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QUATTRORUOTE - Aprile 2024
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QUATTRORUOTE Aprile 2024

Il numero di aprile di Quattroruote, in edicola dal 30 marzo e già disponibile in Digital Edition, dedica la copertina alla prova su strada della terza serie della Volkswagen Tiguan, che si evolve nel segno della continuità (come in genere avviene con i modelli di Wolfsburg), alzando l’asticella sotto il profilo del confort, della qualità e delle dotazioni. A Vairano abbiamo testato l’1.5 turbobenzina mild hybrid, mentre le altre auto esaminate dal nostro Centro prove sono la seconda generazione della BMW X2, anch’essa in versione 1.5 turbobenzina mild hybrid, l’aggiornamento (con nuovo motore) dell’Audi Q4 e-tron Sportback e la Hyundai Kona Electric. Utilizzando poi sempre i dati delle nostre prove su strada, abbiamo stilato una classifica, suddivisa per alimentazioni, del costo per 100 chilometri di ogni modello testato, in tema di consumi: le sorprese non mancano, a partire dal fatto che fra le prime tre full hybrid non c’è neppure una Toyota. Abbiamo poi messo a confronto, in tema d’intelligenza artificiale, quattro assistenti evoluti, compreso ChatGPT. Un altro pezzo, intitolato Processo al touch, è dedicato all’eccessiva digitalizzazione delle plance, che Quattroruote denuncia da tempo: ora anche l’Euro NCAP, con una revisione delle sue valutazioni, spingerà per una maggiore presenza di tasti fisici (leggere qui per un approfondimento). L’elettrico batte in testa è invece il titolo del servizio di punta dell’Attualità, che si sofferma appunto sulle ombre che gravitano sulla transizione energetica, mentre il resto del menu della sezione offre, tra l’altro, un articolo sui dati conservati nelle auto, con riflessi spiacevoli per la privacy. Infine le Anteprime, le nostre anticipazioni sui modelli del futuro, hanno come protagoniste la Renault Twingo e due future Fiat, le cosiddette Mega Panda e Giga Panda, mentre sono tre i modelli inediti "radiografati" dalle Autonotizie: Audi Q6 e-tron, MG3 e Skoda Epiq.

Volkswagen Tiguan. Quando pensi a una bestseller della Volkswagen, la prima che balza alla mente è inevitabilmente la Golf. Ma la Tiguan, con 7,6 milioni di unità vendute dal 2008, non è da sottovalutare. Così, la terza generazione della Suv di Wolfsburg riparte di slancio e si presenta con una profonda evoluzione che attinge qualcosa dal mondo elettrico: le forme meno spigolose e più tondeggianti, tipiche della famiglia ID, la leva del cambio che come le Ev trasloca sul piantone dello sterzo e, soprattutto, una gamma motori che spinge sull'apporto delle batterie. Al netto dell'inossidabile 2.0 TDI, da 150 e 193 cavalli, tutto ruota attorno al rinnovato 1.5 TSI turbobenzina in versione Evo2. Che può essere plug-in ibrido, da 204 o 272 cavalli con autonomia elettrica promessa superiore ai 100 km, oppure mild hybrid a 48 volt, da 130 o 150 CV. La Tiguan, spinta da quest'ultimo propulsore, è la protagonista di una prova strumentale completa che sviscera ogni suo aspetto. Di argomenti di cui parlare ce ne sono svariati: dalla qualità percepita, che fa un balzo in avanti, alla digitalizzazione, con il nuovo infotainment basato sull'architettura Mib4 che passa attraverso l'ampio display da 15 pollici, anch'esso mutuato dall'elettrica ID.7. Poi ci sono le doti stradali: il confort, di notevole spessore, e la sicurezza, con Adas che funzionano bene e un comportamento sempre omogeneo e sicuro. Il 1.5 TSI? Assolve bene il suo dovere, considerato che l'efficienza è in cima alla lista delle sue priorità. Ciò significa consumi piuttosto contenuti, pur non essendo paragonabili a quelli di un full hybrid, e una buona fluidità. Se si cerca della brillantezza, però, occorre stuzzicarlo.

