I dati preliminari Istat sulla distribuzione percentuale degli incidenti per categoria di strada nel primo semestre 2024 (quelli definitivi saranno diffusi a luglio 2025) mostrano che gli incidenti avvengono con maggior frequenza sulle strade urbane (73,0%), su quelle extraurbane (21,4%) e sulle autostrade (5,6%). Il maggior numero di morti, invece, si verifica sulle strade extraurbane (47,2%), sulle strade urbane (45%) e sulle autostrade (7,8%). Per quanto riguarda i feriti, la stragrande maggioranza si verifica sulle strade urbane (69%), su quelle extraurbane (24,3%) e sulle autostrade (6,7%).
Insomma, le statistiche mostrano che l’autostrada è, in media, la categoria di strada più sicura, a dispetto della maggiore velocità media che caratterizza questo tipo di arteria.
Tuttavia, la particolarità dell’autostrada impone uno stile di guida leggermente diverso rispetto a quello che bisogna adottare in ambito urbano o extraurbano. Di seguito alcuni consigli
Durante la marcia è consigliabile tenere una velocità il più possibile costante e non troppo diversa da quelle delle altre auto. Il maggiore pericolo in autostrada, infatti, non è dato dalla velocità in sé (a condizione che si rispettino i limiti, ovviamente), ma dalla differenza di velocità.
Durante la marcia si consiglia di guardare spesso gli specchietti retrovisori, in particolare quello centrale, per avere costantemente il polso della situazione.
Ove possibile bisogna occupare sempre la corsia più a destra (che tra l’altro è quella teoricamente più sicura) in maniera da agevolare il sorpasso da parte dei veicoli che seguono ed evitare inutili fenomeni di congestione provocati da un non corretto utilizzo delle corsie. Più la circolazione è fluida, prima si arriva, meno si consuma e più aumenta la sicurezza.
Una regola generale di comportamento quando si guida in autostrada è quella di guardare lontano. Sia davanti a sé sia alle proprie spalle. In autostrada, infatti, è necessario evitare manovre brusche e regolare con congruo anticipo la propria andatura in maniera da darsi il tempo e lo spazio necessario a effettuare qualsiasi manovra con i più ampi margini di sicurezza.
Premesso che non bisogna mai superare il limite di velocità indicato (in generale 130 km/h salvo diversa indicazione), la velocità di marcia può essere influenzata da molte variabili, tra le quali le principali sono il tempo (per esempio, in caso di pioggia non bisogna in nessun caso superare i 110 km/h mentre in caso di nebbia può essere indicata localmente la velocità da tenere in funzione della segnaletica orizzontale sperimentale eventualmente presente) e il traffico. È evidente che in caso di traffico congestionato la velocità potrà essere fortemente influenzata da quella degli altri veicoli.
In alcuni tratti autostradali possono essere in vigore dei limiti minimi di velocità al di sotto dei quali non si può viaggiare. In generale, traffico e tempo permettendo, è consigliato, per le auto e per le moto, marciare sempre a velocità superiori a quella massima prevista per gli autoveicoli destinati al trasporto di cose di massa complessiva a pieno carico superiore a 12 t, ossia 80 km/h. Una velocità di crociera inferiore a 80 km/h in presenza di traffico pesante, infatti, può essere pericolosa e, costringendo i mezzi pesanti a effettuare un sorpasso, può determinare una inutile e pericolosa situazione di congestione in presenza di traffico intenso.
Il Codice della strada stabilisce che “Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l'arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono” (articolo 149).
Al di là della sanzione (più pesante in caso d’incidente) sempre prevista per chi viola questa disposizione, la distanza di sicurezza è particolarmente importante in autostrada, un ambiente in cui, per le superiori velocità medie in gioco, le conseguenze di un incidente possono essere più gravi.
Dalla distanza di sicurezza e dalla velocità relativa rispetto ai veicoli che precedono discende la frenata. Ove maggiore è la distanza e minore la differenza di velocità, minore è la necessità di frenare o, peggio, di frenare bruscamente. In generale in autostrada la guida deve essere più fluida possibile e più scevra possibile di manovre brusche in relazione sia ai cambi di corsia sia alle frenate. Insomma, guardare lontano (sia rispetto a chi precede sia nei confronti di chi segue), marciare nella corsia più a destra, rispettare il limite di velocità e mantenere la distanza di sicurezza.
L’autostrada è la categoria di strada in cui, grazie alla separazione fisica delle due carreggiate e alla disponibilità di più corsie di marcia, il sorpasso è più facile e sicuro. Tuttavia, proprio per le maggiori velocità di marcia lungo questo tipo di arteria, la manovra va gestita in maniera diversa rispetto alle altre strade. Tutti i dettagli nella specifica guida al sorpasso in autostrada.
Sfruttare la corsia di accelerazione per raggiungere una velocità coerente con quella in atto in quel momento sulla carreggiata, segnalare con congruo anticipo mediante gli indicatori di direzione l’intenzione di spostarsi a sinistra lungo la corsia di marcia, controllare gli specchietti, in particolare quello di sinistra, ed effettuare l’operazione come se si trattasse di un sorpasso, prestando particolare attenzione al cosiddetto angolo cieco.
Durante la marcia è sempre opportuno tenere d’occhio i segnali che indicano la cosiddetta progressiva distanziometrica presente sullo spartitraffico centrale. Questi segnali, infatti, forniscono informazioni utilissime sulle distanze dalle uscite successive o dalle aree di servizio o dalle aree di parcheggio. Queste informazioni consentono al guidatore di programmare al meglio l’uscita o eventuali soste. In generale, almeno un chilometro prima dell’uscita è consigliabile spostarsi sulla corsia di sinistra e iniziare progressivamente a rallentare fino a raggiungere la velocità massima prevista nel raccordo di uscita.
Al contrario dei conducenti professionali, soggetti a turni di guida e di riposo, per gli automobilisti non esistono obblighi. Tuttavia, siccome la guida richiede la massima attenzione, è consigliabile effettuare una breve sosta in un’area di servizio in relazione alle proprie condizioni fisiche, all’età, al tempo trascorso dall’inizio del viaggio, alle condizioni meteo eccetera per sgranchirsi le gambe, stirarsi i muscoli, fare due passi, bere un po’ d’acqua. La sosta è particolarmente consigliata in situazioni di scarso traffico, in condizioni notturne e nelle situazioni di velocità costante, soprattutto se regolata dal cruise control, una situazione che può generare nel guidatore disattenzione o addirittura il rischio di assopimento. In particolari situazioni, se la necessità di uno stop è breve, si può approfittare di una piazzola di sosta (tenendo accese le luci del veicolo), ma, ove possibile, è sempre preferibile per motivi di sicurezza ricorrere a un’area di servizio.
Per le autovetture, il codice della strada prevede l’obbligo di accensione delle luci anabbaglianti durante la marcia fuori dai centri abitati – quindi anche in autostrada - solo da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima del sorgere del sole. Al di fuori di questi orari è obbligatorio accendere le luci anabbaglianti solo in situazioni di scarsa visibilità, quindi nelle gallerie., in caso di nebbia, in caso di caduta di neve, in caso di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità (per esempio, in presenza di fumo). Le moto, invece, devono tenere sempre accese le luci anabbaglianti.
Quattroruote consiglia di tenere sempre accese le luci anabbaglianti in autostrada.
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