Come va. Con le ruote in movimento, la ID.5 ricalca in linea di massima il carattere delle sorelle. Tanto confort, grazie soprattutto all'insonorizzazione curata e all'ottimo lavoro delle sospensioni. E questo mood orientato al relax si ritrova anche nell'erogazione del motore posteriore, che produce buoni numeri, ma in modo garbato e progressivo; la riserva di potenza per muoversi in scioltezza non manca mai, ma non bisogna aspettarsi il calcio nella schiena tipico di alcune EV. La vera sorpresa rispetto alle sorelle, semmai, è l'efficienza, che già era elevata. La ID.5 fa segnare ottimi risultati in termini di consumo, con 5,6 km/kWh in media e, soprattutto, pareggia il record di autonomia (461 km) della ben più costosa BMW iX. Lo sterzo, dalla taratura piuttosto leggera, non ha un feedback eccelso; tuttavia vanta buone doti di prontezza e precisione, oltre a un buon diametro di volta, cosa che aiuta sia nel traffico sia in manovra. L'impianto frenante risulta adeguato alla stazza della vettura, garantendo sempre spazi d'arresto contenuti in ogni condizione di aderenza e un'ottima resistenza alla fatica. Per quanto riguarda gli Adas, infine, frenata automatica e cruise control adattivo sono di serie, mentre per avere il pacchetto completo di livello 2, che include anche il sorpasso automatico, occorre attingere dalla lista degli optional.
Pregi. L'efficienza è senza dubbio una delle sue doti migliori: si traduce in una media di 461 km di autonomia, con l'ansia che non ha più scuse. Poi si viaggia bene: silenziosa e ottimamente ammortizzata, la ID.5 offre un confort di livello.
Difetti. Alcuni comandi a sfioramento non restituiscono un buon feedback, con quelli per la regolazione della temperatura che continuano a non essere retroilluminati di notte. Lo sterzo fa il suo dovere, ma in maniera un po' asettica.