloce e con la connettività Android Auto e Apple CarPlay wireless. Lo spazio davanti non manca, mentre dietro si sta più stretti, mancano bocchette dell’aria e le prese USB; il quinto passeggero, inoltre, deve fare i conti con un ingombrante tunnel centrale. Con i 276 litri misurati dal nostro Centro prove, la capacità del bagagliaio è nella media per questo segmento, ma la forma regolare e il fondo su due livelli lo rendono ben sfruttabile.
Come va. Disponibile solo con motori termici a benzina, la Audi A1 ha potenze che vanno da 95 a 207 CV. La 30 TFSI da 110 CV monta un tre cilindri che spinge a dovere e regala alla piccola tedesca la giusta disinvoltura su ogni percorso (e non è mai troppo rumoroso). Agile e spigliata nella guida veloce, la A1 si rivela sicura anche nelle manovre d’emergenza. Di contro, l’assorbimento di buche e pavé non è dei migliori. In città i 35 mm in più della allstreet non si avvertono, e i consumi si rivelano discreti: 14 km con un litro nel traffico, 14,9 km/l la media rilevata. Ottima la frenata su asciutto e più che buona anche nel misto, con valori in linea con le concorrenti. Di serie la frenata automatica d’emergenza e l’assistente al mantenimento di corsia: il resto è in pacchetti optional o nelle versioni più costose, ma il monitoraggio degli angoli bui non si può avere, neppure a pagamento.