
Il numero di giugno di Quattroruote, in edicola dal 1° giugno e già disponibile in Digital Edition, dedica la copertina alla prova su strada della Mini Cooper S: la quarta generazione – nell’era moderna – dell’icona british offre importanti novità soprattutto sotto il profilo dello stile e dell’infotainment. Le altre vetture oggetto di test sulla nostra pista di Vairano sono la Kia Sorento, a sorpresa spinta di nuovo da un motore turbodiesel (e abbiamo provato proprio quella versione), e la MG HS, sport utility di 4,61 metri dal buon rapporto prezzo/contenuti, ma anche la Jeep Avenger full hybrid e la Volkswagen T-Cross turbobenzina, che si affrontano in un testa a testa. Segue un confronto a tutto campo, basato sui dati del Centro prove, fra dieci B-Suv: alle due citate si aggiungono Fiat 500X, Ford Puma, Nissan Juke, Opel Mokka, Peugeot 2008, Renault Captur, Suzuki Vitara e Toyota Yaris Cross. Tra le proposte dell’Attualità, un’inchiesta sui finanziamenti, spesso vantaggiosi soltanto per chi li propone, e un servizio sullo strano caso della proliferazione di targhe polacche a Napoli. Le Anteprime, le nostre anticipazioni dei modelli del futuro, sono invece incentrate sui prossimi modelli Nissan, mentre le Autonotizie offrono, tra l’altro, un servizio su quanto si è visto al Salone di Pechino e un articolo sull’ultima meraviglia di Maranello: la Ferrari 12Cilindri.
Mini Cooper S. Ecco una di quelle icone del mondo dell’automobile. Uno di quei modelli che si riconoscono al primo sguardo, anche se negli anni si aggiornano. Con l’ultima generazione della Mini Cooper, la F66, a cambiare è soprattutto la zona posteriore, con insoliti fanali triangolari. Più tradizionale il frontale, seppur aggiornato. Ma la vera rivoluzione è all’interno, con una plancia dominata dal nuovo schermo Oled da 24 cm: ha una grafica riuscita e sfiorandolo si controllano quasi tutte le funzioni in modo intuitivo. Spariscono così tasti e levette dalla console, senza comunque compromettere la funzionalità. Fra i capisaldi della Mini Cooper S resta, ovviamente, la piacevolezza di guida e l’elevata tenuta di strada. Certe tradizioni vanno rispettate… E la piccola inglese si è confermata sicura anche nel funzionamento degli Adas, promossi a pieni voti in tutti test del nostro Centro prove. Pur senza regalare emozioni forti, con la sua erogazione lineare il 2.0 turbo della Mini Cooper S spinge bene (6,6 secondi rilevati per lo 0-100). Inoltre, stando alle misurazioni, non consuma neanche troppo. È abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 rapporti dalla risposta fluida e vellutata, educato anche quando si cercano di sfruttare a fondo i 204 CV del quattro cilindri. Pure il sound dello scarico non si fa mai prepotente, né nell’abitacolo, né fuori. Il tutto continuando a ben figurare nel nostro giro di pista a Vairano. Insomma, questa Mini è un po’ più matura e rotonda nel comportamento, pur senza rinnegare le doti che ne hanno segnato il successo negli anni.
