
GLA
Come va. Come da tradizione della Casa, a bordo della GLA i passeggeri sono coccolati. L'abitacolo, ben protetto dai rumori esterni, dispone di un efficace impianto di climatizzazione. Se proprio bisogna trovarle un difetto, alla ricerca del giusto compromesso fra confort e dinamismo, in alcune condizioni le sospensioni non riescono a isolare tutto il corpo vettura. Buono lo sterzo, sebbene la leggerezza, apprezzabile in città, possa rivelarsi un limite quando l’andatura sale. La maggior altezza si traduce soprattutto in una posizione di guida molto più alta, addirittura dieci centimetri rispetto alla GLA del 2013. Ne consegue un miglioramento della visibilità e della percezione di ciò che sta all’esterno, cui danno un netto contributo anche i montanti anteriori più sottili e il sofisticato sistema di telecamere a 360°, che, oltre alle manovre, semplifica l’uso del navigatore. Abbiamo guidato la 200d a trazione anteriore, con cambio automatico a otto marce. I 150 cavalli e 320 Nm di coppia, anche se non moltissimi per un motore di cilindrata piuttosto corposa, sono largamente sufficienti per muoversi in città e fuori. Il quattro cilindri di due litri è omogeneo, anche in basso, non c’è bisogno di tirarlo eccessivamente perché la sua coppia massima è già disponibile a 1.400 giri e sopra i 3.000 giri fa sentire un po’ della sua voce. Secondo i dati dichiarati dalla Mercedes, per lo 0-100 km/h bastano 8,6 secondi, mentre la velocità massima è di 208 km/h.
Pregi. Il sistema d'infotainment che ha raggiunto notevoli livelli di efficienza e fruibilità.
Difetti. L’assistente al mantenimento della corsia è fin troppo zelante, un comportamento che può diventare fastidioso. Il bagagliaio, inoltre, pur essendo cresciuto e ben sfruttabile, risulta ancora piccolo rispetto ad altre concorrenti del segmento.