Il restyling della terza generazione della BMW Serie 1 (che dal 2019 è a trazione anteriore) ha introdotto un frontale più ribassato e linee più affilate, accentuandone il piglio sportivo. Cambia anche l’abitacolo, che si fa più moderno e tecnologico, dominato dal BMW Curved Display: due schermi digitali (da 10,25 e da 10,7 pollici) con sistema operativo iDrive 9, intuitivo e personalizzabile, con tasti - scorciatoia tra i due e supporto per dispositivi iOS e Android, anche senza fili. Trova conferma l’alta qualità dei materiali e dei rivestimenti, la cura e la precisione negli assemblaggi. L’abitabilità resta quella (buona) del modello precedente, anche per chi siede dietro, che può contare su una discreta quantità di centimetri per gambe e testa. Il bagagliaio, dalla forma regolare, ha una capacità dichiarata di 380 litri, che nelle versioni ibride scende a 300 (per via della batteria alloggiata sotto il pavimento).
Come va. La nuova BMW Serie 1 ha motori termici a benzina da 122 CV e a gasolio da 150 CV, oppure powertrain mild hybrid a benzina da 170 e 218 CV (con trazione integrale) e a gasolio da 163 CV. Per i più esigenti c’è la sportiva M135 xDrive da 300 CV. Su tutta la gamma di serie il cambio automatico a 7 rapporti. La 120d che abbiamo provato mantiene gli elevati standard di guidabilità e coinvolgimento che da sempre caratterizzano questo modello, soprattutto se arricchito dall’assetto adattivo (di serie sugli allestimenti più ricchi, a richiesta sugli altri). Ottimi i consumi, con una media rilevata dal Centro prove di 17,8 km/l in città, 18,7 km/l in statale e 19 km/l in autostrada. Ben calibrato l’impianto frenante, che non accusa la fatica dopo un uso prolungato. L’assetto, grazie anche alla nuova geometria delle sospensioni, è più rigido a vantaggio dell’agilità e della dinamica di guida, a scapito del confort per i passeggeri (che invece possono contare su un’ottima insonorizzazione). Completa la dotazione di Adas, ma la guida assistita di livello 2 è disponibile solo su richiesta.