Premesso che non esiste una definizione di “neopatentato” e che, dunque, anche una copertura assicurativa specifica per chi ha conseguito da poco tempo la patente non è prevista né disciplinata dalla legge, con la locuzione “assicurazione neopatentati” possono intendersi due possibili situazioni:
Chi sono i neopatentati per le assicurazioni
Come detto, nelle norme che disciplinano il mercato assicurativo e l’attività delle compagnie assicuratrici non c’è alcun riferimento ai neopatentati. Siccome però le statistiche dimostrano che la fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti stradali è quella che va dai 18 ai 25-26 anni, le compagnie tendono a identificare con il termine neopatentato - o meglio, con il concetto di “guidatore non esperto” - il contraente che rientra in questa fascia. Non a caso, nelle proposte commerciali delle assicurazioni si fa quasi sempre riferimento ai 25-26 anni per discriminare tra:
In ogni caso, siccome l’età, e quindi l’esperienza, è una delle variabili che determinano il premio, un diciottenne pagherà più di un ventiduenne a parità di ogni altra condizione e questi pagherà di più di un venticinquenne, sempre a parità di tutte le altre condizioni. Compresa la classe di merito.
Perché l’assicurazione per i neopatentati costa di più
Le compagnie determinano il cosiddetto premio, ossia il costo della polizza Rc, sulla base di un gran numero di variabili legate a:
Siccome, come accennato, le statistiche mostrano che la fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti stradali è quella che va dai 18 ai 26 anni, l’assicurazione, per questa categoria di clienti, può essere - anzi è - più costosa. In molti casi molto più costosa.
Ciò accade anche in caso di applicazione della cosiddetta legge Bersani - dal nome dell’allora ministro Pierluigi Bersani che per decreto nel 2007 introdusse questa novità - ossia la possibilità di accedere alla migliore classe di merito presente all’interno del nucleo familiare. Proprio perché, come detto, la classe di merito non è l’unica variabile che determina il costo di una polizza. Insomma, un neopatentato è sempre un neopatentato, anche se è in classe 1 grazie ai suoi genitori con i quali convive.
Chi sono i neopatentati per il Codice della strada
Come abbiamo visto, non esiste una definizione di legge di neopatentato, anche se le assicurazioni considerano tali i conducenti di età generalmente inferiore a 26 anni. E nemmeno la legge che disciplina la circolazione stradale, ossia il Codice della strada, dà una definizione di neopatentato. Tuttavia, in alcune situazioni il Codice della strada disciplina diversamente limiti e sanzioni in base al tempo trascorso dal conseguimento della patente, tempo che, a seconda dei casi, può essere di uno o tre anni. In queste situazioni i parla comunemente di neopatentato. Vediamo nel dettaglio.
Potenza e potenza specifica
La legge prevede il divieto per un anno dal conseguimento della patente di guidare veicoli con potenza del motore o potenza specifica (il rapporto tra potenza e massa riferita alla tara) superiori a una certa soglia, che varia in base al tipo di veicolo o alla sua alimentazione. Per le autovetture con motore termico, la potenza specifica, riferita alla tara, non può essere superiore a 55 kW/t e la potenza massima superiore a 70 kW; per le autovetture elettriche o ibride plug-in, la potenza specifica non deve essere superiore a 65 kW/t, riferita alla tara, ma compreso il peso della batteria (questa norma è stata introdotta nel giugno 2022); per gli autoveicoli diversi dalle autovetture (a motore termico o ad alimentazione elettrica o ibridi), la potenza specifica, riferita alla tara, non dev’essere superiore a 55 kW/t.
Velocità
I neopatentati sono poi soggetti, in questo caso per tre anni dal conseguimento della patente, a una limitazione di velocità, ossia il divieto di superare i 90 km/h sulle strade extraurbane principali (ovviamente se il limite generale è superiore a questa soglia, in caso contrario vale quello indicato dalla segnaletica) e il divieto di superare la velocità di 100 km/h sulle autostrade (anche in questo caso, se il limite generale è superiore a questa soglia).
Punti
I neopatentati sono particolarmente penalizzati quanto ai punti della patente. In caso di violazione che comporti una perdita di punteggio, infatti, i punti da decurtare previsti dalla norma raddoppiano automaticamente. Dunque, il superamento del limite di velocità di oltre 10 km/h, ma di non oltre 40, comporta la perdita di 3 punti per la generalità dei conducenti, di sei per i neopatentati. Anche questa penalizzazione vale per tre anni dal conseguimento della patente. La sanzione è però mitigata dal limite massimo dei punti decurtabili (valida per tutti, non solo per i neopatentati): secondo la legge, qualora siano accertate contemporaneamente più violazioni, possono essere decurtati al massimo 15 punti. Questa regola, però, non vale nel caso in cui una delle violazioni preveda la sospensione o la revoca della patente: in tal caso, i punti previsti per ciascun illecito si sommano in modo pieno. E non vale se il neopatentato, con una sola violazione, per effetto del raddoppio, li supera.
Bonus punti
Sempre in tema di punti, la norma generale prevede l’accredito di due punti “omaggio” sulla patente per chi ne abbia almeno 20 fino al limite massimo di 30 per chi non abbia commesso violazioni che comportano perdita di punteggio nei due anni precedenti (fa fede la data in cui la violazione è commessa, non quella in cui i punti sono decurtati). Per tre anni di conseguimento della patente, invece, questo bonus è di un punto all’anno fino a un massimo di tre e diventa di due punti a biennio soltanto a partire dal quarto anno.
La sospensione della patente. Nei casi in cui la violazione di una norma di comportamento preveda la sospensione della patente, per i primi tre anni dal conseguimento la durata della sospensione è aumentata di un terzo alla prima violazione e della metà dalla seconda violazione in poi, salvo diverse disposizioni dello specifico articolo del Codice della strada. Se, però, la violazione commessa nel triennio è particolarmente grave, ossia prevede una sospensione della patente superiore a 3 mesi, l'incremento di durata si applica per i primi 5 anni dal conseguimento della patente B e non più per i primi tre. Questa norma si applica anche ai titolari di patente A1, A2 o A senza patente B; se poi viene conseguita la patente B, si applica comunque dalla data di conseguimento di quest'ultima.
Alcol
Per i conducenti di età inferiore a 21 anni o che hanno conseguito la patente B da meno di tre anni (oltre che per i conducenti professionali) la legge prevede il divieto assoluto di bere alcolici (la cosiddetta tolleranza zero). Infatti, nel caso in cui risulti un tasso alcolemico superiore a zero, ma inferiore a 0,5 g/l, soglia oltre la quale normalmente scatta la sanzione o, nei casi più gravi, il reato, è prevista una multa di 168 euro (3.336 euro nel caso in cui si provochi un incidente stradale) e la perdita di cinque punti della patente. Non solo. In caso di guida in stato di ebbrezza, il fatto di avere meno di 21 anni o possedere la patente da meno di tre è considerata un’aggravante. Significa che le sanzioni (principali o accessorie) o le ammende sono più pesanti.
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