Come si fa
Sul web esistono strumenti che permettono di calcolare l’impatto di un finanziamento sul proprio bilancio personale o familiare ancora prima di recarsi in concessionaria. Il primo passo in questa direzione, nel caso in cui si voglia acquistare un’auto, è l’eventuale campagna di una casa automobilistica sul modello a cui si è interessati. Nella specifica area dedicata alle promozioni del sito web della Casa sono indicati in caratteri maiuscoli l’importo della rata e in caratteri minuscoli le caratteristiche del finanziamento proposto a titolo di esempio. Queste informazioni possono dare una prima idea del costo dell’auto, del peso di ciascuna rata in base ad anticipo e tassi d’interesse applicati e del costo totale del credito, la cifra che corrisponde alla somma che complessivamente si dovrà pagare in relazione al finanziamento indicato.
Il calcolo preliminare di massima
Se, invece, si vuole fare un calcolo teorico indipendente dall’auto che si intende acquistare o comunque prima di conoscere le condizioni realmente applicate dalla finanziaria sulla vettura che si andrà a ordinare, si possono utilizzare altri strumenti. Il primo è monitorata (www.monitorata.it), applicazione web che consente di effettuare in maniera anonima il calcolo online della rata del finanziamento inserendo l’importo, la durata in mesi e il tasso d’interesse conosciuto o ipotetico. Questo strumento o stato messo a punto da Assofin, l’Associazione delle finanziarie che operano in Italia.
Esistono poi dei comparatori che permettono di ottenere indicazioni reali di mercato, molto più accurate e su misura del profilo (anonimo) del richiedente (è necessario inserire importo e durata, ovviamente, ma anche finalità del finanziamento, reddito del richiedente, tipo di contratto, comune di residenza eccetera) e che, con un successivo passaggio, permettono di ottenere veri e propri preventivi su misura del richiedente.
I preventivi formali e il modulo Secci
Infine, nella concessionaria o in un autosalone indipendente è sempre possibile ottenere un preventivo vero e proprio su uno schema standard di tipo europeo, il cosiddetto modulo Secci (Standard european consumer credit information) che contiene tutte le informazioni del finanziamento (importo finanziato, durata, Tan, Taeg, importo della rata, spese di istruttoria, spese di incasso, costo del finanziamento eccetera).
La stessa cosa avviene in banca nell’ipotesi in cui si chieda un preventivo di prestito o in una finanziaria indipendente dalla concessionaria o dalla Casa, a cui ci si può rivolgere direttamente (di persona o via web).
La solvibilità di chi lo richiede
Va da sé che avere in mano un preventivo non implica automaticamente l’erogazione del credito. Solo al momento della formale richiesta di finanziamento, infatti, la finanziaria raccoglie le informazioni sulla solvibilità del richiedente, ossia sulla possibilità di rientrare del prestito. Alcune di queste informazioni sono chieste allo stesso richiedente (ultima busta paga o ultima dichiarazione dei redditi). Altre, invece, sono raccolte direttamente dalla finanziaria e riguardano essenzialmente i “precedenti” del richiedente. Ciò avviene attraverso un’interrogazione alla Crif (Centrale rischi intermediazione finanziaria). E se il nome del richiedente è presente nella cosiddetta lista nera, per esempio perché in passato non si è onorato un prestito, la finanziaria ha buon gioco nel rifiutare il finanziamento, pur in presenza di una solvibilità teorica.
L’opzione garanzie
Quando chi chiede il prestito ha entrate mensili o una situazione economica complessiva che la finanziaria ritiene insufficiente (per esempio, uno stipendio troppo basso, in base ai parametri presi in considerazione, rispetto all’importo della rata mensile e agli altri eventuali finanziamenti in corso), la finanziaria può comunque erogarlo in presenza di ulteriori garanzie, per esempio la presenza di un fideiussore, ossia di una persona, per esempio un genitore, che si fa garante del rimborso del prestito nel caso in cui il sottoscrittore non sia in grado di onorarlo. Anche sul garante, evidentemente, la finanziaria è autorizzata a raccogliere informazioni di carattere patrimoniale.
L’autovalutazione preliminare
In generale, prima di chiedere un prestito bisognerebbe valutare da sé se si è in grado di rimborsarlo. Ciascuno, infatti, conosce la propria capacità di risparmio e, quindi, è in grado di valutare autonomamente di quanto può gravare le proprie uscite mensili. Volendo, però, è a disposizione un servizio online che aiuta a capire se le proprie entrate sono compatibili con la rata da pagare. È il già citato “monitorata” (www.monitorata.it) messo a punto da Assofin (www.assofin.it), l’Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare a cui sono associati i principali operatori, bancari e finanziari.
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