BMW X2. Con la serie U10, la BMW X2 torna alle origini delle Suv-coupé, inventate proprio dalla Casa di Monaco nel 2008 con la X6: un po’ meno Suv, la vettura ha un aspetto più sportiveggiante della generazione precedente e riguadagna abitabilità rispetto alla più "quadrata" X1. Merito di qualche centimetro in più di lunghezza, che ha riflessi positivi pure sulla capacità del bagagliaio. Con la X1, la X2 condivide parte della componentistica interna, riuscendo a mixare in giuste dosi lusso e tecnologia, senza che l’elettronica prenda il sopravvento su chi guida. A dispetto di un tre cilindri con poco carattere, la ripresa della X2 è rapida e progressiva, ma ancor più impressionante risulta l’accelerazione per una vettura dotata di un motore termico (appena rinforzato dai 19 CV del sistema mild hybrid): meno di 8 secondi per fiondare una massa di oltre 1.700 kg da 0 a 100 km/h. Di contro, la X2 non eccelle nei consumi, anche se porta a casa una più che onorevole (per la stazza) percorrenza media di 13 km/litro. Il piacere di guida non manca, almeno finché non si alza il ritmo fino al punto di far intervenire l’elettronica. Comunque, la dotazione di Adas - specie con il pacchetto opzionale Driving Assistant Professional - è di ottimo livello e, alla prova dei fatti, molto efficace. Lo stesso vale per i freni, che arrestano questa BMW in spazi incredibilmente brevi.

Audi Q4 e-tron Sportback. La nuova Audi Q4 e-tron Sportback di nuovo non ha nulla, almeno guardandola dentro e fuori. Sotto la carrozzeria, però, c'è qualcosa che vale la pena approfondire: il Model Year 2024, rispetto al modello finora in commercio, monta infatti il nuovo propulsore APP550 e la batteria, sempre da 77 kWh netti, è stata resa più efficiente. Il tutto si dovrebbe tradurre, in pratica, in prestazioni notevolmente superiori (ora ci sono 286 CV, 82 più di prima) e consumi inferiori. Per appurarlo, oltre ai nostri consueti rilevamenti del Centro prove, siamo andati in Germania portandoci dietro la Q4 precedente (con cui abbiamo svolto il test di durata di 100.000 km) e un buon termometro per la prova sul campo. Ma perché siamo andati in Germania? Il fatto è questo: a fine 2021 l'Audi ha inaugurato, a Norimberga, il suo primo charging hub, una stazione a 5 stelle che ospita una confortevolissima lounge al piano di sopra e sotto una struttura modulare di ricarica formata da batterie di trazione riciclate che vivono la loro seconda vita. Dovevamo provarla di persona, ed ecco una buona scusa per percorrere circa 1.500 km con le due Q4 e-tron e farci un'idea sui miglioramenti che arrivano dal nuovo powertrain. Un salto in effetti tangibile, sia in termini di consumi (specie in città, dove la rigenerazione è più potente) sia di prestazioni, con lo scatto 0-100 che si abbassa di quasi 2 secondi.

Hyundai Kona Electric. Quanto incide la misura del cerchio nell’efficienza di una macchina elettrica? La prova della Hyundai Kona Electric con batteria da 65,4 kWh (netti) ci ha fornito un ottimo spunto di discussione. Perché nel listino della Bev coreana c’è il pacchetto Eco: per 150 euro, porta con sé (oltre ai sedili rivestiti con materiale ecosostenibile) i cerchi di lega da 17 pollici, con pneumatici a bassa resistenza di rotolamento. Così, abbiamo svolto i nostri tradizionali cicli di consumo su due Kona diverse, ma dotate dello stesso powertrain, da 218 cavalli e 255 Newtonmetro: a cambiare è soltanto la misura delle gomme. Ebbene, vi anticipiamo un dato: nel ciclo cittadino, la Kona con i pneumatici da 17" è riuscita a percorrere 647 chilometri con un pieno d’energia, contro i 505 della gemella che indossa i cerchi da 19". E a proposito di questo confronto un po' speciale, vi basti sapere che la Kona Electric ripropone gli stessi pregi della sorella ibrida (provata su Quattroruote di settembre 2023), dall’abitabilità all’efficienza: sul piatto, la Bev mette un'autonomia media di 395 chilometri. Di rilievo anche il confort: grazie a una taratura più morbida delle sospensioni e all’intrinseca silenziosità del cuore elettrico, possiamo tranquillamente affermare che la versione a batteria è più comoda della sorella termica. Fra l’altro, la Kona Electric adesso rientra negli incentivi statali: ciò significa che la versione base, con motore da 135 cavalli e batteria da 48,4 kWh, parte da 38.300 euro, mentre per la più potente e ricca ne servono almeno 45.500.

