Quando si parla di compravendita di veicoli usati tra privati, il rischio maggiore, sia per l'acquirente sia per il venditore, è quello di incappare in una truffa auto, soprattutto nella delicata fase di pagamento.
I metodi tradizionali - bonifici (anche istantanei), assegni, contanti - non offrono la sicurezza necessaria a proteggere entrambe le parti.
I criminali affinano sempre più le proprie tecniche, rendendo la truffa auto usate sempre più difficile da riconoscere e prevenire.
Alcuni raggiri sono talmente sofisticati da svilupparsi e protrarsi nel tempo, come ad esempio la truffa legata all'ex RID, conosciuto oggi come SDD (SEPA Direct Debit).
Il RID (rapporto interbancario diretto), era un servizio bancario che permetteva ad un soggetto di addebitare in maniera automatica denaro dal conto corrente di un debitore, ovviamente previo suo consenso tramite mandato.
Questo strumento si è evoluto e dal 2014 è conosciuto come SDD (SEPA Direct Debit). Questa "evoluzione" ha creato un mandato standardizzato che permette quindi di avviare l'iter in maniera eguale in tutta l'area SEPA.
Per attivare un SDD servono:
Questo strumento è molto utilizzato ad oggi per le spese ricorsive, si pensi ad esempio alle bollette.
Come dimostrano diversi casi segnalati anche dalla polizia postale, l’SDD può essere sfruttato anche in una truffa auto.
Il raggiro si basa sulla fiducia che il malintenzionato riesce a conquistare e sull'ingenuità con cui l'acquirente o il venditore condividono dati sensibili come firma e IBAN.
Vediamo quali sono i rischi di incappare in questa truffa nelle compravendite di auto usate, sia per ignari acquirenti sia per ignari venditori.
H3 Rischi dell’acquirente
L'acquirente può cadere vittima di questa truffa auto in questo modo:
Anche il venditore non è al sicuro. Lo schema è simile ma a ruoli invertiti:
Il truffatore, quindi attivato il servizio di addebito diretto opterà per muoversi in uno dei seguenti modi:
è proprio questa modalità che rende la truffa auto usate tramite SDD particolarmente subdola e insidiosa: piccoli importi sottratti nel tempo possono passare inosservati per mesi, se non per anni.
Qualsiasi metodo tradizionale - bonifico (anche istantaneo), assegno (anche circolare) o contante - comporta rischi, così come la condivisione di dati bancari.
La soluzione più sicura oggi è affidarsi a una piattaforma specializzata come Owny (Owny.it), creata proprio per tutelare acquirenti e venditori nella delicata fase di pagamento.
I vantaggi principali di Owny sono:
Questo è l'unico modo per permettere, a chi compra o vende un'auto usata, di evitare di cadere vittima di una truffa auto e concludere così la transazione in totale sicurezza.
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