La nona generazione della Volkswagen Passat perde la variante berlina, il cui testimone passa all’elettrica ID.7, ma rimane nella versione station wagon Variant. Cresce nelle dimensioni (4,92 metri, 14 cm in più del modello precedente), e assume proporzioni più slanciate e dinamiche, con un Cx di 0,25 (rispetto a 0,31 di prima). Completamente rinnovato l’interno, che mantiene la qualità costruttiva che ci si attende dalla Casa tedesca, con materiali morbidi, finiture e assemblaggi molto curati: a centro plancia spicca il nuovo display dell’infotainment da 12,9 o 15 pollici, a seconda delle versioni, con il più recente software MIB4 e connettività Apple Carplay e Android Auto wireless. Di serie anche la strumentazione digitale da 10,25" configurabile. Il passo, di 2,84 metri, regala tanto spazio per i passeggeri ma soprattutto per i bagagli: la capacità dichiarata è di 690 litri, 140 in più del modello precedente, che diventano 1.920 con gli schienali abbassati.
Come va. La gamma di motorizzazioni, tutte con cambio automatico Dsg di serie, prevede mild hybrid a benzina da 150 CV, turbodiesel da 122, 150 e 193 CV (quest’ultima a trazione integrale) e plug-in da 204 e 272 CV. Quest’ultima monta nuove batterie da 19,6 kWh che garantiscono un’autonomia di oltre 100 km nella modalità solo elettrica. Sofisticata la meccanica, con sospensioni MacPherson all’anteriore e multilink a quattro bracci al retrotreno, con ammortizzatori a doppia valvola Dcc capaci di mantenere il corpo vettura livellato e neutro, assorbendo egregiamente le irregolarità del fondo. Il confort acustico è di altissimo livello, confermando la Passat Variant una perfetta macinatrice di chilometri. La dotazione di Adas prevede di serie il cruise control adattivo e l’assistente al mantenimento di corsia; la guida assistita di livello 2 è su richiesta, e di serie sugli allestimenti superiori.