In un motore a combustione interna, la distribuzione, spiega il Dizionario dell’auto di Quattroruote, “è l’insieme degli organi che comandano l’apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione e di scarico consentendo il passaggio della miscela aria-carburante (o della sola aria nel caso dei diesel e dei motori a benzina a iniezione diretta) e dei gas incombusti. Sono azionati dall’albero motore e il movimento viene trasmesso tramite ingranaggi e catena o cinghia dentata agli alberi a camme, che a loro volta agiscono sulle valvole. Le valvole si chiudono sotto l’effetto delle molle di richiamo metalliche o pneumatiche (oppure di un dispositivo meccanico nel caso della distribuzione desmodromica). Il tutto deve essere perfettamente sincronizzato poiché in caso contrario le valvole potrebbero urtare contro la parte superiore dei pistoni”.
Come detto, la trasmissione del movimento dall’albero motore all’albero a camme e la perfetta sincronizzazione tra i movimenti dei due alberi avviene generalmente mediante una cinghia dentata (più raramente con una catena metallica di distribuzione, più durevole ma anche più pesante e rumorosa) particolarmente tesa, ossia senza gioco, tra i due elementi. Situazione che si ottiene ricorrendo a uno specifico tendicinghia.
Generalmente è realizzata in gomma rinforzata con fibre di stoffa o metallo per resistere alle alte temperature e all'usura.
Con l’utilizzo, la cinghia di distribuzione si usura e deve essere sostituita pima che si rompa per evitare di danneggiare gravemente il motore. L’intervallo di sostituzione è specifico per ogni veicolo ed è indicato nel piano di manutenzione ordinaria stabilito dalla casa automobilistica che l’ha prodotto. Di solito la sostituzione avviene tra 60 e 100 mila chilometri.
In alcuni casi, la cinghia di distribuzione può azionare anche altri componenti del motore, come la pompa dell'acqua.
Una cinghia di distribuzione è composta da diversi strati di materiali progettati per resistere alle severe prestazioni richieste:
la parte principale della cinghia è realizzata in gomma di alta qualità, che conferisce flessibilità e resistenza all'usura e alle alte temperature.
all'interno della cinghia vi sono strati di rinforzo, in genere realizzati in fibra di nylon o poliestere. Questi strati aumentano la resistenza alla trazione e consentono alla cinghia di mantenere la sua forma durante il funzionamento.
la superficie interna della cinghia è dotata di denti o tacche che si agganciano agli ingranaggi dell'albero motore e dell'albero a camme. Questo design dentato consente un accoppiamento preciso e riduce il rischio di slittamento.
alcune cinghie possono avere rivestimenti esterni per proteggere ulteriormente la cinghia dall'usura e dalle contaminazioni, come olio e sporcizia.
Se la cinghia di distribuzione si rompe il motore può subire danni molto gravi. La collisione tra valvole e pistoni può causare danni significativi alle valvole e alle loro sedi, ai pistoni, alla testata e allo stesso cilindro. Nelle situazioni più gravi, la rottura della cinghia può comportare la necessità, per motivi sia di tempo sia di costo, di sostituire l’intero motore. Per questo motivo è necessario attenersi scrupolosamente alle indicazioni del costruttore dell’auto e utilizzare, per il ricambio, componenti originali della massima qualità.
L'intervallo di sostituzione della cinghia di distribuzione varia a seconda del modello di auto ed è indicata nel manuale di uso e manutenzione. In genere, le case automobilistiche raccomandano di sostituirla ogni 60.000-100.000 chilometri oppure ogni 5-7 anni in quanto il materiale della cinghia può deteriorarsi nel tempo anche se il veicolo viene utilizzato poco o per niente.
Se la macchina è utilizzata in condizioni particolari (per esempio su strade sterrate o in zone soggette a temperature particolarmente elevate è consigliabile abbreviare gli intervalli di sostituzione suggeriti.
La sostituzione della cinghia di distribuzione è un'operazione complessa che richiede competenze meccaniche avanzate, attrezzature adeguate e una buona quantità di tempo. È per questo motivo che l’operazione, richiedendo alcune ore di lavoro e, quindi, di manodopera, è particolarmente costosa, di gran lunga più del costo del mero pezzo di ricambio.
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