Toyota GR Supra
Come va: sicura nelle manovre d'emergenza ed efficace nella guida sportiva, è dotata di uno sterzo preciso, rapido e progressivo. L'ottima trasmissione automatica, estremamente duttile, ha una logica di funzionamento che ben si sposa a ogni stile di guida e situazione. L'assetto è un buon compromesso fra confort e agilità, mentre per quanto riguarda l'insonorizzazione, alza la voce solo a gas aperto.
Pregi: ancor più piacevole nella guida al limite, perché più piatta e neutra. Ottima la dotazione di serie.
Difetti: sebbene sia piuttosto sfruttabile in altezza, il bagagliaio ha un volume abbastanza ridotto
GR Supra
Come va. Veniamo subito al punto. Se amate il piacere di guida, allora la nuova Supra merita la vostra attenzione: è rapida negli inserimenti in curva e assai agile nei cambi di direzione. Lo sterzo restituisce da subito un ottimo feedback: è preciso e molto diretto, proprio come lo si vorrebbe. E questa è una premessa fondamentale per una vettura che vuole rimettere il guidatore al centro della scena. E poi, c’è il 3.0 litri turbo da 340 CV e 500 Nm di derivazione BMW (la nipponica, infatti, condivide la piattaforma costruttiva con la Z4: nascono nella stessa fabbrica austriaca della Magna Steyr): il sei cilindri in linea è ineccepibile, grazie a un’erogazione robusta sin dalla parte bassa del contagiri, ed esaltante a mano a mano che la lancetta corre verso il limitatore. La spinta è accompagnata da un sound appagante e da un cambio automatico a otto marce in cui è difficile trovare punti deboli: comodo e vellutato quando si va a spasso e rapido nella guida sportiva, quando si richiamano i rapporti con i paddle. I numeri, poi, parlano chiaro: scatto da 0 a 100 in 4,3 secondi e 250 km/h di velocità massima autolimitata, per un consumo medio nel ciclo Nedc pari a 7,5 l/100km. Una sbavatura? Forse i paddle, solidali col volante, mentre sarebbe preferibile averli più grandi e installati sul piantone. Naturalmente, con queste premesse, è lecito aspettarsi grandi soddisfazioni anche in pista. E infatti, tra i cordoli, emerge un altro asso nella manica della Supra, il pregevole equilibrio fra agilità e stabilità che risulta dal rapporto aureo fra passo corto e carreggiate larghe. Inoltre, l’assetto con sospensioni attive rende l’auto più composta quando la si sfrutta su tracciato. A trasferire i cavalli sull’asfalto pensa anche il differenziale autobloccante a controllo elettronico, il quale ottimizza la trazione e, al contempo, fa scorrere il retrotreno quel tanto che basta per indirizzare l’avantreno fuori dalla curva. Alcuni appassionati, fieri puristi della Toyota, non hanno ancora digerito il motore tedesco. Ma il sei cilindri in linea bavarese è stata l’unica soluzione, per la casa giapponese, per tornare a produrre una Supra davvero all’altezza della sua tradizione. In ogni caso, a listino non mancano le versioni quattro cilindri di due litri, ma anch’esso, in fin dei conti, è di origine BMW.
Pregi. Impeccabile e sempre piacevole nella guida al limite, grazie al suo assetto piatto e neutro. Ottima la dotazione di serie.
Difetti. Sebbene sia piuttosto sfruttabile in altezza, il bagagliaio ha un volume abbastanza risicato.