Mini Cooper S. Ecco una di quelle icone del mondo dell’automobile. Uno di quei modelli che si riconoscono al primo sguardo, anche se negli anni si aggiornano. Con l’ultima generazione della Mini Cooper, la F66, a cambiare è soprattutto la zona posteriore, con insoliti fanali triangolari. Più tradizionale il frontale, seppur aggiornato. Ma la vera rivoluzione è all’interno, con una plancia dominata dal nuovo schermo Oled da 24 cm: ha una grafica riuscita e sfiorandolo si controllano quasi tutte le funzioni in modo intuitivo. Spariscono così tasti e levette dalla console, senza comunque compromettere la funzionalità. Fra i capisaldi della Mini Cooper S resta, ovviamente, la piacevolezza di guida e l’elevata tenuta di strada. Certe tradizioni vanno rispettate… E la piccola inglese si è confermata sicura anche nel funzionamento degli Adas, promossi a pieni voti in tutti test del nostro Centro prove. Pur senza regalare emozioni forti, con la sua erogazione lineare il 2.0 turbo della Mini Cooper S spinge bene (6,6 secondi rilevati per lo 0-100). Inoltre, stando alle misurazioni, non consuma neanche troppo. È abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 rapporti dalla risposta fluida e vellutata, educato anche quando si cercano di sfruttare a fondo i 204 CV del quattro cilindri. Pure il sound dello scarico non si fa mai prepotente, né nell’abitacolo, né fuori. Il tutto continuando a ben figurare nel nostro giro di pista a Vairano. Insomma, questa Mini è un po’ più matura e rotonda nel comportamento, pur senza rinnegare le doti che ne hanno segnato il successo negli anni.
B-Suv a confronto. Le B-Suv sono da tempo nel cuore degli italiani: nel 2023, il 27% delle immatricolazioni riguardava proprio le vetture attorno ai quattro metri di lunghezza, rigorosamente con carrozzeria rialzata rispetto a quelle delle utilitarie da cui in molti casi derivano. L’offerta di modelli è ampia e su Quattroruote di giugno 2024 ne abbiamo esaminati a fondo dieci, fra i più gettonati: dalla Volkswagen T-Cross, appena aggiornata, alla regina delle vendite Jeep Avenger, col nuovo powertrain 1.2 ibrido. Sotto esame anche altre novità recenti, quali la Peugeot 2008, che proprio con la “gippina” e la Opel Mokka (altra protagonista del confronto) condivide il sistema full hybrid. Rigorosamente ibride pure la Toyota Yaris Cross, la Suzuki Vitara, la Fiat 500X e la Renault Captur. Completano il gruppo altri modelli di successo quali la Ford Puma, mild hybrid, e la Nissan Juke nella versione 1.0 a benzina. Al di là dei gusti personali, e del prezzo, quello che conta nella scelta di un modello sono i suoi pregi in termini di abitabilità, consumi, prestazioni e sicurezza. Senza contare la presenza di un moderno infotainment. Tutti questi aspetti, incluso il funzionamento degli Adas, sono stati analizzati a fondo: intanto, vi possiamo anticipare che alcune B-Suv, quali la Suzuki Vitara, la Renault Captur e la Volkswagen T-Cross si sono distinte in fatto di abitabilità (le ultime due, fra l’altro, offrono il pratico divano scorrevole), mentre la Ford Puma e la Toyota Yaris Cross spiccano per il baule. La giapponese svetta pure nei consumi. Infine, il reparto prestazioni, dove si distinguono le ibride 1.2 del gruppo Stellantis.
Kia Sorento. Un fatto insolito di questi tempi: il ritorno del motore a gasolio in una Suv che dal 2020 era proposta esclusivamente ibrida a benzina (full o plug-in). Stiamo parlando della Kia Sorento, che in occasione dell’aggiornamento di metà carriera affianca un valido turbodiesel da 193 CV ai powertrain ibridi (ora da 215 CV o, nel caso della ibrida ricaricabile, 252 cavalli). Un sodalizio che farà piacere a chi macina tanti chilometri e ha bisogno di spazio e versatilità. Il nostro Centro Prove, infatti, ha rilevato percorrenze autostradali di 13,2 km/litro, contro i 9,5 km/litro richiesti dal dalla versione full hybrid pre-restyling. Un valore apprezzabile, se si considerano l’imponenza di questa Suv a sette posti lunga 482 cm e la trazione integrale della versione in prova. Oltre al motore, le novità per la Sorento riguardano il frontale, con nuovi fari e mascherina, e, soprattutto, gli interni, sempre molto curati: nella nuova plancia spicca il maxi schermo ricurvo, che abbina il quadro strumenti digitale al display dell’infotainment. Non cambia la praticità dell’abitacolo, che consente di modulare il tanto spazio in funzione delle esigenze, facendo scorrere i posti della seconda fila o scomparire quelli della terza (comodi anche per due adulti). Alla voce confort va però segnalata una certa durezza delle sospensioni posteriori sulle asperità più marcate, mentre è apprezzabile l’insonorizzazione nei confronti dei fruscii e del rumore di rotolamento dei pneumatici.
