C-HR
Come va. Nella versione equipaggiata con il 2.0 Hybrid E-Cvt da 184 cavalli di potenza, tutto è piacevolmente enfatizzato rispetto al precedente 1.8: la parte elettrica è ancora più presente e prestante, così come la termica, quando si vanno a cercare le prestazioni, che, per inciso, soddisfano anche i più esigenti. La maggior disponibilità di coppia, tra l'altro, rende più piacevole l'insieme: il cambio a variazione continua è ora più lineare nel funzionamento e il propulsore lavora mediamente a regimi più contenuti, a tutto vantaggio del confort. Quanto ai consumi, la C-HR, forte del supporto elettrico, nel ciclo urbano offre percorrenze di 23,2 km/litro, mentre in autostrada, ci si deve accontentare di 14 km/litro. La crossover giapponese sfodera buone sospensioni, capaci di digerire le sconnessioni del manto stradale, e una più che discreta insonorizzazione generale. Su strada la carrozzeria alta non influisce più di tanto sulla dinamica di marcia, anzi, la C-HR si dimostra disinvolta e sicura. E anche quando perde aderenza, i controlli sono tempestivi. L'impianto frenante risponde bene a freddo e si è dimostrato resistente anche nelle prove a massimo carico, oltretutto il pedale è ben modulabile. Gli spazi d'arresto si allungano solo sui fondi ad aderenza differenziata bagnato-ghiaccio. Lo sterzo mostra qualità ed equilibrio, elementi che donano alla crossover Toyota una buona agilità e un comportamento piuttosto preciso. Per quanto riguarda il confort e lo spazio a bordo si sta più comodi di quanto le forme lascerebbero intuire. E persino i passeggeri posteriori sono accolti abbastanza bene in due. Semmai, si paga qualcosa in termini di ariosità
Pregi. Il powertrain ibrido offre un ottimo compromesso fra prestazioni e consumi. La C-HR se la cava bene in città ed è gradevole e sincera quando iniziano le curve. Merito del telaio e delle sospensioni.
Difetti. La batteria più grossa toglie ulteriore spazio a un vano bagagli che già di suo non impressionava per capienza. La forma della carrozzeria complica le cose in termini di visibilità nella percezione degli ingombri. E, verso la coda, ci si deve affidare in toto alla retrocamera.