KIA Soul 2ª serie

Un inno al design, che contraddistingue la Soul sia fuori, con soluzioni piuttosto originali, sia nell'abitacolo, con alcuni guizzi di stile. L'abitabilità è notevole (per quattro), e non solo in altezza: dietro anche i più alti hanno un margine per le gambe, anche se l'uscita è un filo meno agevole. Per contro la forma del bagagliaio non è del tutto regolare e il divano non scorre: in ogni caso si possono stivare circa 350 litri di bagagli (col ruotino), quasi 50 in più del modello precedente. La visibilità è un po' limitata verso la coda, ma c’è la retrocamera di serie.
Come va: equilibrata, sicura e abbastanza agile, non è proprio sportiva, ma fluida e gradevole. Inoltre, l’Esp è attento e non penalizza mai la guida. I freni sono potenti e resistenti, con spazi d’arresto molto contenuti. Convincente anche il feeling al pedale. Il cambio è un bel manuale, dagli innesti precisi e poco contrastati, che si fa strapazzare nell’uso “intensivo”, senza contare che la frizione è molto leggera. A livello di confort è molto buona l'insonorizzazione, mentre sugli ostacoli brevi è rigida anche all’avantreno.
Pregi: la Soul è costruita bene, con buoni materiali, e appaga l’occhio. Offre un'ottima abitabilità: in 4 metri e 14 c’è davvero tanto spazio per persone e oggetti.
Difetti: montante ampio, vetri scuri e linea di cintura alta riducono in modo significativo la visuale verso la coda.