Captur
Carrozzeria alta, linea moderna e dimensioni contenute: le ragioni per cui la Renault Captur è una delle B-Suv più apprezzate in Italia non mancano. La francese punta anche su stile e confort, con plastiche morbide che rivestono la parte bassa della plancia e materiali ricercati. Le sedute sono piuttosto alte e regalano una buona visuale della strada. Non enorme lo spazio per chi siede dietro, ma più che sufficiente per due adulti, che possono anche contare sulle bocchette posteriori del climatizzatore. Facile e intuitiva l’interfaccia dell’infotainment, che offre di serie la connettività Apple Carplay e Android Auto senza fili, e che nell’allestimento top di gamma offre un display da 9,3” a sviluppo verticale. Poco pratico, di contro, il satellite sotto il piantone per i comandi radio. Con il pavimento regolabile su due livelli e la panca scorrevole, il bagagliaio della Captur si rivela molto versatile: capacità di carico tra 247 e 450 litri misurati dal nostro Centro prove, e che diventano 203 e 319 nella versione Phev.
Come va. La Renault Captur ha una ricca gamma di motorizzazioni: a benzina (anche per neopatentati), mild hybrid, full hybrid, plug-in hybrid e GPL. Tutte regalano un buon confort, un’insonorizzazione curata, un assetto che assorbe bene buche e asperità e un comportamento dinamico sincero, anche se il controllo di stabilità tende a intervenire in maniera decisa. Per chi si muove spesso in città le due motorizzazioni più interessanti sono la full hybrid, che nelle rilevazioni del nostro Centro prove percorre mediamente 15,9 km con un litro di benzina (17,5 km/litro in città), e la plug-in: con la batteria da 9,8 kWh completamente carica percorre 45 km (56 nel ciclo urbano), più che adeguati per il commuting quotidiano. Come tutte le Phev, meglio ricaricarla tutte le sere, altrimenti i consumi si attestano su un più normale 16,4 km/litro di media. Solo discreta la dotazione di Adas di serie: la guida assistita di livello 2 va aggiunta con un pacchetto a pagamento.