Otto centimetri in più d'altezza, 22 di lunghezza e 11 nel passo: è così che l'Active Tourer si è trasformata in una monovolume per sette persone, con uno sfruttamento degli spazi interni davvero encomiabile. La fila centrale scorre longitudinalmente, più che per favorire il bagagliaio, per dosare al meglio lo spazio disponibile tra i passeggeri. I posti in terza fila non devono essere considerati d'emergenza o riservati ai bambini: sono adatti anche a due adulti, nonostante la seduta corta. Ovviamente, considerando lo scarso spessore, risultano un po' duri, mentre per quanto riguarda l'accessibilità non ci si può lamentare. E dietro avanzano anche una trentina di centimetri tra schienali e portellone. Per i super carichi, invece, si può chiudere a libro persino il sedile del passeggero. La plancia hi-tech include l'head-up display e lo schermo Lcd da 5,5 a 9" del sistema d'infotainment.
Come va: ovviamente non bisogna aspettarsi sensazioni racing, ma una guida dinamica e divertente senz'altro sì. Rispetto alle concorrenti la Gran Tourer è avvantaggiata da un buon equilibrio, un inserimento agile in curva, con pochissimo rollio, grazie anche alla possibilità di montare gli ammortizzatori a controllo elettronico.
Pregi: le qualità di guida restano uno dei suoi punti di forza. Anche con la trazione anteriore, il feeling è tipicamente BMW. Ottima anche l'abitabilità, non solo per il numero di posti, ma anche per la facilità di accesso e di apertura-chiusura dei sedili.
Difetti: il rumore di rotolamento è abbastanza marcato, soprattutto viaggiando sull'asfalto drenante. Peccato per l'inclinazione dello schienale, che si regola soltanto a scatti.
Quella della BMW Serie 2 è una gamma piuttosto articolata, che arriva a comprendere la monovolume Gran Tourer, lunga 457 centimetri e dotata di trazione anteriore. Segue la più compatta Active Tourer, un modello inedito per la BMW, nato per contrastare la Mercedes Classe B, sviluppato sulla piattaforma Ukl della Mini. La Gran Tourer (sigla di fabbrica F46), più lunga dell’Active Tourer, può ospitare fino a 7 persone. Nel 2018 ha ricevuto il facelift di metà carriera. La dotazione di serie di queste vetture comprende su tutte le versioni il sistema multimediale con autoradio e vivavoce bluetooth, le cui funzioni sono arricchibili con i servizi del BMW Connected Drive, i cerchi di lega, il sensore pioggia e altri accessori specifici per i singoli modelli. Le dotazioni, comunque, possono essere particolarmente arricchite attingendo dalla lunga lista di optional, come accade di consueto con i modelli della Casa bavarese. La gamma della Gran Tourer annovera diverse motorizzazioni a tre e a quattro cilindri. Solo sulle 216i Active Tourer e Gran Tourer, infatti, il tricilindrico a benzina da 1.5 L è declinato nella versione da 109 CV. Idem per i motori a gasolio: il tricilindrico da 1.5 litri è disponibile solo sulle 216d Active Tourer e Gran Tourer da 116 CV. Poiché sviluppate sulla piattaforma Ukl, le serie 2 Gran Tourer, come pure la Gran Coupé e la Active Tourer, sono di base disponibili con la trazione anteriore, ma alcune motorizzazioni sono disponibili anche con la trazione integrale xDrive. La Gran Tourer ha uno spazio in altezza superiore alla media (grazie alla sua statura di 161 centimetri) e offre una terza fila di posti adatta anche a due persone adulte, sebbene la seduta sia un po’ corta.
Come va. La Gran Tourer è avvantaggiata da un buon equilibrio, un inserimento agile in curva, con pochissimo rollio, garantito anche dalla gommatura di tutto rispetto (225/45 su cerchi di lega da 18˝) e dagli ammortizzatori a controllo elettronico. E poi c'è il solito comparto motore-cambio da fare impallidire la concorrenza: al turbodiesel quattro cilindri trasversale, già lodato per la fluidità e la spinta costante e progressiva fin dai bassi regimi, è abbinato lo Steptronic a otto rapporti con convertitore di coppia, che rende i passaggi di marcia rapidi e fluidi come pochi. Con un aumento di passo rispetto alla Active Tourer di 11 centimetri, la Gran Tourer è la “routière” di famiglia e garantisce un discreto confort a tutti gli occupanti. La fila centrale scorre longitudinalmente: in questo caso, più che per favorire il bagagliaio, per dosare al meglio lo spazio disponibile tra i passeggeri. I posti della terza fila non devono essere considerati d'emergenza o riservati ai bambini, ma adatti anche a due adulti, nonostante la seduta corta. Ovvio, quelle nel bagagliaio non sono poltrone da pascià, però non si è costretti a incastrare i piedi sotto il sedile davanti o a viaggiare con il mento sulle ginocchia e la testa reclinata. Casomai risultano un po' dure, mentre per quanto riguarda l'accessibilità non ci si può lamentare. C'è da dire che, anche con i sette posti occupati, dietro avanzano 30 cm tra schienali e portellone, quindi qualche borsone ci sta. Per i super carichi, invece, si può chiudere a libro persino il sedile del passeggero.
Pregi. Abitabilità e versatilità
Difetti. Seduta corta in terza fila