MG HS. Ci sono Suv compatte che superano di slancio i 30.000 euro. E non parliamo delle versioni full optional... Beh, a un prezzo simile, la più grande (461 cm) e ben più spaziosa MG HS offre pure finiture curate e, soprattutto, un’invidiabile dotazione. Nell’allestimento Luxury del nostro test (€ 30.290), la vettura ha di serie persino il tetto in vetro apribile e le telecamere a 360 gradi, oltre alla guida assistita di Livello 2. Il tutto abbinato a un elevato confort delle sospensioni. Il rovescio della medaglia per la Suv cinese (è prodotta dalla Saic, proprietaria del marchio MG) è un marcato rollio e una stabilità non impeccabile. Lo evidenziano bene i nostri test in pista, da cui non sfugge neppure lo scarso vigore dei freni. Forte dei suoi 162 cavalli, l'1.5 turbo (nato da un progetto di una decina di anni fa con la General Motors) regala alla MG HS una discreta spinta, anche se la sua risposta non è delle più reattive quando si gioca con l’acceleratore. E pure i consumi potrebbero essere migliori, soprattutto in città (manca ogni forma di ibridizzazione) e in autostrada, quando oltre alla sete di benzina cresce anche la rumorosità. I più attenti al confort, invece, apprezzeranno la presenza del (pacato) cambio a doppia frizione a 7 marce, proposto in alternativa a quello manuale a sei rapporti.
(Ri)viste da vicino. Si rinnova l’appuntamento con la sezione dove torniamo a parlare di alcune auto già passate da Vairano, con articoli corredati dai numeri più importanti delle nostre prove su strada, ma anche con qualche approfondimento specifico, come i costi annui di gestione, la tenuta dell’usato e l’esame in officina. Questo mese è il turno della Citroën C3, che proprio ora è interessata da un cambio di generazione. Ma quella uscente, la terza, resterà a listino fino a fine anno e può risultare un acquisto interessante, specie considerati i consumi contenuti del suo tre cilindri benzina. Da notare che non è coinvolta nel richiamo causato dal possibile e pericoloso malfunzionamento degli airbag Takata che invece riguarda la seconda generazione del modello, assieme alla DS 3 (e anche di questo parliamo nel numero di giugno).
Prove speciali. Quanti chilometri fanno le elettriche con un chilowattora? E quanto vanno lontano? Possiamo rispondere a queste domande grazie ai dati raccolti dalle prove su strada di Quattroruote degli ultimi anni, che ci consentono di proporre due top 50, una dedicata al consumo e l’altra all’autonomia delle Bev. I risultati non sono per nulla scontati, anzi offrono qualche sorpresa.
Impressioni di guida. Ci siamo messi al volante di un’auto molto attesa, la variante ibrida della Fiat 600, che rende più accessibile la torinese, fino a poco fa disponibile solo in versione elettrica. La vettura offre una brillantezza adeguata, buoni livelli di confort e consumi contenuti, soprattutto in città. Poi abbiamo guidato la Skoda Octavia Wagon, oggetto di un restyling di sostanza: la boema, che si segnala per i progressi in tema di sicurezza e sistema multimediale, si conferma la quintessenza della razionalità, specie quando, come in questo caso, è spinta dal 2.0 turbodiesel. Discorso pressoché opposto per la Pagani Utopia, un’automobile da sogno: un’hypercar da 3 milioni e 200 mila euro che rappresenta l’atteso atto terzo di Horacio Pagani dopo la Zonda e la Huayra.
