Tutto quello che c'è da sapere per comportarsi dopo un incidente stradale. La corretta procedura da seguire per ottimizzare la pratica e snellire i tempi per l’eventuale risarcimento danni ed evitare inutili discussioni con gli altri automobilisti. Scopriamo nel dettaglio l’iter più adeguato per queste situazioni.
Come comportarsi dopo un incidente stradale
Può accadere a chiunque per una piccola distrazione oppure per cause non imputabili a se stesso, di essere vittima di un incidente stradale. In queste occasioni la propria auto può risultare danneggiata anche gravemente ma l'importante è l'incolumità fisica. Prima di evidenziare nel dettaglio tutte le azioni che dal punto di vista burocratico devono essere soddisfatte per la corretta gestione del post incidente stradale, è opportuno rimarcare come non bisogna assolutamente farsi prendere dalla rabbia. Purtroppo, i sinistri stradali sono all'ordine del giorno e dunque è cosa buona e giusta mantenere la calma ed evitare delle discussioni eccessivamente accese che potrebbero portare litigi con gli altri automobilisti coinvolti. Occorre essere particolarmente lucidi per non commettere degli errori che potrebbero essere pagati pesantemente. Innanzitutto, non bisogna mai spostare il veicolo quando l'incidente ha causato gravi conseguenze e danni sia alle cose sia alle persone. Infatti, è consigliato chiamare immediatamente i soccorsi e le forze dell’ordine affinché possano essere rilevati i dati necessari per poter valutare e analizzare nel merito la dinamica di quanto accaduto e stabilire la responsabilità di ogni automobilista coinvolto.
Viceversa, se si procede con lo spostamento del veicolo, i carabinieri o la Polizia Stradale non potranno gestire al meglio la situazione e potrebbero esserci degli errori. Occorre poi ricordare l'importanza nel contattare i soccorsi perché, come previsto dall'articolo 189 comma sesto del Codice della Strada, chiunque è stato coinvolto in un incidente a prescindere dalle proprie responsabilità è obbligato nel prestare soccorso. La legge invece prevede che qualora i danni riportati siano di minima entità e non sono coinvolte fisicamente le persone, è vietato assolutamente ostruire il flusso del traffico cittadino oppure le strade secondarie. Infatti, se si intralcia la circolazione stradale tutte le macchine coinvolte potranno essere sanzionate con una multa che va da un minimo di 38 fino a un massimo di 155 euro. È facile intuire come in caso di piccoli danni qualora non si dovesse rispettare quanto previsto dal Codice della Strada, si rischia di pagare e di rimetterci molto di più.
Quali documenti utilizzare per un sinistro
Dopo aver soddisfatto quanto evidenziato nel paragrafo precedente, l'automobilista deve redigere il modulo blu di constatazione amichevole ora conosciuto con l'acronimo CAI. In questo documento è possibile spiegare nei minimi dettagli la dinamica che ha portato al sinistro. L'opzione migliore è che entrambi i conducenti coinvolti nel sinistro siano d'accordo su quanto accaduto e provvedono a firmare congiuntamente il documento. In realtà può avvenire che non ci sia una versione concorde e quindi è necessario produrre due tipologie differenti di constatazione amichevole.
In caso di disaccordo tra le parti, entrano in gioco altri elementi che permetteranno successivamente alle rispettive agenzie di trovare una soluzione nel rispetto di quanto previsto dal Codice della Strada. Potrebbero aiutare enormemente dei possibili testimoni che hanno avuto modo di assistere a quanto accaduto. Tra l'altro c'è l'obbligatorietà di indicare i testimoni se l'incidente prevede soltanto dei danni alle cose già al momento della denuncia del sinistro o comunque nel primo atto formale del danneggiamento. Infatti, in queste situazioni non sono ammesse aggiunte in secondo tempo. Tra l'altro c'è un'azione preventiva di smascherare eventuali false testimonianze con il giudice che dovrà valutare se il testimone abbia già preso parte ad almeno tre cause per un incidente stradale.
Qualora questo dovesse essere confermato dai fatti, il nominativo verrà trasmesso alla Procura della Repubblica che dovrà approfondire la questione e valutare se ci sia stata o meno falsa testimonianza. Inoltre, è prevista anche la procedura di risarcimento diretto a favore del danneggiato. In pratica un assicurato che è stato vittima di un incidente stradale, può rivolgersi direttamente alla propria compagnia per fruire di questa opportunità per snellire in maniera importante le tempistiche e l'iter burocratico previsto. Per poter accedere a questa opportunità, occorre però che vengano rispettati alcuni vincoli partendo dalla conoscenza delle targhe di tutti i veicoli coinvolti e che le eventuali lesioni siano considerate lievi e non debbano superare una soglia del 9% di permanente invalidità.
Inoltre, la legge negli ultimi anni è cambiata per cui un automobilista coinvolto in queste situazioni ha l'obbligo di denunciare quanto accaduto entro 3 giorni dalla data. Purtroppo, la procedura di risarcimento diretto che è particolarmente utile per gestire al meglio queste situazioni, non può essere applicata nel caso in cui un incidente sia avvenuto con un modello automobilistico con targa straniera. Infatti, in questo genere di situazioni bisognerà rivolgersi all'Ufficio Centrale Italiano al quale dovrà essere presentata la richiesta di risarcimento danni. Spetterà a questo ufficio partendo dal numero di targa individuato, trovare la compagnia di assicurazione straniera che copre il veicolo e richiedere il risarcimento danni con un iter che certamente sarà più lungo. Solitamente in queste situazioni la compagnia straniera si rivolge a una italiana per ottenere supporto per gestire al meglio il tutto.
L'ultima e terza eventualità è quella in cui non ci sia stata constatazione amichevole, non c’era auto con targa straniera per cui si procede con la prassi tradizionale ossia il danneggiato si deve rivolgere direttamente alla compagnia dell’altro veicolo per chiedere e ottenere un risarcimento danni. La normativa vigente a questo punto mette dei paletti per la compagnia assicuratrice che dovrà stabilire la percentuale di colpa del proprio assistito entro un periodo massimo di 60 giorni e far pervenire al danneggiato un'offerta. Se invece c'è stata constatazione amichevole firmata da entrambi i conducenti, la compagnia deve risarcire entro 30 giorni.
Contenuto redatto in collaborazione con la redazione di Facile.it
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