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Russia, il gruppo cinese usa le ex fabbriche di giapponesi ed europei
Il gigante di Wuhu sta esportando kit di assemblaggio che vengono completati negli impianti che furono di Mercedes, Nissan e Volkswagen
Il gigante di Wuhu sta esportando kit di assemblaggio che vengono completati negli impianti che furono di Mercedes, Nissan e Volkswagen
La crossover viene assemblata dal costruttore locale Automotive Technologies: Stellantis ha perso il controllo della fabbrica di Kaluga a fine dicembre
La Casa coreana ha siglato un accordo preliminare per vendere l'impianto alla russa Art Finance a un prezzo equivalente a poco meno di 71 euro. La cessione ha un impatto sul bilancio di oltre 200 milioni di euro
Dopo il crollo di produzione e vendite del nuovo, schizza l’import di veicoli di seconda mano. La maggior parte viene dal Giappone ma anche dagli Stati Uniti, nonostante le sanzioni internazionali. Tutte le vie di un mercato “grigio”
A causa dell'aggressione all'Ucraina, le Case occidentali hanno interrotto le attività in Russia. A sostituirle, talora utilizzando proprio le fabbriche abbandonate, sono i costruttori cinesi. Un aiuto non proprio disinteressato...
Vladimir Solovyev, noto sostenitore della propaganda russa, ha definito "nazisti" i vertici della Casa tedesca per aver disabilitato l'accesso delle concessionarie alle piattaforme d'assistenza online
Il blocco all'import ha scatenato le più svariate ipotesi: per ora i listini non ne stanno risentendo, ma c'è chi teme ampi ritocchi al rialzo. Soprattutto nel caso del gasolio
Il 2022 sarà ricordato per l'inattesa guerra in Ucraina, un evento che ha messo in discussione la presenza dei grandi marchi internazionali in un mercato un tempo promettente, nonché fonte di non pochi problemi
I giapponesi trasferiranno la partecipazione per 1 euro, ma hanno concordato una clausola di riacquisto da esercitarsi entro i prossimi 3 anni
L’elenco delle Case estere in uscita dal mercato russo si allunga di giorno in giorno: è il turno dell’Ovale Blu che segue la stessa strada già intrapresa da Renault, Nissan, Mercedes e Toyota
La Casa tedesca ha raggiunto un accordo per cedere tutti gli asset, a partire dalla fabbrica di Esipovo. Manca solo il via libera, ormai scontato, delle autorità locali
La Casa di Yokohama segue l'esempio dell'alleata Renault, con un'operazione dal costo di oltre 700 milioni di euro. Previsto un "buy-back" da esercitare nei prossimi 6 anni.
L’azienda giapponese ha motivato la sua decisione con l’impossibilità di riprendere le normali attività industriali dopo la sospensione decisa lo scorso marzo
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