Anteprime e Autonotizie. Sono due Nissan le protagoniste delle nostre Anteprime, nelle quali vi mostriamo come saranno i modelli in arrivo in futuro: l’elettrica Leaf, che si trasformerà in una vera e propria crossover, e la nuova Micra (ma non è detto che continuerà a chiamarsi così), che sarà anch’essa esclusivamente a batteria e riprenderà lo stile tondeggiante della seconda generazione. L’apertura delle Autonotizie è dedicata alla Jeep e propone un’intervista ad Antonio Filosa, il ceo del marchio americano, ma anche una nostra anticipazione su come sarà la terza generazione della Compass (qui trovate un riassunto dell’articolo). C’è anche un ampio reportage sul Salone di Pechino, suddiviso in due parti: nella prima mostriamo i più significativi modelli presentati dai brand locali, a beneficio del mercato interno, e dai marchi europei e giapponesi (si va dalla Mini Aceman alla Smart #5, alla Nissan Epic); nella seconda, oltre a svelare quali sono le più interessanti auto cinesi destinate a sbarcare in tempi brevi in Europa, analizziamo una tendenza sempre più evidente, quella che vede i costruttori del Vecchio Continente – mentre i loro governi sembrano intenzionati a introdurre dazi in funzione anti-cinese – scegliere la via del dialogo e delle alleanze con le Case del Dragone. Accendiamo poi i riflettori su due automobili molto diverse fra loro, ma entrambe dirompenti: la Ferrari 12Cilindri, intitolata al capolavoro che la contraddistingue, ovvero l’ultima evoluzione del V12 aspirato di 6.5 litri, e il Tesla Cybertruck, rivoluzionario tanto per design quanto per tecnica, una sorta di plinto di acciaio in cui si nascondono tante soluzioni che vedremo sui modelli (anche di altri marchi) di domani. Infine, c’è un articolo anche sulla Kia EV3, il terzo membro della famiglia di elettriche del marchio coreano: una Suv tutta stile e tecnologia, che non perde di vista la concretezza.
Attualità. Se ne parla da mesi e finalmente adesso sono diventati realtà: gli incentivi statali 2024 a favore dell’acquisto di auto eco-sostenibili (anche Euro 6 usate, con CO2 fino a 160 g/km). Nel servizio di apertura della sezione riassumiamo tutto quello che è importante sapere sui contributi destinati alle vetture nuove, compreso lo schema che prevede la loro suddivisione in tre fasce di emissioni, per un bonus che va da un minimo di 1.500 a un massimo di 13.750 euro. L’articolo intitolato “Polacchi di Campania” fa invece il punto su un fenomeno al tempo stesso curioso e preoccupante: la proliferazione, a Napoli e dintorni, di decine di migliaia di auto con targa polacca. Guidate non certo da turisti polacchi, ma da napoletani che hanno trovato un modo ingegnoso di risparmiare sul bollo e sulla Rc auto, elevatissima da quelle parti. Come? Radiando la vettura per esportazione e reimmatricolandola con una targa polacca intestata a una società estera, che poi la concede in uso al vecchio proprietario con un contratto di locazione comprensivo di bollo e assicurazione. L’inchiesta sul campo di questo mese riguarda invece i finanziamenti per l’acquisto di auto (nuove, ma anche usate). Che ne direste se vi proponessero di pagare 35 mila euro una vettura che ne costa 14 mila? Parrebbe una follia, ma è quanto può succedere aderendo a certi finanziamenti oggi in voga, incentrati su tassi d’interesse molto alti e basati su uno schema di rimborso con due tipi di rate: uno con cifre piuttosto contenute in una prima fase e un secondo assai più oneroso nella parte restante del contratto. Infine, con il numero di giugno ha inizio un nuovo ciclo di articoli intitolato I luoghi dell’auto e dedicato alle località – italiane ed europee – dove la storia dell’industria delle quattro ruote ha lasciato il segno. Nella prima puntata, atipica e di grande fascino, la protagonista è Villar Perosa, cittadina da sempre legata agli Agnelli e alla Fiat.
Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).
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