L'ammiraglia dei Quattro Anelli fa il suo debutto sul mercato già pronta per il futuro: è infatti la prima auto equipaggiabile con i sistemi di guida autonoma di terzo livello (primo gradino della classificazione Sae), non utilizzabili solo perché è ancora assente un adeguato contesto normativo. Come da tradizione sull'Audi A8 lo stile, i materiali e la cura impeccabile per i dettagli sono al top. Scompare la classica manopola per accendere i fari, sostituita da tre pulsanti, e il nuovo layout con due schermi domina la plancia. Quasi tutto è gestibile attraverso questi display che, solo in alcuni casi, fanno rimpiangere i tasti fisici (in ogni caso sarebbero troppi considerando la moltitudine di funzioni da gestire). Lo spazio a bordo è abbondante per tutti, e quello a disposizione delle gambe di chi siede dietro è grossomodo lo stesso offerto da una Skoda Superb (per chi desiderasse stare ancora più comodo è disponibile anche la versione a passo lungo, che arriva a 5,30 metri). Già sulle versioni standard, comunque, i passeggeri posteriori hanno tutto l'occorrente per sentirsi come a casa: possono scegliere se vedere la tv o ascoltare la musica e utilizzare le regolazioni elettriche e la funzione massaggio, come sulle sedute anteriori. Il vano bagagli è di buone dimensioni, con una capienza reale molto vicina a quella dichiarata: sono 494 i litri rilevati dal nostro Centro prove. Per quanto riguarda il sistema d'infotainment, l'impianto è di altissimo livello per completezza e facilità d'uso, pur in assenza del tradizionale rotellone sul tunnel. Le numerosissie schermate sono comunque raggiungibili con una certà semplicità, grazie a menù intuitivi. Inoltre, i display centrali sono dotati di feedback aptico, a cui si aggiungono comandi vocali di ultima generazione.
Come va: in marcia, grazie alle quattro ruote sterzanti, l'Audi A8 si rivela maneggevole persino alle basse velocità, anche se il suo habitat naturale restano i lunghi viaggi. Con il motore sul filo dei 1.600 giri ci si ritrova in un silenzio pressoché assoluto, con l'otto marce ZF che fa quasi dimenticare la sua presenza, con passaggi di marcia impercettibili, che si deducono solo dal leggero cambio di tono del motore. Non si arriva a quella sensazione da tappeto volante di una Mercedes Classe S (e, in effetti, le giunzioni autostradali minimamente si sentono), ma si è ripagati da una precisione di guida decisamente superiore. Lo sterzo si sposa perfettamente al carattere della vettura: leggero quanto serve, è preciso, progressivo e fornisce sempre un quadro chiaro di ciò che accade sotto le ruote. E l'impianto frenante contribuisce a tenere a bada le due tonnellate abbondanti della A8 senza fare un plissé, oltre ad avere una notevole resistenza alla fatica. Gli spazi di arresto si allungano un po' soltanto sui fondi differenziati bagnato/ghiaccio. Un accenno, infine, alle dotazioni tecnologiche dell'A8, che non servono solo durante
la marcia. È sufficiente provare a scendere al sopraggiungere di un'auto o di un ciclista: il sitema blocca la porta e aziona il classico avviso giallo sullo specchietto, lo stesso del dispositivo di rilevamento dell'angolo cieco.
Pregi: anche al netto degli sviluppi futuri, dal punto di vista tecnologico è un vero e proprio punto di riferimento. L'eleganza dell'abitacolo è al top.
Difetti: il fatto che le dotazioni tecnologiche, pur di livello assoluto, non siano aggiornabili, è una pecca. E rischia di incidere anche sulla tenuta del valore.