(Ri)viste da vicino. Si rinnova l’appuntamento con la sezione dove torniamo a parlare di alcune auto già passate da Vairano, con articoli corredati dai numeri più importanti delle nostre prove su strada, ma anche con qualche approfondimento specifico, come i costi annui di gestione, la tenuta dell’usato e l’esame in officina. Questo mese è il turno della Dacia Sandero, un modello che nel 2023 è stato il più venduto nel mercato italiano (con quasi 50 mila esemplari), alle spalle della sola Fiat Panda. Con la terza serie ha fatto un salto di qualità, unendo all’abituale concretezza un look meno spartano.

Prove speciali. Il debutto del celeberrimo ChatGPT nell’abitacolo di un’automobile, la DS 7, ci ha dato lo spunto per metterlo a confronto sul campo con altri tre assistenti intelligenti: Alexa (testato su una Jaguar F-Pace) e due software nativi fra i migliori della piazza, il BMW iDrive 8.5 e il Mercedes-Benz MBux. Qui trovate un riassunto dei risultati di questo inedito test. Sempre nelle prove speciali, rispondiamo alla domanda per eccellenza: quanto costa percorrere 100 chilometri? Ovviamente, dipende dall'auto: le dimensioni contano e l'alimentazione pure. Nelle nostre "Olimpiadi del risparmio", potete consultare le classifiche, per specialità, dei modelli più efficienti. Con qualche podio sorprendente.

Muoversi domani. Muoversi domani. Quattroruote lo sostiene da quando è cominciata questa delicatissima fase di cambiamento: difficile, per tutta una serie di (ormai noti) motivi, abbracciare l'elettrico senza condizioni. Perché, al di là della disponibilità ad armeggiare con cavi e colonnine, è naturale che le Bev si prestino meglio ad alcuni utilizzi, adattandosi con difficoltà ad altri. Per capirci: se passi la maggior parte del tempo tra un casello e l'altro, è difficile non lasciarsi sedurre dal gasolio. Perché è il motore più efficiente sulle lunghe distanze, quando la velocità media è elevata. E, oltre a richiedere meno soste al distributore, le attese sono considerevolmente ridotte rispetto alle pur veloci colonnine Hpc. Di contro, chi percorre meno chilometri potrebbe puntare sul benzina plug-in hybrid, che mette sul piatto circa 60 km a pistoni spenti, con consumi medi non troppo distanti dal motore diesel più potente in gamma. Per approfondire il tema, abbiamo preso in considerazione due versioni della Mazda CX-60, diesel e ibrida plug-in: nel nuovo numero e nel video qui sopra vi spieghiamo su cosa orientarvi e perché, mettendo a confronto allestimenti e motori della Suv giapponese. Dati alla mano.

Processo al touch. La digitalizzazione galoppa a gran velocità, ma noi di Quattroruote siamo sempre rimasti coi piedi per terra. Specificando sempre, in sede di prova su strada, che un eccessivo impiego di comandi a sfioramento, al posto dei tradizionali tasti fisici, porta a inevitabili distrazioni. E per rimarcare il fatto, valutiamo gli infotainment, con una pagella dedicata, attribuendo stelle alla voce indice di sicurezza. Ebbene, qualcosa si sta muovendo e anche l'autorevole ente indipendente Euro NCap, che dal 1997 valuta la sicurezza delle vetture con i crash test, ha intenzione di inserire nei suoi capitolati dei test mirati all'utilizzo dei comandi touch. Pare che questo avverrà a partire dal gennaio del 2026, quando l'ente includerà, alla voce sicurezza di guida, l'analisi di questi dispositivi. I costruttori, perciò, non hanno molto tempo per adeguarsi, considerato che il processo di concepimento di un modello non è così rapido. Sebbene ci sia già qualcuno che, in merito all'eccessiva digitalizzazione, sta già facendo un passo indietro: la Volkswagen, per esempio, torna ai comandi fisici sul volante rimpiazzando i poco precisi tasti a sfioramento. Ma questo è nulla, se paragonato a vetture che si spingono ben oltre i limiti quando si tratta di virtualizzare i comandi: la Tesla insegna, con la regolazione del piantone o degli specchi via touch screen, per citarne un paio, ma c'è pure chi la segue, vedi la Volvo con l'accensione del retronebbia da schermo sulla EX30. Il fatto è che per i costruttori la digitalizzazione è un doppio vantaggio: effetto wow agli occhi del consumatore, con display sempre più grandi e avveniristici, e risparmio in termini di componentistica, perché una decina di pulsanti veri, com'è facile immaginare, costano ben di più di una virtualizzazione su schermo. Chi ne paga le conseguenze, però, è l'automobilista sempre più distratto.

