Contenuto redatto in collaborazione con la redazione assicurazione auto di Facile.it
Il cosiddetto bollo auto è, in realtà, la tassa automobilistica che deve essere corrisposta dal proprietario di un veicolo immatricolato nell'Archivio nazionale veicoli (Anv) del ministero dei Traspoorti. Vediamo nel dettaglio tutte le informazioni necessarie per effettuare il calcolo del bollo auto, le modalità di pagamento e tutto quello che c’è da sapere.
Che cos’è il bollo auto
La tassa automobilistica, comunemente detta bollo auto, è dovuto dal proprietario dell'auto. La legge prevede che venga corrisposta ogni anno in anticipo per i 12 mesi successivi e non a caso è tra le tasse italiane più discusse e controverse. Anche perché la tassa non fa riferimento all'utilizzo del mezzo, quanto alla sua proprietà, per cui l'unico modo per non corrisponderla è vendere l’auto oppure demolirla riconsegnando le targhe. L'unico caso in cui l'imposta non è dovuta è quello di un'auto d'epoca, ossia immatricolata da più di 30 anni. L'esenzione, in questo caso, è automatica. Invece per le cosiddette auto d'interesse storico, ossia quelle che hanno un'età compresa tra 20 e 29 anni, sono in possesso del certificato di rilevanza storica (Crs) e hanno la relativa annotazione sulla carta di circolazione, c'è uno sgravio pari al 50% dell’importo (ma in alcune regioni l'esenzione è totale).
Come si calcola il bollo auto
Spesso ci si trova di fronte alla curiosità e all'esigenza di voler calcolare l'importo del bollo auto dovuto annualmente. Partendo dalla sottolineatura che l'importo deve essere versato nelle casse delle regioni e non in quelle dello Stato, potrebbe accadere che ci siano delle differenze tra i territori. Infatti spetta alle regioni fisare l'importo dovuto annualmente. Dal 20027 il calcolo non viene soltanto eseguito rispetto alla potenza del veicolo espressa in kW ma anche rispetto alla classe di inquinamento. Questo significa che le autovetture con una maggiore potenza di motore e più vecchie richiedono un bollo auto più consistente. Fortunatamente vi sono alcuni strumenti messi a disposizione dai siti istituzionali con particolare riferimento a quello dell'Agenzia delle Entrate oppure quello dell’ACI, che permettono di calcolare l’importo dovuto sulla base della targa.
Se il veicolo è soggetto a superbollo , ossia ha meno di venti anni e una potenza superiore a 185 kW, il pagamento dell'addizionale erariale, così si chiama tecnicamente il superbollo, potrà essere effettuato soltanto tramite modello F24. Per il normale bollo, invece, ci si può rivolgere a uno studio di consulenza automobilistica, alle ricevitorie oppure utilizzare l'home banking della propria banca.
Calcolo bollo senza targa
Se si dispone della targa del veicolo, il calcolo è molto semplice perché è sufficiente utilizzare gli strumenti messi a disposizione da alcuni siti specializzati e ottenere il riscontro ricercato. Può accadere però di non avere a disposizione la targa perché si sta pensando di acquistare un determinato veicolo e ovviamente non è ancora immatricolato. In questo caso occorre procedere con un calcolo fai da te utilizzando un'apposita calcolatrice e valutando i dati specifici del modello di interesse. L'impostazione è quella di procedere per categoria, in particolare rispetto alla classe di inquinamento e di potenza. Per le auto di categoria Euro 0, la legge prevede un importo base pari a 3 euro per Kw fino a una potenza di 100 kW e di 4,5 kW per la potenza eccedente. Per i veicoli che rientrano nella categoria Euro 1, viene richiesto il pagamento di 2,90 euro per kW fino a una potenza 100 kW, mentre la potenza eccedente l’importo è di 4,35 euro. Per categoria Euro 2 l’importo per kW è di 2,80 euro fino ai 100 kW e quindi 4,20 euro per quelli eccedenti questo limite. Si va avanti così fino ad arrivare alla classe più privilegiata che è quella dei veicoli Euro 4, 5 e 6 per i quali l’importo è di 2,58 fino a 100 kW e 3,87 per la parte eccedente. Tuttavia le singole regioni hanno la facoltà di aumentare l'importo rispetto alla tariffa base nazionale, per cui è bene consultare lo specifico tariffario regionale.
Superbollo, modalità di pagamento e scadenze
Chi possiede un'auto particolarmente potente è soggetto a un'addizionale erariale alla tassa automobilistica, il cosiddetto superbollo. Si tratta di una maggiorazione per tutte le vetture che superano la potenza di 185 kW ossia 251 CV. Entrando maggiormente nel merito, si tratta di un importo pari a 20 euro per ogni kW oltre i 185 kW. Per fare un esempio, se si acquista un'auto da 200 kW, i 15 kW in eccesso rispetto al limite richiedono una somma aggiuntiva di 20 x 15 ossia 300 euro in più. Inoltre, occorre tenere presente che il costo del superbollo cambia in funzione dell'età della vettura. In questo caso si applica una decurtazione del 40% a partire dal sesto anno dalla data di immatricolazione che poi diventa 70% dopo i primi 10 anni, 85% dopo 15 anni mentre dopo 20 ani l'addizionale non è più dovuta. Per pagare il superbollo occorre necessariamente utilizzare un modello F24, mentre per il classico bollo auto si può fruire di servizi online oppure recarsi presso una ricevitoria, un'agenzia di pratiche auto, Poste Italiane o una banca. La tassa va pagata entro il mese successivo a quello di scadenza della tassa precedente. Per il pagamento della prima tassa dopo l'immatricolazione della vettura, invece, vi sono regole diverse. Solo due regioni, finora, hanno semplificato la vita ai cittadini: la Lombardia e il Piemonte. Chi risiede in queste regioni deve pagare la prima tassa automobilistica per 12 mesi a partire dal mese d’immatricolazione, indipendentemente dalla potenza dell’auto e dal mese di immatricolazione. Per esempio, se la vettura è stata immatricolata il 15 dicembre 2021, la prima tassa va pagata (entro il mese di dicembre) da dicembre 2021 a novembre 2022. Nelle altre regioni, invece, vige ancora il vecchio e anacronistico sistema stabilito negli anni 50, che distingue tra due tipologie di veicoli: quelli con potenza fino a 35 kW e quelli oltre i 35 kW. Nel primo caso, la tassa va pagata per un numero di mesi compreso tra 6 e 12, in maniera da raccordarsi a una delle scadenze prefissate di gennaio o luglio.
Per esempio, se la vettura è stata targata il 15 dicembre 2021, la prima tassa deve coprire otto mesi, da dicembre 2021 a luglio 2022. Se, invece, la macchina ha più di 35 kW, la prima tassa deve coprire un numero di mesi compreso tra 9 e 12 e raccordarsi al primo mese utile tra quelli di aprile, agosto o dicembre. Per esempio, se la nostra macchina è stata targata il 15 dicembre 2021, la prima tassa coprirà nove mesi, da dicembre ad agosto 2022.Proprio a causa dell’inutile complicazione di questo meccanismo, è consigliabile, per il primo pagamento della tassa in regioni diverse dal Piemonte e dalla Lombardia, rivolgersi a un’agenzia di pratiche auto.
In caso di pagamento ritardato rispetto alla scadenza, verrà applicata una piccola sanzione di importo abbastanza contenuto che varia in funzione del periodo di ritardo.
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