Scénic
Giunta nel 2016 alla quarta generazione, la Renault Scénic è migliorata rispetto alla serie precedente, dal punto di vista dello spazio, delle soluzioni di carico e della flessibilità, ma non solo. Per strappare clienti alle richiestissime Suv e crossover, punta anche sul look, ora più gradevole, con una linea slanciata e filante, alta sui cerchi da 20 pollici (di serie), con il passo lungo e gli sbalzi ridotti al minimo. La mano dei designer si vede anche all'interno, con la plancia avvolgente e il grande monitor verticale del sistema multimediale, che l'accomuna, nel family feeling, alle altre Renault dell'era moderna. Nel complesso, materiali e finiture offrono una buona sensazione di qualità, che, attingendo alla ricca lista degli optional, può portare in dote anche accessori da categoria superiore, come l'head-up display e il pack Winter, con sedili anteriori riscaldabili e a regolazione elettrica. Meritano, poi, una citazione a parte i raffinati poggiatesta Grand Comfort, le cui estremità sono regolabili. La posizione di guida è rialzata e turistica, con il sedile un po' grande per una taglia media. Davanti c'è spazio, sensazione amplificata dalla plancia molto profonda e il montante sdoppiato, oltre alla luminosità, aumenta la visuale in curva. Comoda la leva del cambio alta, mentre sulla console del tunnel, che include, al centro, due prese Usb, una Sd e una Aux, è scorrevole e bloccabile: arretrandola al massimo, si può sistemare una borsetta sul pavimento, sotto al cambio, spostata in avanti diventa un tutt'uno con la console. In termini di spazio, i conti si fanno in fretta: e se ai posti anteriori si sta comodi, dietro, rispetto alla serie precedente, non sono più disponibili le poltroncine singole asportabili, sostituite da un frazionamento del divano (sempre scorrevole) 2/3-1/3. In termini di versatilità, quindi, la Scénic offre ampia libertà su come reclinare, insieme, sedute e schienali: mediante levetta, tasti nel bagagliaio o, addirittura, direttamente dal monitor. I passeggeri posteriori, inoltre, godono di molte attenzioni: tavolinetti ripiegabili, tendine parasole, bocchette di ventilazione orientabili, due prese Usb di ricarica sul mobiletto e un cassettino. Senza contare i due pozzetti, abbastanza capienti, annegati nel pavimento e presenti anche davanti.
Come va. La Scénic è sempre sicura. Ha superato in modo positivo i nostri test in pista, ma non in modo omogeneo. Nella prova di tenuta laterale, per esempio, il valore è ridotto, a causa del sottosterzo marcato e dell'azione troppo conservativa dell'Esp, in formato "gendarme". Lo sterzo, però, trasmette un buon feedback e questo si conferma nelle altre prove, con le sospensioni che lavorano bene: anche se tende ad allargare la traiettoria con il muso, le reazioni sono sempre prevedibili. In città la monovolume francese si muove agilmente e in modo più gradevole della generazione precedente, proprio grazie allo sterzo pronto e abbastanza comunicativo, mentre il fianco alto della gomma e l'assetto specifico smorzano alla grande le classiche irregolarità urbane, in particolare per chi siede davanti. Peccato solo che, a partire dai 100 km/h, si facciano sentire i fruscii aerodinamici, perché, nel complesso, si viaggia bene. L'impianto frenante risponde bene a freddo, mentre a pieno carico gli spazi d'arresto sono lunghi, risultati legati, con ogni probabilità, alla gommatura da 195. Fuori dal caos, quando si può tentare d'impostare una curva vera, all'inizio la Scénic si corica un po', poi, però, trova l'appoggio, anche sul veloce.
Pregi. Il bagagliaio ampio non fa rimpiangere la terza serie: la capacità, buona, è ampliabile di molto, sfruttando il divano scorrevole e tutto abbattibile.
Difetti. Gli spazi d'arresto sono mediamente più lunghi della concorrenza. Non si segnalano, comunque, fenomeni di fading.