Impressioni di guida. Eravamo curiosi di metterci al volante della nuova edizione del modello che si è aggiudicato il titolo di Auto dell’anno 2024: la Renault Scenic, che – come già la Megane – ha perso l’accento sulla “e”, guadagnando in compenso la sigla E-Tech Electric. La macchina che trent’anni fa ha inventato il concetto di monovolume compatta, infatti, non soltanto si è trasformata in una crossover, ma è diventata, appunto, una vettura elettrica. Senza rinunciare, però, ai suoi valori di sempre: spazio e praticità. Poi abbiamo guidato la Jeep Avenger E-Hybrid, ovvero la nuova versione della B-Suv, spinta dall’1.2 turbobenzina elettrificato (di origine PSA): di fatto una full hybrid, visto che – sia pure per brevi tratti – può muoversi in modalità elettrica, anche se la Casa, per via della tensione d’esercizio a 48 volt e della potenza limitata della componente a corrente, preferisce più prudentemente definirlo “mild”. In ogni caso, garantisce consumi più contenuti della variante a sola benzina.

Attualità. Il percorso delle Bev è sempre più tortuoso: sono scese al 12% della domanda europea e lo stallo del mercato sta spingendo i costruttori a rivedere i piani sulla loro produzione. Intanto il phase out del 2035 sembra a rischio, anche perché le elezioni europee potrebbero rivoluzionare le regole del gioco. Una situazione in evoluzione che analizziamo nell’articolo L’elettrico batte in testa (leggere qui per un approfondimento). Le vite degli altri (spiate dall’auto) è invece il titolo di un pezzo dedicato a un fenomeno preoccupante e difficile da arginare: nelle vetture moderne sono tantissimi i dati che vengono memorizzati (e talvolta venduti) dall’infotainment. Analizzandoli è possibile non soltanto verificare dove andiamo, ma anche provare a scoprire perché e potenzialmente addirittura con chi: insomma, la nostra privacy è a forte rischio. Un altro articolo – con relativa inchiesta sul campo ­– è dedicato all’impossibilità di ricaricare all’estero da parte di chi ha un abbonamento a Enel X Way, a causa della sospensione degli accordi di roaming tra il primo provider italiano e gli operatori esteri. Parliamo poi dei motivi per cui bastano pochi giorni di pioggia per far sì che le strade si riempino di buche e dell’urgenza di arrivare a un intervento legislativo che fissi regole uniformi per i sensori per gli angoli bui dei camion. Infine, la dodicesima e ultima puntata della nostra serie sulle dinastie dell’auto, nella quale abbiamo incontriamo i discendenti dei più grandi nomi dei costruttori per raccoglierne aneddoti, impressioni e indiscrezioni. Questa volta abbiamo parlato con tre nipoti di Camillo Castiglioni e dei suoi fratelli: l’imprenditore triestino fu, nei primi anni 20, il proprietario unico della BMW e avviò la Casa tedesca verso il suo futuro automobilistico. Oltre a essere protagonista di una vita avventurosa, rievocata dalle eredi.

Anteprime, Autonotizie e Storie. A oltre trent’anni di distanza dall’esordio della Renault Twingo, un remake sul filo della nostalgia – stilistica – vuole rinverdirne il successo, ripetendo l’operazione R5: vi sveliamo come sarà la nuova francesina, che avrà soltanto motorizzazioni elettriche. Così come vi mostriamo le future forme di due importanti modelli Fiat, provvisoriamente chiamati Mega Panda e Giga Panda, ovvero, rispettivamente, una segmento B che di fatto colmerà il vuoto lasciato dalla Punto e una sorta di nuova Multipla (qui trovate un riassunto dell’articolo). L’apertura delle Autonotizie è invece dedicata a cinque concept Fiat virtuali che prefigurano alcune future auto della Casa torinese, comprese appunto le due citate, delle quali però – come detto – nelle Anteprime cerchiamo di anticipare l’aspetto reale. Inoltre, diamo spazio a una tendenza che in quest’ultimo periodo si sta imponendo, piuttosto sorprendentemente: quella delle auto con carrozzeria boxy. Poi, riflettori puntati su tre nuovi modelli: l’Audi Q6 e-tron, ossia la quarta Bev di Ingolstadt (ma parliamo anche del restyling dell’Audi A3, vettura fondamentale per la Casa tedesca), la piccola MG3, che potrebbe vendere bene sul nostro mercato, e la Skoda Epiq, B-Suv elettrica che arriverà l’anno prossimo. Infine, nella sezione Storie, ricostruiamo alcuni aspetti interessanti della saga della fabbrica Fiat di Pomigliano d’Arco e ricordiamo una leggenda del design come l’appena scomparso Marcello Gandini.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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